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31 Ottobre 2023
11:03

Cheratocongiuntivite secca del cane: cos’è e come si cura

La cheratocongiuntivite secca del cane è una malattia che colpisce le ghiandole lacrimali. Può avere diverse cause, ma spesso è su base autoimmunitaria. I principali sintomi sono dolore agli occhi, che appaiono arrossati, chiusura e apertura continua delle palpebre. Si cura con colliri specifici, lacrime artificiali e, in alcuni casi, farmaci immunosoppressori.

Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
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La cheratocongiuntivite secca del cane è una malattia che colpisce le ghiandole lacrimali. Può avere diverse cause, ma in moltissimi casi è su base autoimmunitaria. Gli animali colpiti manifestano dolore, atteggiamento di chiusura ed apertura continua delle palpebre, gli occhi potranno apparire opachi e, con il tempo, la vista diminuire. La diagnosi sarà effettuata sulla base di una visita specialistica e la terapia topica darà ottimi risultati soprattutto se iniziata per tempo.

Cause

La cheratocongiuntivite secca è una malattia che coinvolge le ghiandole lacrimali di uno o entrambi gli occhi. Le ghiandole sono considerate degli annessi cutanei che producono le lacrime la cui funzione è quella di lubrificare gli occhi.

La cheratocongiuntivite secca del cane colpisce in genere animali anziani e riconosce diverse cause. Più frequentemente è ascrivibile ad un meccanismo immunomediato per cui le cellule che producono il film lacrimale non riescono a svolgere la loro funzione in maniera efficiente con la conseguenza che il film lacrimale è scarso e gli occhi appaiono “secchi”.

In ogni caso, qualunque condizione che determini una riduzione della quantità di lacrime può dare origine alla cheratocongiuntivite secca: cimurro, somministrazioni prolungate di farmaci, ipotiroidismo. Infine, pare che alcune razze siano più predisposte di altre: Cocker Spaniel americano, Bloodhound, Boston Terrier, Cavalier King Charles Spaniel, Bulldog inglese, Carlino, Samoiedo.

Sintomi

La maggior parte dei cani ha dolore agli occhi, che si presentano arrossati. Gli animali colpiti spesso strizzano gli occhi, aprono e chiudono continuamente e palpebre o tengono gli occhi chiusi. È spesso presente una secrezione giallastra per diminuzione della componente acquosa delle lacrime. In alcuni casi, se l’infiammazione progredisce, si formano ulcere sulla cornea che poi si trasformano, nei casi cronici, in cicatrici.

Le cicatrici corneali appaiono come un'iperpigmentazione sulla superficie dell’occhio colpito, con ai margini un velo rossastro ascrivibile a fenomeni di neovascolarizzazione. Gli occhi appaiono opachi per l’essiccamento della cornea.

Diagnosi

La cheratocongiuntivite secca può essere sospettata sulla base dell’esame clinico, ma è sempre consigliabile una visita da parte di un oculista veterinario. Si procederà alla valutazione mediante test specifici della quantità di lacrime prodotte, alla valutazione della pervietà dei dotti escretori della ghiandole e alla verifica della possibile presenza di ulcere sulla superficie della cornea.

Terapia

La terapia ha l’obiettivo di stimolare, per quanto possibile, la produzione di lacrime e nel contempo mantenere la normale condizione fisiologica con l’uso di colliri specifici. Considerato che la causa più comune è su base autoimmunitaria, la terapia si baserà sulla somministrazione di un farmaco immunosoppressore per via topica (ciclosporina). In alternativa e nei casi in cui la ciclosporina non dà i risultati attesi si può sostituire con un altro principio attivo.

Questi farmaci sono molto sicuri e la maggior parte degli animali domestici migliora notevolmente con il loro uso costante.

È molto importante somministrare colliri a base di lacrime “artificiali” per mantenere la cornea umida  e lubrificata, soprattutto durante la fase iniziale del trattamento. Nella maggior parte dei casi, si procederà a più somministrazioni al giorno, ma chiaramente sarà poi a discrezione del medico veterinario valutare a seconda della necessità e della gravità della condizione.

In alcuni casi sarà necessario somministrare antibiotici topici o farmaci antinfiammatori.

La prognosi dei cani colpiti da cheratocongiuntivite secca è molto favorevole e la qualità della vita, se viene correttamente eseguita la terapia e la diagnosi è stata precoce ottima.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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