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23 Settembre 2022
13:09

Benessere animale e medicina comportamentale, al Congresso europeo c’è anche Kodami

Torna in presenza il congresso europeo dell'Evcbmaw che riuniunisce i professionisti esperti in benessere animale e medicina veterinaria comportamentale. Kodami sarà presente con la sua inchiesta sulle staffette e attraverso il contributo di esperti del comitato scientifico del magazine. Appuntamento sull'isola spagnola di Maiorca dal 27 settembre al 1 ottobre 2022.

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Torna in presenza l'European veterinary congress of behavioural medicine and animal welfare (Evcbmaw) che per l'anno 2022 si terrà nell'isola spagnola di Maiorca dal 27 settembre al 1 ottobre. Il Congresso riunisce gli esperti della medicina veterinaria comportamentale e benessere animale in un appuntamento internazionale di grande importanza per il settore al quale sarà presente anche il magazine Kodami, protagonista di due interventi promossi dalle esponenti del comitato scientifico del nostro magazine.

Durante i 5 giorni sono previste quattro relazioni plenarie in cui verranno discussi gli ultimi progressi in tema di benessere degli animali e di medicina comportamentale. Ad aprire l'evento come spesso accade ci sarà uno study day, una giornata dedicata a ricapitolare temi e avanzamento dello stato delle ricerche dedicato soprattutto all'esperienza degli specializzandi del Evcbmaw.

Dopo la giornata inaugurale e introduttiva si entrerà nel vivo del convegno: il 29 settembre sarà dedicato, attraverso il contributo di studiosi ed esperti, ad approfondire il tema del benessere animale; il 30 avrà invece un programma variegato e interdisciplinare. La giornata del 1 ottobre invece sarà dedicata ad approfondire il tema della medicina veterinaria comportamentale.

congresso
La locandina del congresso

Tra gli studiosi proveniente da tutta Europa che interverranno al congresso di Maiorca figurano anche due esperte del comitato scientifico di Kodami. Proprio a partire dall'inchiesta condotta dal nostro magazine sul business delle staffette italiane, Stray Dogs International Project ha infatti condotto una ricerca sul fenomeno, i cui risultati saranno presentati in un poster dalla veterinaria e membro del comitato scientifico di Kodami Laura Arena.

Staffette dal Nord al sud dell'Italia: un problema di benessere animale

«Lo spostamento dei cani dai rifugi e dalle strade dal Sud al Nord Italia per l'adozione è un dilemma etico», commenta Arena, illustrando il contenuto del suo intervento in collaborazione con Clara Caspani, la co-fondatrice di Stray Dogs International Project, associazione di ricerca e studio per la convivenza con cani e gatti di strada in Italia e all'estero.

Il poster presentato da Arena vede tra gli autori la direttrice di Kodami, Diana Letizia, per la sua inchiesta dedicata proprio al fenomeno delle staffette che caratterizza la movimentazione degli animali da una parte all'altra dello Stivale.

A seguito della nostra inchiesta, Stray Dogs International Project ha poi somministrato un primo questionario sul fenomeno delle staffette al quale hanno partecipato 3.500 persone e un secondo di approfondimento. L'elaborazione statistica ricavata dalle risposte ha fatto da base per il progetto di ricerca presentata da Arena durante il congresso.

«Quando sono stata chiamata a partecipare al congresso ho ritenuto importante portare all'attenzione internazionale il nostro lavoro di ricerca sulle staffette – spiega Arena a Kodami – Questo per due motivi: ritengo che si debbano far conoscere in Europa le dimensioni di questo fenomeno che è presente in altre realtà oltre quella italiana; inoltre, una maggiore conoscenza può aiutare a incrementare le misure di protezione degli animali anche per ciò che concerne il traffico illecito, soprattutto di cuccioli. Le staffette, infatti oltre ad inficiare sul benessere animale in certi contesti costituiscono anche un lucroso business per le organizzazioni illecite».

Le staffette sono i trasporti di cani di strada o di canile da Sud a Nord Italia. Offerta e richiesta viaggiano soprattutto sui social network e le staffette al massimo balzano agli onori delle cronache locali quando qualche furgone viene fermato per controlli e all'interno spesso si scoprono animali stipati fino all'inverosimile, in pessime condizioni e anche senza documenti di viaggio. Qui entra in gioco il problema del maltrattamento degli animali, che anche quando hanno documenti in regola possono vivere una esperienza stressante e lesiva del loro benessere, portandoli in casi estremi alla morte.

«La ricerca che presenteremo è stata strutturata in diversi step ed è avvenuta tramite questionari volti a indagare in maniera affidabile le problematiche legate a questo fenomeno – spiega Arena – Il nostro obiettivo con questo studio è stato quindi quello di raccogliere dati quanto più rappresentativi della realtà, e non semplicemente basati su osservazioni empiriche o esperienze individuali, per poter descrivere il fenomeno delle staffette affinché le adozioni degli animali del Sud possano essere gestite secondo buone prassi nel rispetto del benessere animale in tutte le fasi; dal prelievo dal territorio all’arrivo a casa, passando da adozioni strutturate e trasporti di qualità».

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Il poster presentato da Laura Arena al Congresso europeo

Attenzione anche al mezzo attraverso cui avvengono le staffette: «L'intensificarsi del fenomeno, prima relegato a poche vetture di proprietà dei volontari, ha vissuto una impennata negli ultimi anni grazie all’avvento dei social, Facebook in primis, e a chat istantanee come WhatsApp e Telegram», aggiunge l'esperta. Alla luce e di questi e molti altri aspetti è nata l'inchiesta di Kodami e la riflessione elaborata in maniera scientifica dagli esperti in vista del congresso di Maiorca.

Arena non è però l'unico membro del comitato scientifico del magazine presente al congresso, tra i partecipanti ci sarà anche l'etologa e professoressa di fisiologia veterinaria dell'Università di Milano Federica Pirrone.

Un nuovo test diagnostico per i problemi di separazione nei cani

I convegni sono anche luoghi privilegiati di condivisione della ricerca scientifica. Nella giornata del 30 settembre, dedicata in maniera specifica al benessere animale, l‘etologa che fa parte del comitato scientifico di Kodami presenterà i risultati dello studio condotto insieme al suo team e alla veterinaria esperta in comportamento Ludovica Pierantoni sui segni di ansia nei cani con diagnosi di problemi da separazione.

«Da oltre 4 anni con il mio gruppo di ricerca e con il centro Can di Ludovica Pierantoni porto avanti uno studio sul tema – spiega Pirrone – Per problemi comportamentali intendiamo un gruppo molto variegato di comportamenti che il cane manifesta quando il pet mate non c'è: alcuni vocalizzano, altri distruggono oggetti, altri ancora tentano la fuga, oppure tremano e camminano avanti e indietro. Circa il 70% dei cani può soffrire di problemi da separazione, ciò significa circa 85milioni di cane nel mondo, guardando in particolare a Stati Uniti ed Europa. Ma proprio in virtù di questo quadro differenziato spesso i segnali più sottili non vengano percepiti, oppure vengono scambiati per altro, con grave danno per il benessere dell'animale e per la sua relazione con il pet mate, che spesso fatica ad aiutarlo a superare queste difficoltà».

Proprio per facilitare una diagnosi, il team di ricerca ha elaborato un test decisivo per permettere la diagnosi precoce di ansia da separazione: «Il nostro intento è caratterizzare dal punto di vista comportamentale questo disagio e anche individuare un marcatore biologico che possa aiutare in fase di diagnosi», commenta Pirrone.

Per fare ciò è stato elaborato un test suddiviso in 3 momenti che vede il coinvolgimento di cani e dei loro pet mate e una breve fase di separazione tra i due. Durante il test si misurano i livelli salivari di un marcatore biologico: la copeptina. «Attraverso l'analisi dei campioni, prelevati in modo assolutamente non invasivo – sottolinea la studiosa – abbiamo osservato un diverso comportamento di questa molecola, implicata in processi di ansia, nei cani con stress da separazione. Un comportamento diverso in questi soggetti rispetto a quelli che non ne soffrono».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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