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30 Marzo 2021
10:00

Cane e neonato: cosa fare quando in casa arriva un bebè

Quando arriva un bebè, gli equilibri in famiglia si sconvolgono, anche con il cane. Vediamo come preparare il nostro compagno a quattro zampe all'arrivo di un neonato e qual è l'approccio giusto per una convivenza pacifica.

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Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Cane e bebè

L’arrivo di un bebè è un gran bell’evento, ma comporta diversi cambiamenti relazionali all'interno della famiglia: gli equilibri si sconvolgono e serve ridefinire e rinegoziare ruoli e posizioni, anche con il cane. E per far sì che il rapporto tra cane e neonato sia eccellente, ci vuole una grande attenzione nel preparare il quattrozampe a questo cambiamento, evitando di sconvolgergli l'esistenza.

Cani e neonati, infatti, possono benissimo andare d'accordo. L’importante è che venga costruito un rapporto con delle basi solide e che, nel momento della socializzazione, non si facciano errori.

Come preparare il cane all'arrivo del neonato

Il cane va preparato all'arrivo del neonato prima che quest'ultimo arrivi in casa. «La famiglia è un sistema che cambia continuamente», spiega Elena Garoni, veterinaria esperta del comportamento, membro del comitato scientifico di Kodami. «Si cambia lavoro, ci sono presenze che se ne vanno e altre che si aggiungono. Il cane è un animale sociale che si adatta ai cambiamenti del gruppo familiare, così come avviene normalmente in natura. Ha una versatilità sua propria che gli consente di accettare e accogliere con facilità i nuovi elementi che arrivano in famiglia. C’è una grandissima disponibilità che si associa alle caratteristiche di socialità tipiche del cane».

Quindi che cosa penserà davanti al piccoletto? «Il cambiamento ha bisogno di energie per essere affrontato. È così per gli umani e lo è allo stesso modo per il cane. Per questo dobbiamo essere pronti a episodi di stress canino dovuta a una destabilizzazione di una routine precedente consolidata. Stress che deve essere gestito correttamente, soprattutto se il cane presenta già delle criticità, come quella di non amare la confusione, i rumori improvvisi, i movimenti bruschi. Spesso, hanno maggiore difficoltà ad adattarsi i cani più anziani o quelli che hanno avuto dei traumi più o meno grandi riferiti ai bambini. Quindi, se siamo consapevoli che il nostro cane non ama particolarmente i bambini per diverse ragioni, bisogna prevenire e agire molto prima dell’arrivo. Del resto, così come ci si prepara all’entrata del piccolo in famiglia dipingendo la cameretta e acquistando passeggino e tutine, se c’è un cane bisogna prepararsi ugualmente».

Cani e neonati, quando chiedere aiuto a un professionista?

A seconda delle criticità, naturalmente, potrà essere il caso anche di far intervenite un professionista: «Sì, chiaramente. Se ci sono, per esempio, dei comportamenti aggressivi di ordine predatorio nei confronti del bimbo, allora il problema deve essere deve essere gestito da esperti come il veterinario o l’istruttore. Al contrario, se il problema è una questione di morbosità, di iper-attaccamento da parte del cane nei confronti della madre, in questo caso, si può fare da soli. Se si tratta di farlo adattare al fatto che il tempo a lui dedicato dalla persona di riferimento sarà meno, si può cominciare a fare separazioni interne in casa, predisporre degli spazi per il cane soltanto, creando un luogo per lui di tranquillità, dove si senta sicuro e a suo agio».

Altrettanto indispensabile essere consapevoli di quanto il cane "sopporti" i bambini: «Ci sono molti cani che non conoscono i bambini. In questo caso, si può prevedere insieme a un istruttore un avvicinamento ai piccoli per insegnare, per esempio, a non saltare addosso. Oppure esistono anche degli aiuti pratici, come target olfattivi da inserire nella vita dell’animale sempre prima dell’arrivo del piccolo, tipo la copertina da fargli annusare. Se il cane, poi, dovesse avere particolari fobie nei confronti degli oggetti nuovi, è buona norma farlo avvicinare progressivamente alla culla, al seggiolone, al passeggino per non farglieli trovare tutti insieme con già il bambino dentro».

Il cane può diventare geloso del neonato?

Il cane può essere geloso del bambino? «La gelosia nei cani non è stata dimostrata, non si può affermare che i cani provino gelosia. È anche vero però che dal punto di vista intuitivo la quantità di tempo e di attenzione con l’arrivo di un altro elemento viene a diminuire e quindi sarebbe il caso di anticipare una routine diversa. Le madri devono farsi aiutare dai mariti, compagni o altri figli, a non cambiare completamente le abitudini quotidiane del cane da un giorno all’altro, ma piuttosto creare degli aiuti esterni “umani” per fare in modo che il bimbo sia accudito lo stesso e lei possa prendersi dello spazio per dedicarsi al cane. Soprattuto se era lei l’umano di riferimento».

Infine, estremamente importante, mai lasciare il cane da solo con i bambini: «I cani non sono baby sitter. Nessuno, neanche se si ha a che fare con il cane più buono del mondo, può prevedere che cosa succederà. All’inizio maggiormente, ma anche dopo, è sempre indispensabile vigilare la convivenza tra le due specie. Senza ansia, ma sempre presenti».

Cani e neonati: i rischi

Esistono comportamenti particolari del cane che ci devono davvero allarmare? «Il comportamento più preoccupante nei confronti dei bambini è quando il cane mostra un atteggiamento predatorio, ovvero quando il cane sembra percepire il bambino come una preda. Quando fissano, saltano, inseguono, questo è un comportamento molto pericoloso. Se col pianto dei bambini, per esempio, il cane si allerta, si attiva, si eccita e comincia a saltare, a prendere la copertina da lettino, bisogna preoccuparsi. Questo, così come quando i cani hanno un alta motivazione possessiva e per esempio considerano loro le cose lasciate in giro dai bambini, e quindi quando il bimbo torna a riprendersele nasce lo scontro. O ancora, quando il cane riposa nella sua cuccia e il bambino gattonando lo disturba e il cane ringhia. Anche se è un comportamento che possiamo considerare nella normalità, perché per l’animale quel gesto è una minaccia, è come detto, necessario vigilare sempre. E qui torniamo a quello che dicevamo all’inizio: è fondamentale ricordarsi di lasciare degli spazi al cane solo suoi dove il bambino non può arrivare. Non il contrario. Il cane deve essere sicuro dove sta e siamo noi adulti responsabili a dover tenere i piccoli lontani dal cane».

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Simona Sirianni
Giornalista
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