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9 Marzo 2022
9:00

Come dormono gli animali?

Alcuni cadono in un sonno così profondo da sembrare morti, altri rinunciano al riposo per giorni interi. Dai cani ai furetti, vediamo come dormono gli animali.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Nei mammiferi e negli uccelli si identificano due fasi distinte del sonno: il sonno REM, durante il quale si osservano movimenti spontanei e si consolidano i ricordi, e il sonno non REM, a onde lente, che è quello in cui l’attività cerebrale è minima. Gli esseri umani e altre specie di primati hanno spesso un ritmo del sonno monofasico o bifasico, cioè dormono in uno o due periodi nelle 24 ore, mentre altre specie, come i ruminanti, hanno un sonno polifasico, ossia si assopiscono in più momenti. Anche la durata dei cicli del sonno è specie-specifica e sembra dipendere da aspetti quali, tra gli altri, la modalità di ricerca del cibo, il tempo trascorso a mangiare, la vulnerabilità ai predatori e la struttura sociale. Vediamo un po’ come dormono alcune specie animali.

Il cane

Il cane domestico è una specie diurna ma dal sonno polifasico, il che significa che spesso dorme a più riprese durante la notte, ma poi schiaccia anche qualche pisolino durante il giorno. Il 20-36% del sonno avviene in fase REM. Quando dorme si acciambella, oppure si stende. I cuccioli appena nati dormono tutti ammassati, perché hanno bisogno di calore. Già a tre settimane e mezzo questa esigenza si attenua, e allora è più facile vederli dormire in fila, appoggiati uno all’altro solo per un fianco.

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L’echidna

Insieme all'ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus), l’echidna dal becco corto (Tachyglossus aculeatus) e l’echidna dal becco lungo (Zaglossus bruijni) sono le uniche specie di monotremi esistenti. Sebbene i monotremi siano distintamente mammiferi, mostrano un certo numero di caratteristiche rettiliane. Per lungo tempo si è pensato che l’echidna non avesse sonno REM. Studi recenti, invece, hanno evidenziato anche segni tipici di questa fase, che sarebbero molto simili a quelli dei mammiferi altriciali, i cui piccoli nascono altamente immaturi.

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Il furetto

La maggior parte dei mustelidi selvatici è notturna. Tuttavia, i furetti domestici (Mustela furo) che vivono in casa mostrano attività diurna, nell’arco di una giornata, dormono dalle dodici alle sedici ore, soprattutto in fase non REM. Spesso dormono molto profondamente, al punto che molti pet mate si preoccupano, pensando che il loro animaletto sia molto malato o, addirittura, deceduto. E invece dopo un po’ si risveglia, di solito stiracchiandosi e sbadigliando. Che sollievo per il pet mate!

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I bovini

I bovini sono animali attivi soprattutto di giorno. Per riposare si sdraiano e trascorrono buona parte del tempo, fino a tredici ore nell’arco della giornata, in questa posizione.  In totale dormono circa quattro ore al giorno, non in modo continuativo, però, bensì schiacciando tanti piccoli pisolini. Quando raggiungono la fase REM il collo deve essere rilassato: quindi, si sdraiano e tengono la testa appoggiata al suolo e girata sul fianco. Prima di coricarsi, i bovini solitamente annusano il terreno. Quando si alzano, invece, fanno un po’ di tolettatura, leccandosi e grattandosi.

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L’iguana verde

Nelle iguane (Iguana iguana) si riconoscono quattro stati di vigilanza: la veglia attiva, la veglia tranquilla, il sonno tranquillo e il sonno attivo. Queste due fasi di sonno sono simili al sonno a onde lente e al sonno REM presenti negli uccelli e nei mammiferi. Sebbene questi rettili siano polifasici, è più facile che cadano tra le braccia di morfeo tra le 20:00 e le 8:00. Addormentandosi, la loro reattività agli stimoli diminuisce molto. Restano comunque sensibili alle vibrazioni e agli stimoli luminosi, e spesso dormono alle estremità dei rami, sopra gli specchi d’acqua, in modo da potervici tuffare nel caso vengono disturbate dalle vibrazioni prodotte dai predatori. Per lo stesso motivo, le iguane giovani, che tendono a rimanere a terra e vivono in gruppi sotto fitti arbusti, dormono spesso con la testa rivolta verso l'esterno della vegetazione: così per loro è più facile individuare prontamente un predatore che si sta avvicinando.

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Il passero dalla corona bianca

Proprio in virtù della sua modalità davvero speciale di dormire, il passero dalla corona bianca (Zonotrichia leucophrys gambelii) è uno degli uccelli migratori più strabilianti. In primavera, dall’Alaska raggiunge il Messico settentrionale, e poi, in autunno, se ne torna al Nord. Nel periodo migratorio, questo uccelletto riduce anche di un terzo la durata del sonno e, soprattutto, è in grado di rimanere sveglio anche per una settimana intera. Pur dormendo così poco, le sue funzioni fisiologiche restano efficienti, e la sua prontezza di riflessi e le abilità cognitive non vengono compromesse. Così, di notte sfrutta queste fasi di insonnia prolungata per volare, seguendo la rotta, mentre di giorno approfitta per rifocillarsi.

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Il tricheco

Il tricheco (Odobenus rosmarus) è un mammifero semiacquatico, unico rappresentante vivente della famiglia Odobenidae. Uno studio recente ha rivelato che questo animale spesso resta attivo per diversi giorni consecutivi, senza che ciò sia causa di stress. In particolare, alterna periodi di 40-84 ore di nuoto pressoché continuo a periodi di riposo a terra, che durano da 2 a 19 ore. I trichechi dormono soprattutto a terra. Quando sono in acqua, invece, stanno prevalentemente svegli, anche se può capitare che si addormentino, in genere mentre galleggiano in superficie o quando sono sdraiati sul fondo.

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Il cavallo

I cavalli possono addormentarsi, fino anche a raggiungere il sonno a onde lente, rimanendo in stazione. Questo è possibile grazie al sostegno fornito dall’arto posteriore. Quando entrano in fase REM, però, hanno assolutamente bisogno di sdraiarsi. Li si vede, quindi, giacere sul fianco, o a pancia in giù, con la testa ben appoggiata al suolo. Solitamente lo stallone si corica per primo.

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Bibliografia

J.M. Siegel (2009). Sleep viewed as a state of adaptive inactivity. Nat. Rev. Neurosci. 10:747-753.

Ayala-Guerrero, G. Mexicano (2008). Sleep and wakefulness in the green iguanid lizard (Iguana iguana). Comparative Biochemistry and Physiology Part A: Molecular & Integrative Physiology 151(3):305-312.

Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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