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7 Settembre 2022
14:40

Dalla Lega tante proposte ma non per tutti gli animali nel programma per le elezioni politiche 2022

Nel programma della Lega per le elezioni politiche 2022 che si terranno il prossimo 25 settembre gli "animali" sono molto presenti, ma soprattutto nella loro dimensione funzionale e affettiva rispetto ai bisogni dell'uomo.

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Gli animali nel programma della Lega ci sono, ma non sono tutti uguali. Nelle 202 pagine del programma elettorale per le elezioni politiche 2022, gli animali compaiono 34 volte, attestandosi in posizione intermedia rispetto ai macro argomenti d'interesse del partito di Matteo Salvini.

Ai due estremi della classifica delle parole più presenti nel programma della Lega ci sono "lavoro", come per tutti gli altri partiti da noi analizzati, e "sicurezza", cavallo di battaglia della comunicazione leghista, mentre in ultima e penultima posizione ci sono "diritti civili" e "biodiversità".

Anche le forme di tutela per gli animali vengono declinate secondo i temi portanti della comunicazione leghista: inasprimento delle pene per chi si macchia di reati contro gli animali, aumento del personale specializzato nelle Forze di Polizia, e altre proposte analoghe.

Il programma della Lega è tra i più completi sul tema animali tra quelli presentati dalle altre componenti del centrodestra: Fratelli d'Italia, Forza Italia e Noi moderati. È evidente però un distinguo che cristallizza la distinzione esistente tra domestici e selvatici:

L’animale domestico va amato e rispettato con tutte le attenzioni che merita in quanto essere vivente, elemento integrante della vita di moltissime persone e, a volte, riferimento affettivo esclusivo.

Nonostante gli animali vengano tutelati nella misura in cui sono funzionali alla vita affettiva dell'uomo, non si può dire che siano assenti nel programma della Lega, come invece è avvenuto nell'accordo quadro firmato dalla coalizione di centrodestra.

La nostra analisi del programma della Lega per le elezioni politiche 2022

Tra tutti i programmi che abbiamo analizzato nella nostra indagine "Politiche 2022, la giungla delle elezioni", dedicata a quanto i partiti e le relative coalizioni abbiano considerato come necessarie delle azioni da mettere in campo sul tema degli animali e della biodiversità. In quello della Lega gli animali ci sono ma, come vedremo, non sono ritenuti meritevoli di eguale considerazione.

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La parola più presente

  1. Lavoro – 160 volte
  2. Sicurezza – 144 volte
  3. Energia – 102 volte
  4. Donne – 60 volte
  5. Digitale – 36 volte
  6. Salute – 45 volte
  7. Infrastrutture – 42 volte
  8. Animali/animale – 34 volte
  9. Giustizia – 31 volte
  10. Ambiente – 28 volte
  11. Istruzione – 26 volte
  12. Transizione ecologica – 21 volte
  13. Immigrazione – 18 volte
  14. Fisco – 4 volte
  15. Biodiversità – 3 volte
  16. Diritti civili – 0 volte

Vediamo nel dettaglio cosa propone la Lega, estrapolando le parti relative ai temi di nostro interesse qui su Kodami.

Tutte le proposte per gli animali nel programma della Lega

La Lega dedica un capitolo alla "tutela del benessere degli animali" in cui si propone innanzitutto di inasprire le pene per chi commette reati ai danni dei domestici:

La Lega è diventata un punto di riferimento nella tutela degli animali con decine di sopralluoghi che hanno portato alla chiusura o al sequestro di molte strutture non a norma. Ad oggi, le pene previste per chi si macchia di reati contro gli animali non costituiscono un deterrente perché è pressoché impossibile che chi commette questi reati trascorra anche solo un giorno in carcere. Le pene edittali sono infatti troppo blande. Seviziare, maltrattare e uccidere un animale d’affezione deve essere invece riconosciuto come reato grave.

Seguono poi una serie di proposte supportate dalla motivazione che hanno spinto il partito di Salvini a proporle, supportate da dati scientifici e da report come quello di Assalco-Zoomark, espressamente citato.

  • Abbassamento Iva sulle prestazioni veterinarie e cibo per gli animali domestici.

La presenza degli animali da affezione nelle nostre famiglie è in continuo aumento: i dati forniti da Assalco – Zoomark indicano come nelle case degli italiani si sia passati da un totale di 60,2 milioni di pets del 2020, a 62,1 milioni del 2021 per arrivare a 64,8 milioni nel 2022. Un trend in costante crescita. I cani sono 8,7 milioni e i gatti 10,1.

Parallelamente la scienza ci indica come avere un animale domestico, specialmente un cane, sia positivo per la nostra salute: sia da un punto di vista fisico che psicologico. È evidente il ruolo fondamentale che i nostri animali da compagnia hanno rivestito durante la pandemia e nello specifico durante il lockdown: per molte persone hanno rappresentato l’unica compagnia fisica in un momento di estrema solitudine. Ricerche scientifiche indicano come gli animali domestici, nello specifico i cani, rivestano un importante ruolo sociale in quanto è statisticamente provato che gli anziani che hanno un animale domestico molto più difficilmente sono soggetti a ricovero nelle RSA. Infatti avere un cane porta condurre una vita meno sedentaria, con una attività motoria superiore legata alle passeggiate quotidiane e anche un’attività cognitiva più costante, infatti preoccuparsi e occuparsi di qualcuno – anche se un animale – rende più attenti, presenti e impegnati. Qualità della vita migliore dunque, ma anche un importante risparmio sul piano economico per la collettività. Il caro vita, l’inflazione e l’aumento dei costi di produzione, rischiano di rendere insostenibile il mantenimento di un animale domestico per molte famiglie italiane, soprattutto qualora sopraggiungano problemi di salute o banalmente la vecchiaia. Non si tratta dunque di tutelare solamente chi vorrebbe avere un animale domestico, ma mettere in condizione tutte le famiglie che già ne possiedono uno, di continuare ad accudirlo. Non è da sottovalutare infatti la possibile ricaduta negativa che potrebbe avere l’incapacità da parte delle famiglie di provvedere ai propri pets sul fenomeno degli abbandoni e del randagismo, andando poi a pesare direttamente sulle casse dello Stato. Ad oggi l’Iva sul cibo degli animali da affezione, così come quella sul costo dei medicinali e delle prestazioni veterinarie è pari a quella per l’acquisto dei gioielli o orologi di lusso. Occorre dunque calmierare l’Iva su quei beni e servizi ritenuti indispensabili per garantire una vita dignitosa e in salute ai nostri amici a quattro zampe perché è sempre più evidente quanto essi siano a tutti gli effetti parte della famiglia. Amare non è un lusso.

In ogni caso, il programma prevede per i cani importanti novità anche in ottica di lotta alle mafie dietro al fenomeno del randagismo e il conseguente inasprimento delle pene per chi gestisce canili lager.

  • Lotta al randagismo

Il randagismo è un fenomeno che riguarda prevalentemente il centro ed il sud Italia, ma è molto sentito in modo trasversale in tutto il Paese. La lotta al randagismo è anzitutto una battaglia di legalità, perché dietro ad esso si celano sia la microcriminalità che le zoomafie. Un intero mondo sommerso che si alimenta di soldi pubblici, illegalità e sofferenza. Dai canili lager pagati con i soldi dei contribuenti nei quali vengono stipati in condizioni disumane migliaia di cani, alle truffe ai danni delle amministrazioni con il pagamento delle rette di cani già morti, al traffico di molossoidi usati per i combattimenti tra cani. Non solo legalità, ma anche sicurezza, non più rare le aggressioni da parte di branchi di cani randagi a danni di persone, a volte con esiti anche gravi. Il problema del randagismo nasce dalla mancata sterilizzazione da parte delle ASL dei cani randagi, così come quelli dei privati lasciati liberi di vagare. Inoltre il sistema economico di gestione dei canili in Italia non è fatto per incentivare l’adozione dei cani all’interno dei canili, ma di una permanenza di essi vita natural durante.

Per sconfiggere la piaga del randagismo dunque sono necessarie azioni mirate e concrete.

Le altre proposte in egual misurano mirano a incrementare il benessere dei cani che finiscono nei canili:

  • Piena applicazione e rafforzamento della normativa sulla prevenzione del randagismo e incentivazione della sterilizzazione di cani e gatti anche di proprietà, promuovendo il possesso responsabile degli animali attraverso campagne informative a livello nazionale
  • Revisione della normativa che regolamenta il commercio di animali d’affezione che preveda il divieto di commercializzazione sulla rete e l’inibizione della vendita negli esercizi commerciali
  • Promozione di adozioni consapevoli; sostegno al volontariato sul territorio
  • Incremento delle attività di controllo sulle strutture pubbliche e private convenzionate con le pubbliche amministrazioni per la custodia degli animali randagi
  • Istituzione commissione parlamentare per il randagismo con commissario ad acta che intervenga laddove le ASL siano inadempienti sul piano delle sterilizzazioni
  • Revisione del modello dei bandi per l’assegnazione della gestione dei cani randagi, non prevedendo più la possibilità di bandi al ribasso
  • Individuazione standard minimi dei canili pubblici e privati affinché sia rispettato il benessere animale
  • Inasprimento pene per chi maltratta, abbandona o uccide animali d’affezione

In aggiunta sono proposte anche misure per inasprire le pene per chi commette reati in danno degli animali:

  • Introduzione di sanzioni più efficaci nel Codice penale per il contrasto ai maltrattamenti e agli altri reati a danno degli animali
  • Aumento del personale dedicato e formato nelle Forze di Polizia
  • Istituzione di un Garante nazionale dei diritti degli animali
  • Riconoscimento della pericolosità sociale di chi compie crimini nei confronti degli animali e previsione di un percorso di affiancamento dei servizi sociali per il recupero del soggetto, in caso di stranieri se il reato è efferato può comportarne l’espulsione
  • Creazione di una black list che neghi la possibilità a chi ha commesso illeciti nei confronti di animali di poterne detenere altri per un tempo congruo (compatibilmente con il principio rieducativo della pena).

La fauna selvatica viene letta invece nella prospettiva della filiera agricola e agroalimentare. Oggetto del programma sono i danni causati dalla proliferazione della fauna selvatica:

Le emergenze contingenti relative alla diffusione della fauna selvatica e agli effetti della crisi idrica che affliggono l’agricoltura devono essere ricondotte, con pragmatismo, a una più ordinata e efficiente gestione. Fauna selvatica Negli ultimi anni la presenza della fauna selvatica nel nostro Paese, in modo particolare degli ungulati, è costantemente aumentata e con la stessa proporzionalità sono aumentati i danni all'agricoltura, gli incidenti sulle vie di comunicazione e i rischi di epidemie virali.

I focolai di Peste Suina Africana oggi presenti sul territorio devono rimanere circoscritti, e poi estinti, con un piano efficace di prevenzione sul fronte della biosicurezza, di messa in opera delle strutture necessarie e di selezionati piani di abbattimento dei capi e di recupero delle carcasse. Dobbiamo evitare che la filiera suinicola italiana venga ulteriormente coinvolta e il sistema degli allevamenti protetti venga intaccato dalla diffusione della PSA con conseguente abbattimento dei capi e blocco delle esportazioni delle carni.

È necessaria una corretta riforma della Legge quadro in materia, che risale al 1992, tesa ad affrontare e risolvere il problema tramite il forte coinvolgimento del mondo agricolo e rurale in genere in sintonia con il mondo venatorio, per aumentare le possibilità e l’efficacia degli strumenti di gestione e garantire una densità dei capi delle diverse specie che sia funzionale alla corretta conservazione delle stesse ma che tenga conto delle prioritarie esigenze di sicurezza pubblica e di tutela delle attività economiche. A tal proposito verrà istituito un tavolo istituzionale con i portatori di interessi.

La biodiversità non ha molto spazio nel programma, viene citata nel capitolo intitolato: "Nuove tecnologie per la transizione ecologica: il distretto italiano per l'innovazione in agricoltura" e se ne parla in relazione all'agricoltura:

Il settore agricolo è trasversalmente convinto circa la necessità di investire nel progresso scientifico in tema genetico, salvaguardando il patrimonio di biodiversità, che dobbiamo tutelare.

Il riferimento è alle «tecniche di evoluzione assistita» che nelle speranze della Lega potrebbero sostituire le colture geneticamente modificate, meglio note come Omg.

La biodiversità però torna anche nel capitolo dedicato alla "Sostenibilità", soprattutto in termini di economia del turismo, attraverso la conservazione delle ferrovie storiche e la valorizzazione dei percorsi naturali e delle aree dedicate ai camperisti.

Per promuovere una crescita sostenibile, in termini ambientali e culturali, il modello di turismo deve evolvere incoraggiando circolarità e tutela della biodiversità, tenendo conto della preferenza espressa dai turisti europei in tema di mobilità dolce

*Metodologia della nostra analisi dei dati: grazie al lavoro di Slow News, che ha creato un documento condiviso in cui è data la possibilità a chi ne faccia richiesta di avere un accesso semplificato ai documenti relativi alle elezioni politiche del 2022 (statuti, programmi politici, etc.), abbiamo cercato le parole corrispondenti ai temi più importanti all'interno dei programmi, come si può vedere dalla tabella in alto, per metterle in confronto con i termini di nostro interesse su Kodami: "animali/e" e "biodiversità".

**Il numero di occorrenze di alcune parole, ad esempio come "sicurezza" – intesa nel nostro caso relativamente all'ordine pubblico – può risultare in alcuni casi in eccesso visto che viene utilizzata anche non come "argomento" ma come espressione semplice all'interno di una frase (es. "la sicurezza delle infrastrutture").

Leggi le analisi degli altri programmi:
Impegno Civico
Azione – Italia Viva

Partito Democratico
Movimento Cinque Stelle
Alleanza Verdi – Sinistra
Forza Italia
Più Europa
Fratelli d'Italia

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