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22 Marzo 2024
17:46

10 animali che sembrano “parenti”, ma non lo sono

Alcuni animali, per via dell’aspetto simile, possono essere considerati imparentati dai meno esperti anche quando non lo sono. Esempi classici sono ricci e istrici, oppure lucertole e salamandre.

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Può capitare che molti animali simili nell’aspetto possano essere considerati imparentati dai meno esperti anche quando in realtà non lo sono. Quando capitano situazioni simili, solitamente ci troviamo di fronte a casi di convergenza evolutiva, un fenomeno che si verifica quando organismi non strettamente imparentati sviluppano caratteristiche simili in risposta a pressioni selettive simili.

Esistono numerosi esempi di convergenza evolutiva negli animali, tra cui ricci e istrici, squali e delfini, o ancora petauri e scoiattoli volanti. Vediamo insieme alcuni degli animali che più comunemente vengono scambiati per “parenti”.

Il riccio e l’istrice

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Alcune persone potrebbero confondere il riccio (Erinaceus europaeus, in foto a destra) e l'istrice (Hystrix cristata, a sinistra) perché entrambi sono mammiferi coperti di spine e hanno una certa somiglianza morfologica. Tuttavia, appartengono a due ordini completamente diversi e ci sono molte differenze che possono aiutare a distinguerli: per prima cosa, gli istrici, che sono roditori come castori, topi e scoiattoli, sono molto più grandi e possono essere lunghi anche un metro, mentre i ricci, che appartengono all’ordine Eulipotyphla insieme ai toporagni e le talpe, solitamente non sono più grandi di 25-30 cm.

Gli istrici sono erbivori e si nutrono principalmente di radici, tuberi e piante, sono originari dell’Africa e diffusi in Europa solo in Italia. I ricci, invece, seguono una dieta insettivora e sono diffusi in Europa, anche in climi più freddi. Se la presenza di aculei li accomuna, la tecnica di difesa è ben diversa: i ricci tendono ad arrotolarsi come una palla quando si sentono minacciati, mentre gli istrici alzano le spine, decisamente più lunghe e robuste, sulla parte superiore del corpo.

Gli squali e i delfini

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Anche squali (in foto a destra) e delfini (a sinistra) vengono spesso associati per diversi motivi: essendo entrambi animali marini, hanno alcune somiglianze dovute all’ambiente in cui vivono, come corpi allungati e idrodinamici, il colore solitamente grigio-blu che aiuta a confondersi nelle acque e una pinna dorsale usata per stabilizzare il nuoto che a volte è visibile fuori dall’acqua quando questi animali nuotano vicino la superficie.

In realtà, squali e delfini sono lontanissimi tra loro in termini di evoluzione: i primi sono pesci cartilaginei, apparsi sulla Terra più di 400 milioni di anni fa, mentre i secondi sono cetacei, ovvero mammiferi marini, che derivano da antenati terrestri, evoluti in forme acquatiche solo 39 milioni di anni fa che non presentano branchie e devono salire in superficie periodicamente per respirare.

In questo caso, quindi, la somiglianza fisica è dovuta interamente alla convergenza evolutiva in seguito agli adattamenti alla vita in mare. Il modo più immediato per distinguere questi due gruppi è osservando la pinna caudale: orizzontale nei mammiferi marini e verticale in tutti i pesci, squali compresi.

I petauri e gli scoiattoli volanti

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I petauri dello zucchero (Petaurus breviceps, a destra in foto) e gli scoiattoli volanti (Anomalurus spp., a sinistra) sono altri animali che vengono spesso confusi o ritenuti imparentati per via di una spiccata somiglianza morfologica. Entrambi sono piccoli mammiferi arboricoli che presentano membrane cutanee, chiamate patagio, che collegano gli arti anteriori e posteriori e consentono loro di planare tra gli alberi.

Esiste però una differenza fondamentale tra i due: i petauri sono marsupiali, quindi si trovano esclusivamente in australia e sono evolutivamente più vicini a canguri e koala, mentre gli scoiattoli volanti sono roditori, come tutti gli altri veri scoiattoli, e sono originari dell’Africa.

I topi e i toporagni

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Nel caso di topi (a destra) e toporagni (a sinistra) non è solo la somiglianza morfologica a trarre in inganno ma anche il nome molto simile. A prima vista, infatti, questi animali hanno una forma corporea generalmente simile, arrotondata, e una coda lunga e priva di peli. Anche il colore è piuttosto simile e in molte specie va dal marrone al grigio.

Tuttavia, i topi sono roditori appartenenti alla famiglia Muridae, mentre i toporagni appartengono alla famiglia Soricidae dell'ordine degli Eulipotyphla, lo stesso di ricci e talpe. Inoltre, è stato recentemente scoperto che alcune specie di toporagno hanno un morso velenoso, caratteristica decisamente rara nei mammiferi.

Le salamandre e le lucertole

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Tra gli animali che spesso sono ritenuti affini per via di un aspetto morfologico superficialmente simile ci sono anche salamandre (a sinistra) e lucertole (a destra), ma questi due gruppi di animali, in realtà, sono lontanissimi. Le prime appartengono agli anfibi, hanno quindi una pelle liscia e umida, sono vincolati ad ambienti di acqua dolce o particolarmente umidi in cui depongono le uova e vanno incontro ad un processo di metamorfosi, passando da uno stadio larvale acquatico ad uno adulto letteralmente anfibio.

Le lucertole sono rettili, presentano squame coriacee che evitano la traspirazione dei liquidi interni, consentendo loro di vivere anche in ambienti aridi, hanno code e zampe più lunghe, sono prive di fase larvale e sono molto agili: grazie agli artigli possono anche arrampicarsi su muri, rami o rocce.

I rettili, poi, al tatto sono freddi e asciutti, non viscidi come gli anfibi che secernono un muco lubrificante dalla pelle. In ogni caso è sconsigliato toccare animali selvatici, in particolare gli anfibi, sia perché possono essere tossici per noi esseri umani, sia perché gli oli della nostra pelle possono occludere i pori della loro.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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