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8 Giugno 2021
17:37

Allarme abbandoni in Val Seriana: gattini chiusi nei sacchi. Gaia: «Assurdo tale abbrutimento culturale»

È allarme randagismo felino in Val Seriana, in provincia di Bergamo, dove l’associazione Gaia Animali & Ambiente ha una delegazione da anni. Tra le responsabilità anche quelle delle Asl che sono ferme. Si fanno poche sterilizzazioni e quelle che si fanno sono a carico delle volontarie. A Gaia, però, come ci dice il presidente dell'associazione, non interessa far denunce, interessa al contrario segnalare le criticità per aprire un dialogo e riuscire a collaborare con le istituzioni.

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«Ritrovare gattini chiusi in sacchi della spazzatura oggi è inammissibile, succedeva 30 anni fa. È tristissimo dover registrare episodi di tale abbrutimento culturale nel 2021» dice Edgar Meyer, presidente dell’associazione Gaia Animali & Ambiente. È allarme sugli abbandoni dei mici in Val Seriana, in provincia di Bergamo, dove Gaia ha una delegazione che opera da anni.

Le parole di Meyer arrivano dopo un’ennesima orribile scoperta a Dorga, lungo la Via Costa Salaer, dove domenica mattina un ragazzo, notando un sacco di plastica nero con all’interno qualcosa che si muoveva, ha scoperto 3 cuccioli disperati.

«La situazione in Val Seriana sta davvero diventando difficile – spiega ancora il presidente – a Rusio è stata censita una nuova colonia, a Bratto la sterilizzazione di animali insediati nel giardino di una scuola dopo giorni di discussione se la sono accollata le volontarie. A Dorga un volontario sfama quotidianamente decine di gatte, tutte femmine con cuccioli. I volontari e le volontarie sono pieni di mici da fare adottare e di emergenze da fronteggiare e, nonostante le richieste siano numerose, è talmente continuo l’arrivo di nuove cucciolate che comunque non ci si ferma mai. L’aiuto delle istituzioni è fondamentale. Da soli non si va da nessuna parte. Da soli non ce la facciamo. Siamo più che disponibili a trovare soluzioni insieme ai sindaci della zona e alla Asl. Noi ci siamo».

L’allarme sul randagismo felino, però, non è una criticità solo di queste parti: «Certo che no. Proprio l’altro ieri nel comune di Basiglio la delegazione di Gaia ha lanciato un appello per trovare nuovi volontari perché quelli che ci sono non bastano. Nel solo Comune gestiamo 11 colonie di gatti, circa un centinaio di individui. Sono numeri altissimi. Uscendo dalla Lombardia, lo stesso accade in Toscana, nella zona Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Lì stiamo facendo un censimento di tutti gatti e delle colonie feline che è esattamente quello che bisogna fare, insieme alle sterilizzazioni, per avere sempre la situazione sotto controllo. Non si capisce perché esista la legge 281, una legge peraltro eccellente, ma sul mondo felino sia totalmente inapplicata».

Altro dato che stupisce è il fatto che il fenomeno esploda in modo così ampio in Lombardia: «È davvero molto strano. Intendo dire che tutta questa zona dovrebbe essere “avanzata” in questo senso, visto che le persone e i villeggianti sono ormai “educati” da tempo al corretto rapporto tra umani e animali. Evidentemente, dal punto di vista gatti, c’è ancora del lavoro da fare. E bisogna agire come fatto con i cani».

Secondo Edgar Mayer «tra le responsabilità c’è quella delle Asl che non operano sui territori. Si fanno poche sterilizzazioni e quelle che si fanno sono a carico delle volontarie. Diciamo che non c’è una grandissima efficienza. Detto questo, però, a Gaia non interessa far denunce, interessa al contrario segnalare le criticità per aprire un dialogo e riuscire a collaborare con le istituzioni, mettendoci a completa disposizione. Questo è sempre il nostro unico messaggio».

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Simona Sirianni
Giornalista
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