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21 Settembre 2023
14:40

Il Consiglio di Stato sospende l’uccisione dei lupi in Trentino

Il Consiglio di Stato ha sospeso l'uccisione dei lupi in Trentino. Secondo i giudici, le predazioni nella Malga Boldera si potrebbero ridurre o evitare se l'amministrazione locale incentivasse adeguate misure preventive.

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lupi

Il Consiglio di Stato ha sospeso l'uccisione dei lupi in Trentino, salvando loro la vita fino al prossimo 28 settembre quando l’udienza collegiale del Tar di Trento deciderà se confermare o meno la sospensione.

A finire nel mirino del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, non ci sono solo orsi problematici, ma anche i lupi. In questo caso un gruppo che questa estate ha frequentato i Monti Lessini predando diversi bovini e asini nel pascolo di Malga Boldera.

Proprio in ragione di queste predazioni, e del conseguente danno economico per gli allevatori, Fugatti aveva deciso di firmare il decreto di abbattimento per uccidere due lupi a caso all'interno del branco, sperando così di scoraggiare gli altri dal compiere nuove predazioni. Una speranza ritenuta profondamente anti scientifica da tutte le associazioni di tutela animale che hanno presentato ricorso contro il provvedimento.

Nel primo atto del Tar di Tar di Trento però la sospensiva di abbattimento era stata negata, proprio per tutelare gli interessi economici delle aziende agricole della Malga. «Nella comparazione degli interessi coinvolti deve essere contingentemente assicurata preminente tutela all’attività economica già probatamente colpita con grave danno dalle pregresse incursioni del branco di lupi presente in zona», si legge nella sentenza del primo agosto.

Questa volta però il Consiglio di Stato ha scelto di ridimensionare questo aspetto, accogliendo le ragioni degli attivisti per la difesa degli animali: «Nella comparazione degli interessi coinvolti nella fattispecie, quello economico, pur costituzionalmente rilevante, può ritenersi recessivo alla luce della risarcibilità delle posizioni coinvolte e della possibilità, da parte dell’Amministrazione, di incentivare l’adozione di eventuali misure organizzative idonee ad evitare danni».

Secondo Lav, Lndc Animal Protection e Wwf le predazioni possano essere ricondotte a «guasti o malfunzionamenti delle recinzioni elettrificate, come emerge dalla documentazione depositata dalla stessa provincia di Trento», spiegano le associazioni.

«Non possiamo tollerare che due lupi presi a caso tra quelli presenti nell’area siano uccisi perché le misure di prevenzione erano inefficaci – concludono le associazioni che hanno presentato ricorso – si tratterebbe di un atto crudele oltre che illegittimo perché violerebbe le norme europee poste a protezione dei lupi».

Dello stesso avviso anche l'Oipa: ««Siamo alle solite dichiarazioni non basate su dati scientifici, dichiarazioni buone per raccogliere voti di certo elettorato ma non certo ispirate alla tutela della biodiversità, sancita da leggi nazionali ed europee nonché dall’articolo 9 della Costituzione – fa notare il presidente dell’OipaMassimo Comparotto – Invitiamo il ministro Salvini e il presidente Fugatti a informarsi meglio sui vantaggi di allestire corridoi ecologici in grado di disperdere la fauna su maggiori areali, come attestano naturalisti, zoologi ed etologi».»

Ora però la decisione finale sarà affidata nuovamente davanti al Tar di Trento.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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