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10 Aprile 2024
10:25

Come abituare il cane al kennel

Il kennel è un trasportino che permette di portare il cane con noi in ambienti che altrimenti gli sarebbero preclusi. Il suo utilizzo, però, va limitato ai momenti di necessità e non deve essere sfruttato come strumento di contenimento.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il kennel è un trasportino pensato appositamente per accogliere gli animali domestici come cani e gatti, in caso di necessità. Può essere fatto di metallo, di legno, di plastica o di stoffa e dispone di un'apertura che può venire chiusa per evitare che l'animale esca.

Si tratta di un oggetto importante nella convivenza con il cane, che va però utilizzato con moderazione e senza la convinzione che possa fungere da luogo di reclusione abituale. Lo si può utilizzare anche in casa come cuccia, a patto però di tenere aperta la porta, in modo che il cane si possa muovere liberamente.

Per abituarlo all'utilizzo bisognerà procedere delicatamente e con molta empatia, aiutandolo prima di tutto ad avere fiducia nei confronti dei propri umani, dell'ambiente che lo circonda e del fatto che non accadrà nulla. Il percorso, però, non è affatto univoco e deve seguire in maniera rispettosa la soggettività.

Per alcuni cani, infatti, non rappresenta un problema e viene vissuto quasi come una cuccia. Per altri, invece, è particolarmente difficile accettare di entrare in un luogo chiuso, senza avere la possibilità di uscire. Questa esperienza richiede infatti una buona dose di fiducia nei confronti di chi effettua la richiesta e anche un elevato livello di flessibilità e disponibilità.

Sottolineato questo importante aspetto, ci sono alcuni consigli che possono tornare utili durante questo processo. Uno su tutti riguarda la scelta del momento in cui affrontarlo: il kennel va presentato al cane con tranquillità, giocando e divertendosi insieme. Così è più facile che l'oggetto venga abbinato a un ricordo positivo e, in futuro, il cane si approcci nuovamente con piacevolezza.

Se il cane accetta di trascorrere piacevolmente del tempo al suo interno, possono aumentare le possibilità di integrazione nella nostra vita, perché potremo portarlo con noi in determinati contesti, come ad esempio in alcuni mezzi di trasporto, dove altrimenti gli è precluso l'accesso. Il kennel deve però non deve diventare sinonimo di reclusione o isolamento prolungato.

Scegliere l'oggetto giusto

Per favorirne l'utilizzo è importante scegliere l'oggetto adeguato per il soggetto in questione, evitando di obbligare il cane a spazi troppo angusti e scuri, senza concedergli il tempo necessario per capire di cosa si tratta.

In commercio si possono trovare una moltitudine di modelli diversi. Alcuni sono fatti come gabbie di rete metallica e possono venire aperti su un fianco o su più di uno. Altri invece, sono di plastica e possono venire completamente scoperchiati. Vi sono poi i kennel di stoffa, che possono essere dotati di cerniere su tutti i lati, oppure solo su uno.

Un'opzione valida soprattutto per i primi periodi è quella del kennel che può venire smontato e utilizzato anche senza la parte superiore. Proprio il "tetto", infatti, può intimorire chi non è abituato. Le strutture apribili su più lati sono certamente l'opzione più adatta anche per i cani timorosi e diffidenti. Questa possibilità, infatti, permette di esplorare lo spazio in questione senza sentirsi privi di via di fuga. Ci sarà tempo in futuro, quando il cane sarà più tranquillo, per chiudere una parete alla volta.

Quando non usare il kennel

Bisogna sottolineare che il kennel va utilizzato come uno strumento in cui il cane deve trascorrere il minor tempo possibile e, in particolare quando la porta è chiusa, non deve rischiare di soffrire il caldo o la sete. Se ha paura o se comincia a mostrare sintomi di un forte disagio, come tremori o scialorrea (eccesso di salivazione), va immediatamente liberato e le cause del malessere vanno investigate.

Purtroppo talvolta il kennel viene ancora oggi utilizzato invece come strumento di contenimento, obbligando il cane a trascorrere intere giornate rinchiuso nella gabbia. Ciò può avvenire, ad esempio, quando si esce di casa per andare al lavoro e si teme che il cane possa proporre comportamenti distruttivi. Piuttosto che rinchiuderlo, il consiglio è quello di indagare sulle motivazioni che lo portano a vivere una difficoltà durante i momenti di solitudine, in modo da risolvere il problema fin dalla sua origine. La reclusione prolungata, al contrario, rischia di minare ulteriormente il suo benessere psicologico.

Iniziare in casa (o in un altro ambiente sicuro)

L'apprendimento e, più in generale la memoria, sono favoriti dalle emozioni positive. Ciò significa che, se il cane si sente felice e tranquillo, avrà maggiore probabilità di ricordare ciò che sta imparando. Se quindi vogliamo che si abitui all'utilizzo del kennel sarà importante strutturare i primi momenti con questo oggetto in un ambiente che il cane ritiene sicuro e tranquillo, come la casa (dove non ci sono rumori improvvisi e non vi è la presenza di sconosciuti.

In alternativa si può pensare di farlo anche in giardino, oppure, se il cane ama l'automobile si può iniziare a fargli conoscere questo oggetto quando il kennel è posizionato nella macchina ferma. È meglio evitare, in particolare con i cuccioli, di iniziare subito il viaggio chiudendo la porticina, perché il cane potrebbe vivere male il momento, associandolo da qui in avanti ad un'esperienza negativa e da non ripetere assolutamente.

Risulta invece più utile prendersi il tempo necessario, anche in più sedute, per ridurre tutte le preoccupazioni con gradualità: glielo si può lasciare annusare in autonomia, poi gli si può offrire un masticativo che può mordere sdraiandosi proprio all'interno del kennel. Gli si può depositare la sua copertina sopra, in modo che associ questo nuovo ambiente ad un contesto familiare, che può riconoscere e rimandare alla calma e alla serenità. Con il tempo imparerà anche ad accettare che la porticina verrà chiusa, anche grazie alla fiducia nei confronti dell'umano, che la riaprirà quanto prima.

Si tratta solo di alcuni esempi di come poter agire. Nel caso in cui ci si senta in difficoltà, si può contattare un educatore cinofilo, il cui ruolo è anche quello di supportare le famiglie in questo tipo di processi.

Se il cucciolo piange nel kennel

Se il cucciolo piange nel kennel bisogna prima di tutto chiedersi quale è il motivo per cui sta vivendo un'emozione negativa. Molto spesso accade perché il soggetto non era ancora pronto per trascorrere del tempo al suo interno. Questo aspetto accade in particolare nei primi mesi di vita, quando il cane sta ancora costruendo il suo stile di attaccamento e sente quindi la necessità di avere accesso alle figure di riferimento con maggiore frequenza.

Il comportamento da tenere dipende fortemente dalle situazioni e dalla personalità del cane. In linea generale la cosa migliore da fare, dopo aver compreso il motivo del pianto, è attendere che interrompa per qualche istante il comportamento e proprio in quel momento, tornare da lui e aprire la porticina del kennel.

Ciò su cui bisogna concentrarsi principalmente è il fatto che il pianto rivela un disagio di cui non è sempre facile capire l'origine. Potrebbe rivelare un'ansia da separazione, una paura della reclusione, ma potrebbe anche fare semplicemente intuire che il percorso di socializzazione con il kennel non è avvenuto nella maniera adeguata.

Affinché il cucciolo possa crescere con una personalità equilibrata e tranquilla, all'interno di una relazione sana e basata sulla fiducia, questo disagio va ascoltato e riconosciuto. E' utile allora decidere di fare qualche passo indietro e ricominciare il processo, permettendogli di entrare e uscire a suo piacimento dal kennel.

Abituare un cane adulto

Abituare un cane adulto al kennel non è necessariamente più difficile rispetto allo stesso percorso affrontato con i cuccioli. L'accettazione (o meno) della reclusione temporanea, infatti, non dipende dall'età ma più che altro dalla personalità del cane e dalla fiducia che ripone nella persona.

In generale si può dire che l'abitudine al kennel è certamente più facile da ottenere se il cane vive una relazione profonda con i propri umani e se non ha ansie o paure. Anche se così non fosse, però, si può comunque pensare di iniziare un percorso di questo tipo.

Con il cane adulto, probabilmente, i tempi saranno più lunghi e sarà necessario impostare il lavoro in maniera più attenta, coerente e precisa, per evitare che abbini il kennel a un oggetto negativo da evitare a tutti i costi. Se ciò dovesse accadere, sarebbe più difficile (ma, ancora una volta non impossibile) ricominciare da zero.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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