video suggerito
video suggerito
4 Agosto 2022
12:23

Bimbo di 3 anni aggredito da un Amstaff a Bolzano. «Obbligo di museruola, ma veniva gestito in modo irresponsabile»

Un Amstaff ha aggredito un bambino al Parco Europa di Bolzano. La vittima è ricoverata in rianimazione e il cane è stato sequestrato. Abbiamo parlato con il veterinario esperto in comportamento del canile sanitario di Bolzano e con l'Assessore all'ambiente Chiara Rubini, intenzionata ad intervenire per evitare che tornino ad avvenire incide ti di questo tipo.

594 condivisioni
Immagine

Un bambino di tre anni è stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto rianimazione dell'ospedale San Maurizio di Bolzano dopo essere stato morsicato sul viso da un cane. La Procura del capoluogo altoatesino ha aperto un'inchiesta per fare luce su quanto accaduto, ma per il momento non sono state ancora chiarite le dinamiche dell'incidente né la gravità delle ferite inferte.

Stando ad una prima ricostruzione, il bambino stava giocando al Parco Europa, accanto alla madre e alla nonna, quando il cane, un American Staffordshire Terrier, lo ha aggredito. Gli eventi risalgono al pomeriggio di lunedì 1 agosto e, in seguito all'aggressione, il cane è stato trasferito al canile sanitario della Sill di Bolzano.

«Il cane era completamente libero e fuori dal controllo dei suoi umani – spiega a Kodami Chiara Rabini, Assessore Comunale all'Ambiente di Bolzano – Sono vicina alla famiglia e al bambino vittima di questo drammatico e inaccettabile incidente».

Il veterinario del canile sanitario: «Terza aggressione ai danni di bambini»

«Il cane è stato consegnato a noi accompagnato da un verbale di sequestro, ma abbiamo ricevuto poche informazioni riguardo le dinamiche di quanto accaduto – spiega a Kodami Giovanni Lorenzi, veterinario esperto in comportamento e responsabile del canile della Sill – Ciò che è bene sottolineare è che stiamo parlando di un soggetto che era già stato responsabile di due aggressioni in passato e, infatti, sarebbe dovuto essere condotto con museruola e guinzaglio, ma evidentemente non è stato così. Inoltre, il pet mate, avrebbe avuto anche l'obbligo di svolgere insieme a lui un percorso di educazione pensato appositamente per i cani protagonisti di aggressioni».

Secondo Lorenzi, l'Amstaff non mostra problemi comportamentali, ma ha una spiccata motivazione predatoria che viene manifestata soprattutto nei confronti di soggetti di taglia piccola che si muovono velocemente. Un comportamento tipico proprio dei bambini.

«Anche le precedenti aggressioni erano avvenute ai danni di bambini – continua il veterinario – Non ritengo accettabile che un cane venga gestito da persone talmente inconsapevoli da permettere che incidenti di questo tipo accadano addirittura 3 volte».

L'Assessore Chiara Rubini aggiunge che il Comune di Bolzano intende reagire a quanto accaduto: «Come amministrazione ci impegneremo per organizzare incontri nei quartieri con il supporto del servizio veterinario, in modo da sensibilizzare la cittadinanza ad adottare in maniera più consapevole. Desideriamo aprire un dialogo con i futuri proprietari, affinché si diffonda l'abitudine di frequentare corsi pre e post adozione – e conclude – Sebbene la maggior parte dei proprietari si comporti con consapevolezza, serve agire attivamente affinché non tornino ad avvenire incidenti come questo».

L'Amstaff e la motivazione predatoria

L'American Staffordshire Terrier è un cane che, come confermato dal veterinario della Sill, tra le sue tante peculiarità ha spesso una spiccata motivazione predatoria. Un fattore che, se abbinato a scarse abilità di autocontrollo, un'emotività piuttosto forte o una particolare reattività, può risultare complesso da gestire, perché porta i cani a rincorrere tutti gli oggetti in movimento.

Non si tratta però di un elemento da considerarsi negativo a priori, bensì un fattore interno del soggetto, legato ai suoi interessi e ai suoi bisogni. Un aspetto della personalità che, chi sceglie di vivere con un cane di questo tipo, ha l'obbligo di conoscere e comprendere a fondo.

Molti cani impulsivi dotati di un predatorio piuttosto marcato, hanno l'opportunità di scoprire gli elementi necessari per gestire le situazioni complesse attraverso i semplici momenti della quotidianità insieme ai propri umani, trovando nelle proprie figure di riferimento gli indizi necessari per riconoscere la vulnerabilità dei più piccoli e sviluppare, inoltre, la riflessività adeguata per interfacciarsi con loro.

Questo accade, però, soprattutto se gli viene data la possibilità di vivere relazioni basate sul rispetto reciproco e sulla fiducia, in cui il soggetto ha l'opportunità di incontrare un contesto sereno e piacevole all'interno del quale venire accettato con tutte le sue unicità. Ma oltre ad essere accolto, deve essere anche guidato verso maggiore consapevolezza e autocontrollo, ovvero due competenze imprescindibili, soprattutto se gli si chiede di convivere a stretto contatto con gli ambienti urbani e se, durante le passeggiate, non viene condotto al guinzaglio.

Proprio per questi motivi, il pet mate dell'Amstaff deve essere una figura responsabile, coerente e dolce, che sappia davvero ricoprire il ruolo del leader senza dover mai ricorrere all'aggressività o all'eccesso di controllo, che per questi cani è una vera e propria sofferenza. Il rischio, altrimenti, è quello di finire per entrare in competizione con loro e, in fatto di forza e competitività, difficilmente saremo alla loro altezza. «Serve un reale equilibrio tra una personalità solida e sicura che sia però, anche in grado di lasciare al cane la possibilità di esprimersi nei momenti opportuni. Questi cani sono meravigliosi, ma possono trasformarsi in bombe a orologeria – conclude il veterinario – Non abbiamo idea di come si svolgerà il processo, ma è bene che si tenga conto dei fattori di recidività che hanno portato a questa situazione».

Avatar utente
Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views