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30 Settembre 2021
14:50

Bracconaggio, sequestrata una gabbia per la cattura di animali selvatici a Massino Visconti

I Carabinieri Forestali di Lesa, nel novarese, hanno sequestrato una gabbia utilizzata per la cattura illegale di animali durante un controllo antibracconaggio nel comune di Massino Visconti. Identificato anche il proprietario del fondo, che è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Verbania per i reati di esercizio di attività venatoria con mezzi non consentiti.

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Con la riapertura della stagione venatoria si intensificano i controlli antibracconaggio da parte dei Carabinieri Forestali. Proprio durante una di queste operazioni nei giorni scorsi gli agenti della stazione di Lesa, nel novarese, hanno sequestrato una gabbia destinata alla cattura illegale di animali selvatici nel comune di Massino Visconti.

La trappola, ritrovata in un terreno privato adiacente a un'area boschiva, era attiva e pronta a scattare. Al suo interno sono stati trovati inoltre i resti di un coniglio e di alcuni polli morti, piazzati lì proprio per attirare gli animali selvatici e facilitarne la cattura. La gabbia è stata sequestrata e rimossa dai forestali, che dopo la confisca provvederanno alla sua distruzione.

Identificato anche il proprietario dell'appezzamento di terreno, che è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Verbania per i reati di esercizio di attività venatoria con mezzi non consentiti e per il reato di uccisione di animali col fine di pasturare, pratica non consentita in Italia.

L'attività venatoria in Italia è regolata dalla legge n. 157/92 “Norme per la protezione della fauna omeoterma e prelievo venatorio”, che rappresenta la legge quadro di disciplina di tutta la materia della caccia e tutela della fauna selvatica e vieta espressamente l'utilizzo di strumenti come trappole e gabbie.

L'Italia si conferma quindi uno dei paesi europei a maggior tasso di bracconaggio, che non si ferma nemmeno di fronte a un periodo di emergenza causato dalla siccità e dagli incendi che hanno messo in ginocchio la fauna selvatica in molte regioni. Appena tre settimane fa, infatti, l'ISPRA si era detta molto preoccupata per la situazione e aveva suggerito alle Regioni di limitare la caccia nelle aree più colpite.

La risposta polemica del mondo venatoria non si è fatta attendere, mentre nel frattempo continuano ad andare avanti battaglie legali tra TAR e Regioni e si continuano a raccogliere firme per abolire la caccia in Italia, cosa che però non vede d'accordo la quasi totalità delle associazioni ambientaliste e animaliste. Non è proprio un periodo felice per la fauna selvatica italiana.

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