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2 Aprile 2021
9:00

Cani francesi: dal Papillon al Pastore dei Pirenei

I cani francesi sono eterogenei come gli ambienti del paese da cui provengono. La Francia infatti ha selezionato cani da caccia, da pastore e piccoli cani da compagnia. Dal grande Dogue de Bordeaux al piccolo e poco conosciuto Papillon, il cane dalle grandi orecchie, vediamo quali sono le più famose razze d'Oltralpe.

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I cani francesi sono eterogenei come gli ambienti del paese da cui provengono. La Francia infatti ha selezionato cani da caccia, da pastore e da compagnia, razze a pelo lungo e corto, di grande, media e piccola taglia. Le razze di cani di origine francese sono più di 40, anche se nei secoli alcune si sono estinte per vari motivi.

Dal grande Dogue de Bordeaux al piccolo e poco conosciuto Papillon, il cane dalle grandi orecchie, andiamo a vedere quali sono le razze più famose provenienti dal paese d'Oltralpe.

Épagneul Breton

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L'Épagneul breton è stato selezionato per la caccia all’anatra. Il suo stile di caccia è differente da molti altri cani perché oltre a mettere in azione la selvaggina, la afferra e la riporta al cacciatore. Per questo motivo la sua motivazione sillegica assomiglia a quella del Labrador: anche lui tenderà a riportare le pantofole ai proprietari o nella sua cuccia. Si tratta di un cane amante del movimento e della ricerca di oggetti nell'ambiente naturale. Amerà fare passeggiate con il suo gruppo affiliativo e si divertirà a correre libero dal guinzaglio.

Motivazioni prevalenti: esplorativa, perlustrativa, collaborativa, sociale, sillegica, cinestesica.

Barbet

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Questo famoso cane veniva utilizzato già nel XVI secolo per il riporto delle prede da parte della marina francese. Il Barbet è infatti nato come cane da caccia all'avifauna acquatica e, proprio per questo motivo è ancora oggi un grande amante delle attività in acqua. Al mare, in un fiume o in un lago, il Barbet sarà felice di seguirvi e fare il bagno con voi. Ha una spiccata motivazione affiliativa che lo rende un cane con cui vivere molte esperienze diverse.

Motivazioni prevalenti: cinestesica, affiliativa, predatoria, collaborativa.

Papillon

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Il Papillon è una delle due varietà dell'Épagneul nano continentale. Questo cane di piccola taglia prende il nome dalla forma delle sue orecchie. Papillon infatti, in francese significa farfalla e, da quando nel XIX secolo la selezione della razza ha modificato le orecchie pendenti, portandole a rimanere sempre più spesso erette, il muso di questo cane prende effettivamente la forma di una farfalla. Considerato sempre più spesso un cane da compagnia

Motivazioni prevalenti: protettiva, affiliativa, territoriale, comunicativa.

Dogue de Bordeaux

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Il Dogue de Bordeaux è un cane di taglia grande originario del Sud della Francia che, secondo alcuni, deriverebbe dagli Alani. La sua grande testa ricorda la sua appartenenza alla categoria dei molossoidi, cani famosi proprio per questa caratteristica. Il suo peso si aggira intorno ai 45 kg, ma può facilmente superarli. Ha una forte motivazione affiliativa e, se si fida della sua figura di riferimento, è un cane che tende a delegare le decisioni. In passato venivano utilizzati come cani da guardia dei territori e delle greggi, ma anche come cani da combattimento per gli spettacoli e come cacciatori di cinghiali. Il Dogue de Bordeaux abbaia poco ma quando lo fa, dimostra la dimensione della sua cassa toracica con un abbaio profondo e basso.

Motivazioni prevalenti: affiliativa, territoriale, protettiva.

Pastore dei Pirenei a pelo lungo

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Nonostante il nome condiviso con il più grande Pastore dei Pirenei, questo cane ha dimensioni più contenute e un'origine differente. Era quasi sconosciuto fuori dai suoi ambienti fino all'inizio del XX ° secolo. Il  colore del pelo e la lunghezza variano molto da una valle all'altra delle montagne a Sud della Francia da cui prende il nome, ma a livello comportamentale è molto riconoscibile grazie la motivazione cinestesica sviluppata, che lo rende un cane potenzialmente adatto alle famiglie attive, anche grazie alla motivazione collaborativa, un lascito del passato da pastore.

Motivazioni prevalenti: collaborativa, cinestesica, territoriale.

Bleu de Gascogne

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Nel XIV secolo veniva utilizzato come cane da muta per la caccia al lupo e al cinghiale. Per svolgere questo mestiere serviva una grande ostinazione e un'ottima capacità di collaborare con i propri simili. Per questo motivo il Bleu de Gascogne è un cane che solo raramente ha problemi con gli altri cani. Nel suo lavoro di cacciatore gli veniva richiesto di avvisare il conduttore umano con l'abbaio non appena avvistava qualcosa. Attenzione quindi: se lo porterete con voi nelle passeggiate in ambienti naturali, amerà prendere spazio ed abbaiare a centinaia di metri da voi. Non stupitevi se continuerà a fare il lavoro in cui eccelleva, come mostra la dimensione del suo naso.

Motivazioni prevalenti: predatoria, collaborativa, affiliativa, cinestesica.

Basset Fauve de Bretagne

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Questo piccolo segugio è molto più veloce di quanto si possa pensare. Abile cacciatore, il Basset Fauve de Bretagne è famoso anche per le sue dimensioni ridotte rispetto a molti altri cani da caccia. Mantiene il comportamento attivo e la motivazione predatoria tipica di chi ha svolto per secoli le attività venatorie. Si tratta di un cane dalla forte spinta affiliativa. Il suo comportamento impavido in natura non gli impedisce di essere un po' più pauroso quando i rumori provengono dalle città e sono di origine umana. Talvolta questo cane infatti, diventa ansioso e preoccupato se vive in ambienti troppo urbanizzati per i suoi gusti.

Motivazioni prevalenti: perlustrativa, affiliativa, predatoria, esplorativa

Pastore dei Pirenei

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Già nel Medioevo questo cane veniva utilizzato per proteggere i castelli del Sud della Francia. Il Pastore dei Pirenei è di taglia grande e ha una corporatura robusta e solida, come spesso accade ai grandi cani da guardiania che, per lavoro, passano molto tempo all'aperto con il bestiame che proteggono. Il comportamento di questo cane rimane molto fedele alle sue origini e per questo motivo può risultare rustico o rude, ma se troverà compagni umani che saranno in grado di riconoscere le motivazioni che lo spingono a delimitare i territori e cercare la collina da cui controllarli, probabilmente andrà tutto bene.

Motivazioni prevalenti: territoriale, protettiva, possessiva, affiliativa.

Bracco Saint Germain

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Uno dei più famosi cani da caccia francesi, viene utilizzato soprattutto per la caccia ai volatili. Si può considerare il cugino francese del più famoso Pointer, di origine inglese. Come accade spesso ai cani da ferma, non presenta una motivazione competitiva con i suoi simili e questo lo rende un cane che raramente ha problemi a condividere il tempo con altri cani. Un po' timido, si affida con facilità al proprietario, soprattutto se verrà lasciato libero di muoversi in ambienti enormi, dove sfruttare le grandi abilità del suo naso.

Motivazioni prevalenti: collaborativa, affiliativa, predatoria, cinestesica, comunicativa.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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