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24 Giugno 2022
15:52

Il lemure “cantante” del Madagascar è a rischio estinzione: un progetto per salvarlo

Si stima che siano ormai poco più di 1.000 i lemuri indri che popolano la foresta pluviale del Madagascar: sono gli unici al mondo, oltre all'uomo, a comunicare anche attraverso veri e propri canti. Un progetto mira a salvarli.

lemure cantante
Credit: Friends of Earth

Sono diventati famosi anche grazie al film d’animazione della Dreamworks Animation, “Madagascar”, ma la situazione dei lemuri, nella realtà, è tutt’altro che rosea: classificati come a rischio nella lista rossa della IUCN, la loro popolazione nel corso degli anni è calata drasticamente a causa del bracconaggio e dei cambiamenti climatici che li privano del loro habitat. Per la IUCN sono “il gruppo di mammiferi più minacciati al mondo”, e il 98% delle diverse specie sono a rischio.

Il lemure indri (indri indri), in particolare, è quello maggiormente a rischio estinzione, già dal 2014. È la più grande tra le specie di lemuri esistenti, endemico del Madagascar, ed è noto oltre che per le dimensioni anche per il suo canto, utilizzato per comunicare: una caratteristica che gli ha tributato il soprannome di “lemure cantante”, e che potrebbe scomparire per sempre in mancanza di programmi di tutela per la specie.

La popolazione di lemuri indri diminuisce costantemente

Proprio per tutelare il lemure Indri Friend of the Earth, associazione che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sostenibilità, ha deciso di collaborare al Maromizaha Conservation Project, avviato nel 2004 da alcuni ricercatori dell'Università di Torino. Il progetto è incentrato sulla promozione di attività di indagine su 12 famiglie indri nell'area di Maromizaha, in Madagascar, conosciuta anche come “la foresta pluviale degli alberi dragoni” e area protetta dal 2015. È solo qui che vive l’indri, la cui popolazione è di poco più di 1.200 esemplari: 200 vivono nella foresta primaria, altri 1.000 si stima risiedano nelle aree circostanti.

Chiamato “Babakoto” dalla popolazione locale, lindri è caratterizzato dal mantello bianco e nero, il muso che assomiglia a quello di una volpe, occhi verdastri e orecchie arrotondate. Ciò che lo distingue dalle altre specie di lemuri, però, è la voce. Nello specifico, il canto che ogni mattina si leva tra gli alberi, melodie composte e modulate che possono arrivare a durare anche tre minuti e che spesso si intrecciano tra loro. Un’abilità che possiede soltanto un altro primate: l’uomo.

Minacciati dal mancato rispetto dei "tabù" locali e dalla deforestazione

In passato, gli indri erano in parte protetti dalla caccia da “fady” locali, divieti tradizionali che appunto vietavano di mangiarne la carne. Nel orso degli anni però la situazione è drasticamente cambiata: i tabù hanno iniziato a venire meno, e la presenza di sempre più persone che non conoscono né seguono le tradizioni del Madagascar ha condannato a morte centinaia di indri, cacciati per la carne e la pelle. Ciò che davvero rischia di decretare l’estinzione di questi lemuri è però la scomparsa del suo habitat naturale dovuto alla deforestazione: convertita via via in terreno agricolo, la foresta di Maromizaha ha iniziato a scomparire, e i lemuri indri non possono sopravvivere in cattività. Il che significa che deve essere protetto nel suo habitat naturale, che è poi lo scopo del progetto.

Attualmente sono 12 i gruppi di indri sotto osservazione quotidiana, con quattro guide locali incaricate di studiarne il comportamento e i movimenti. Il monitoraggio viene effettuato sia mediante osservazione diretta sia con l'utilizzo di appositi registratori acustici collocati in punti strategici, che vengono spostati ogni tre settimane. Uno degli obiettivi del progetto è anche ripristinare l’habitat degli indri, investendo su vivai di bambù e altre piante autoctone. All’iniziativa collabora anche la popolazione locale, condividendo con gli scienziati e i ricercatori la conoscenza dei lemuri e i metodi tradizionali indigeni fondamentali per monitorarli. In parallelo vengono organizzate attività di sensibilizzazione e informazione nelle scuole locali: un progetto che si unisce ad altre importanti campagne di sensibilizzazione lanciate da Friend of the Earth, come “Save the Forests”, che mira a proteggere le specie e gli habitat in via di estinzione con il coinvolgimento delle popolazioni locali.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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