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16 Agosto 2022
17:22

C’è una raccolta firme per liberare gli orsi polari dallo Zoosafari per il troppo caldo

Alcune associazioni ambientaliste hanno lanciato una raccolta firme per portare via gli orsi polari dallo Zoosafari di Fasano: in Puglia fa troppo caldo.

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Katjuscha Orso polare Berlino

La colonnina di mercurio in questi giorni supererà i 35 gradi. Marissa, orsa polare nata in Svezia del 1993, è uno degli animali che vivono in cattività allo Zoosafari Fasanolandia in Puglia. Attorno alla grande femmina di Ursus maritimus è scoppiato in questi giorni un piccolo caso dopo la raccolta firme lanciata da alcune associazioni ambientaliste.

«Vogliamo far uscire gli orsi polari dallo zoo della Puglia – scrive il Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente Parma su Facebook – la petizione sta raccogliendo tantissime firme, oltre 46mila». Un gesto simbolico, quello lanciato attraverso la piattaforma Change, che ha visto l’adesione anche di, Animalisti Italiani, Avi Parma, Leal, Meta, Meta Parma, Parma Etica e Salviamo i macachi di Parma.

«L’idea è nata all’inizio di questa estate dopo aver visto una foto di poveri orsi sotto il sole della Puglia – spiega a Kodami Katia Ruggiero, referente per Meta Parma – abbiamo deciso allora di riprovarci. Già negli scorsi anni si era provato ma senza esito. Abbiamo notato che i cittadini hanno risposto. Ora speriamo di coinvolgere anche altre associazioni che abbiano esperienza con gli orsi. Secondo noi questi animali non devono stare in Puglia. Dovrebbero stare in altri posti dove non ci sono queste temperature. La loro permanenza comporta per loro una doppia sofferenza: quella legata alla prigionia e quella legata al caldo. Siamo nel 2022 – conclude –  la società è cambiata ed è arrivato il momento di far valere davvero i diritti degli animali».

Meta ha ricostruito anche le vicissitudini di tutta la famiglia dell’orsa Marissa. Un albero genealogico che si è sviluppato tutto quanto in cattività: «Mamma Marissa è ancora rinchiusa nello Zoosafari di Fasano insieme a sua figlia, nata nel 2012 – spiegano dall’associazione – ha partorito quattro volte. L’ultimo parto è stato gemellare e il maschio dei due cuccioli è morto ancora cucciolo. Gli altri figli di Marissa, nati sempre lì, sono stati mandati all’estero in altri zoo, dove continua la loro prigionia. Noel, nata nel 2003 nello Zoosafari, è partita dopo due anni per il Parco zoo di Copenhagen; Snowy, nata nel 2006, detta anche Gianna, è andata nel 2008 allo zoo di Monaco; Dea, nata invece nel 2008, è stata ceduta a inizio 2012 allo zoo di Tokyo».

Le associazioni si sono rivolte con la loro petizione sia alle autorità nazionali che a quelle regionali. Sebbene, come detto, si tratti più di un gesto simbolico, l’idea può essere proprio quella di maturare una presa di coscienza diversa sulla vita in cattività per gli animali, soprattutto per quelle specie lontanissime dal proprio habitat naturale. Un discorso che si è riproposto già qualche mese fa in occasione della morte di Katjuscha, l'orsa polare dello Zoo di Berlino e ancor di più a inizio 2021 dopo l'apertura di un albergo in Cina da dove era possibile guardare per tutto il giorno degli orsi rinchiusi in un recinto.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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