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20 Maggio 2021
14:47

Condannati all’isolamento per una malattia rara, sette cavalli trovano nuova casa

Hanno trovato una nuova casa i cavalli di Montaione (Firenze) che erano stati colpiti da anemia infettiva equina e che sono costretti a vivere per sempre in isolamento dal resto dei loro simili. Per lungo tempo sono stati in un terreno messo a disposizione per loro. Ma dopo qualche difficoltà finanziaria l’area è stata messa all’asta e il nuovo titolare non vuole più saperne dei cavalli di cui si sta prendendo cura l’Italian horse protection. Ora sono in un’area a San Miniato (Pisa).

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Hanno trovato una nuova casa i cavalli di Montaione (Firenze) che erano stati colpiti da anemia infettiva equina e che sono costretti a vivere per sempre in isolamento dal resto dei loro simili. Per lungo tempo sono stati in un terreno messo a disposizione per loro. Ma dopo qualche difficoltà finanziaria l’area è stata messa all’asta e il nuovo titolare non vuole più saperne dei cavalli di cui si sta prendendo cura l’Italian horse protection. Ora sono in un’area a San Miniato (Pisa).

Quindici anni fa ci fu il focolaio italiano di anemia infettiva equina, una malattia che colpisce solo i cavalli e che, fortunatamente, ha un basso tasso di contagiosità. Non è stato possibile tracciare tutti gli animali che sono stati colpiti dalla patologia a partire da quei casi del 2006, ma oggi ce ne sono 7 che hanno trovato una nuova casa per il resto dei loro giorni proprio nel Pisano. I cavalli, infatti, devono continuare a vivere, per sempre, in isolamento.

«L'anemia infettiva equina è conosciuta da decenni e ha una scarsissima incidenza. Ora è tenuta sotto controllo – spiega a Kodami Sonny Richichi, presidente della Italian horse protection – Il fattaccio del 2006 è stato causato dalla vendita di sacche di plasma infette, vendute in Italia e Irlanda».

«Le autorità sanitarie europee chiesero ai Paesi membri di adottare un piano di controllo e l’Italia aveva lanciato di un piano di monitoraggio – aggiunge – Nel 2009 abbiamo avuto un’interlocuzione con il ministero della salute che ha fatto sì che ottenessimo un provvedimento importante, abbiamo potuto tenere  in vita i cavalli, ma in isolamento sanitario. E’ un fatto in controtendenza rispetto ad altri Paesi, dove invece è stato decretato l’abbattimento». Secondo la sorveglianza fatta tra il 2007 e il 2011 da parte dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana (Centro di riferimento nazionale per la patologia), su 1.080.043 cavalli esaminati, 1.479 sono risultati positivi (lo 0,14%).

I cavalli ora ospiti della struttura toscana sono in salute e non manifestano sintomi. Sono 7, ma dall'associazione sono arrivati a gestirne molti di più. «La scienza dice oggi che non hanno la carica virale sufficiente per infettare altri cavalli – aggiunge – È impossibile fare una stima di quanti siano stati contagiati da anemia infettiva equina».

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