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11 Giugno 2022
12:58

Un “concorso di bellezza” per farfalle per salvarle dall’estinzione: come partecipare al progetto Unveiling

Il progetto dell'Università di Firenze mira a indagare il "bias estetico", ovvero il pregiudizio che spinge le persone a tutelare una specie piuttosto che un'altra sulla base dell'attrattiva. I cittadini sono chiamati anche a svolgere un test per approfondire.

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farfalla
Una farfalla Monarca

Un “concorso di bellezza” riservato alle farfalle non per eleggere la più bella, ma per proteggerle e tutelarle, sensibilizzando le persone anche attraverso l’estetica e facendole riflettere su come il grado di "coinvolgimento" verso una specie cambi a seconda del suo aspetto. È l’obiettivo di “Unveiling” un progetto dell’Università di Firenze partito nel 2021 che in questi giorni, dopo mesi di ricerche e approfondimenti, si apre anche al pubblico “non accademico”.

Il progetto "Unveiling” indaga ruolo e rilevanza della dimensione estetica per l’ideazione e l’implementazione efficace di strategie di conservazione della fauna a rischio, con particolare riguardo alle specie di farfalle europee. L’intento dei ricercatori è capire se – nella decisione di tutelare certe specie a rischio anziché altre – intervenga quello che viene chiamato un “bias estetico”: «Siamo più pronti e motivati a difendere quel che sperimentiamo come bello? E, se sì, in che modo è possibile quantificare entità e peso di tale bias estetico?», sono le domande principali da cui è partito il team coordinato da Mariagrazia Portera, ricercatrice in Estetica presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia, e Leonardo Dapporto, ricercatore in Zoologia presso il Dipartimento di Biologia.

L’impatto potenziale del progetto è molto alto: appurato, valutato e quantificato il bias estetico, sarà possibile verificare se, per esempio, le red list delle specie a rischio attualmente in uso riflettano fedelmente la situazione della fauna in pericolo nell’Antropocene, oppure se risentano anch’esse di inclinazioni estetiche. Parchi naturalistici, centri di ricerca, istituzioni di museologia scientifica, oasi naturalistiche e associazioni ambientaliste e di tutela della fauna a rischio potranno quindi avvantaggiarsi grandemente degli strumenti concettuali e quantitativi messi a punto da “Unveiling”.

Il test per analizzare il "bias estetico" verso le farfalle

Nel corso dei lunghi mesi di lavoro, il team ha raccolto una grande mole di dati per capire il funzionamento dell’apprezzamento estetico, invitando anche i cittadini a inviare foto-segnalazioni di farfalle europee e caricarle sul sito di citizen science “iNaturlist”: in questo modo è stata possibile coinvolgere le persone per creare un “archivio estetico” condiviso e avvicinarli anche al tema della necessaria tutela della biodiversità e delle specie a rischio estinzione.

I cittadini sono stati poi chiamati a a svolgere un test sul sito https://www.unveiling.eu/ per "votare" le farfalle  che più li attraevano davanti a una serie di immagini mostrate. I partecipanti devono non soltanto scegliere tra quelle considerate più belle, ma assegnare loro voti e poi abbinare un’emozione alle diverse foto: «L’ipotesi alla base dell'esperimento – spiega Portera – è che, a parità di rischio d'estinzione, non tutte le specie di farfalle godano allo stesso modo di forme di tutela. Sembra che tendiamo a investire e a impegnarci di più per le specie che ci risultano più belle. Ma tutte hanno bisogno di protezione».

Per Dapporto «grazie ai risultati di Unveiling le liste di protezione nazionali e internazionali potranno essere riviste, tenendo conto dei ‘pregiudizi' estetici, in modo da risultare ancora più efficaci. I parchi nazionali e le associazioni ambientaliste potranno scegliere con maggior consapevolezza le loro specie-bandiera e, nel caso di farfalle a rischio ma in prima battuta non particolarmente attraenti, si potrà procedere ad azioni diversificate e multi-livello di rimodulazione e rieducazione della percezione estetica».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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