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23 Ottobre 2023
13:51

Fugatti e la politica dell’odio verso lupi e orsi vincono ancora le elezioni in Trentino

I Trentini confermano Maurizio Fugatti presidente della Provincia Autonoma e affidano ancora una volta le proprie preferenze a una politica chiaramente "anti orso" e "anti lupo"

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©Pat

I trentini sono d'accordo con la politica di Maurizio Fugatti (Lega), che vede orsi e lupi come nemici da combattere. A dimostrarlo è il risultato delle elezioni provinciali del 22 ottobre 2023, che hanno portato alla conferma del presidente uscente con il 51% delle preferenze, contro il 37,81% di Francesco Valduga, il candidato del Partito Democratico.

Interessante, però, è l'analisi della distribuzione territoriale dei voti, in una provincia in cui la campagna elettorale si è giocata anche (e, in alcuni casi, soprattutto) sul tema dei grandi carnivori. Se nel comune di Caldes, teatro della tragica vicenda che lo scorso 5 aprile ha visto la morte del giovane Andrea Papi, Fugatti e la politica dell'uccisione degli orsi hanno superato il 64%, a Trento la situazione è invertita: Valduga ha ottenuto addirittura il 50,6%, mentre il presidente uscente si è fermato al 36%.

Filippo Degasperi, l'unico candidato che nel programma elettorale parlava di orsi e lupi non solo in termini di "problema da risolvere" è terzo con il 3,89% dei voti.

Già nel 2018 Fugatti aveva vinto con la politica "anti lupi e orsi"

Maurizio Fugatti non ha mai fatto segreto della sua opinione riguardo la presenza dei grandi carnivori sul territorio provinciale e, infatti, già nel programma elettorale del 2018 scriveva: «Ci adopereremo per ottenere un accordo con il governo nazionale al fine di ottenere in forma autonoma la gestione dei grandi carnivori, per tutelare l'agricoltura di montagna, la sicurezza dei cittadini e il turismo».

Durante questo mandato si sono succedute numerose vicende, che hanno portato spesso il Trentino ad occupare le prime pagine della cronaca nazionale proprio su tematiche riguardo la gestione di orsi e lupi e Fugatti, poche settimane dopo la tragica morte di Andrea Papi, aveva dichiarato di voler uccidere almeno 70 orsi. 

Ad oggi, però, bisogna dire che la maggior parte degli orsi rinvenuti senza vita, secondo quanto dichiarato dai canali ufficiali della Provincia Autonoma di Trento, sono morti per "cause incerte" o non ancora chiarite e non perché la giunta uscente abbia realmente ottenuto la libertà gestionale a cui faceva riferimento nel 2018.

Il programma elettorale del 2023, però, non è molto diverso da quello del 2018 e Fugatti torna infatti a promettere una battaglia contro le attuali leggi nazionali in vigore per quanto riguarda la tutela di orsi e lupi: «Vi è la necessità urgente di un contingentamento delle due specie in sovrannumero e con una crescita annua ormai fuori controllo – si legge – Obiettivo prefissato è quello di contenere drasticamente il numero degli esemplari presenti sul territorio trentino e intervenire celermente con l'abbattimento di soggetti problematici o pericolosi».

Un'analisi territoriale

La Provincia Autonoma di Trento è un territorio in cui convivono diverse anime. Da una parte vi sono le realtà urbane come Trento e Rovereto (dove in entrambi i casi ha vinto Valduga), dall'altra, però, vi è un'ampia fetta di popolazione che abita le zone rurali, caratterizzate da una ridotta densità demografica. In questi luoghi, spesso, si vive a stretto contatto con la natura e, di conseguenza, anche con la fauna. Proprio questi, analizzando i dati, sono i comuni in cui Maurizio Fugatti ha ottenuto le percentuali più alte.

Basti pensare al fatto che il comune di Valdaone, nel Trentino sud occidentale, nei pressi del luogo in cui nel mese di agosto sono avvenuti due incontri con l'orsa F36 accompagnata con il suo cucciolo, Fugatti ha ricevuto addirittura il 72% dei voti. L'orsa purtroppo è stata trovata morta (per cause ancora ignote) poche settimane prima delle elezioni, ma gli abitanti del posto hanno deciso con chiarezza che la strada da seguire è la stessa degli ultimi 5 anni.

Situazione simile anche nel comune di Ala, nel Trentino centro meridionale, dove si trova Malga Boldera. Questo luogo della Lessinia è stato al centro delle cronache per via di alcune predazioni da parte dei lupi. Sono stati questi gli eventi che hanno spinto Fugatti a firmare la prima ordinanza di abbattimento in Italia nei confronti della specie. Il Consiglio di Stato, però, ne ha sospeso l’uccisione perché secondo i giudici, le predazioni si potrebbero ridurre se l’amministrazione locale incentivasse adeguate misure preventive. Ciò nonostante, anche qui il presidente uscente ha superato il 65% delle preferenze, contro il 26% di Valduga.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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