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23 Luglio 2022
17:00

Cimurro del cane: sintomi, cause e come si cura

Il cimurro è una malattia infettiva frequente nel cane, che non si trasmette all’uomo. È causata da un virus che si trasmette per via aerogena e secrezioni infette. I sintomi principali sono tosse, difficoltà respiratorie, febbre, vomito, diarrea. Non esiste una cura specifica, la durata varia in base alla gravità dei sintomi e può essere mortale.

Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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Il cimurro è una malattia infettiva frequente nel cane e nei canidi selvatici che non si trasmette all’uomo. È causata da un virus che si trasmette principalmente attraverso la via aerogena e le secrezioni infette. Il virus colpisce principalmente l’apparato respiratorio e digerente, generando sintomi quali tosse, difficoltà respiratorie, febbre, vomito, dimagrimento. Nelle forme croniche tipicamente si noterà ispessimento dei cuscinetti plantari e/o del tartufo. Non esiste una terapia specifica e la malattia può avere un decorso mortale, soprattutto nei cuccioli. La forma di prevenzione più efficace è la vaccinazione.

Che cos'è il cimurro

Il cimurro è una malattia infettiva causata un virus appartenente al genere dei morbillivirus che colpisce i cani domestici e selvatici (volpe, lupo, coyote, sciacallo eccetera). Sono recettivi anche altre specie appartenenti ai mustelidi (puzzola, furetto) e procionidi (procione). La malattia è diffusa su scala mondiale, tranne in alcune zone africane ed è una delle più frequenti patologie ad eziologia infettiva del cane. Il virus che provoca il cimurro nel cane non si trasmette all’uomo.

Come si trasmette il cimurro

Il cimurro si trasmette per contatto diretto o indiretto con le secrezioni di animali infetti. Dopo circa una settimana dal contatto con il virus, il soggetto infetto espelle per via aerogena e attraverso lo scolo oculo-nasale grandi quantità di virus. Il virus del cimurro colpisce soggetti di tutte le età, ma si riscontra più frequentemente nei cuccioli, in quanto gli adulti o sono vaccinati oppure sviluppano immunità naturale dovuta ai contatti con l’agente eziologico. I cuccioli possono acquisire l’immunità di origine materna ma dopo 3 mesi dalla nascita sono pienamente recettivi. La malattia ha un elevato tasso di mortalità soprattutto quando colpisce i cuccioli.

Sintomi del cimurro nel cane

I sintomi del cimurro nel cane che ha contratto il virus compaiono dopo circa una settimana. Il virus del cimurro si localizza prevalentemente nell’apparato respiratorio e digerente. Tuttavia, può diffondersi nell’intero organismo animale tramite le cellule del sistema linfatico che rappresenta un altro target virale.

I segni clinici più evidenti a carico dell’apparato respiratorio sono:

  • tosse,
  • scolo nasale e congiuntivale,
  • difficoltà respiratorie,
  • broncopolmonite,
  • febbre.

A ciò si associano sintomi dell’apparato digerente:

  • vomito,
  • diarrea,
  • inappetenza
  • segni neurologici (convulsioni, iperattività).

Nelle forme croniche tipicamente si osserva un ispessimento della parte più esterna dei cuscinetti plantari e/o del tartufo.

Come diagnosticare il cimurro

I segni clinici del cimurro non sono sufficienti per una diagnosi eziologica. Questa va effettuata inviando campioni al laboratorio per un saggio anticorpale o per la ricerca di materiale genetico virale con metodica biomolecolare.

Come si cura il cimurro

Non esiste una terapia specifica per il cimurro nel cane. Generalmente si impiegano farmaci per limitare la sintomatologia, ovvero fluidi se l'animale è disidratato per vomito e diarrea e antibiotici per evitare superinfezioni batteriche, soprattutto nelle forme respiratorie. Gli animali colpiti devono essere isolati così come i sospetti infetti per evitare la diffusione del contagio. La malattia, se non diagnosticata e curata opportunamente, può essere letale soprattutto negli animali giovani.

La durata del cimurro varia in relazione alla gravità dei sintomi e al successo della terapia.

Prevenzione

L’unica forma efficace di prevenzione della malattia è l’impiego del vaccino, che va somministrato al buon esito di una visita medico-veterinaria. È una vaccinazione compresa tra quelle altamente consigliate ed importante effettuare un richiamo vaccinale su base annuale.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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