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9 Agosto 2022
17:59

Turista morsa da un lupo a Vasto. L’esperta: «Importante capire anche il comportamento della donna»

A Vasto, in Abruzzo, una donna è stata morsa in spiaggia da un canide, probabilmente un lupo. Restano da chiarire moltissimi aspetti sulla vicenda ma per evitare allarmismi e strumentalizzazioni bisogna di nuovo affrontare il tema della corretta interazione e gestione della fauna selvatica e dei lupi confidenti.

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Domenica 7 agosto una turista che si trovava in spiaggia a Punta Aderci, nel comune di Vasto, è stata morsa da un canide dall'aspetto molto simile a quello di un lupo. L'incidente è avvenuto all'alba, all'interno della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, in Abruzzo, dove è già nota la presenza del predatorei. La donna è arrivata in Pronto Soccorso con una ferita da morso e ora si sta cercando di identificare l'animale analizzando con attenzione un video girato poco prima dell'incidente.

Nel filmato si vede il canide che passeggia in spiaggia e che si allontana mentre viene ripreso dalla donna che si avvicina. Non è chiaro se si tratti effettivamente di un lupo puro o di un ibrido e restano ancora da verificare le cause e le dinamiche dell'aggressione o perché si sia avvicinato successivamente alla donna. Questi aspetti sono fondamentali per valutare con lucidità l'accaduto e saranno verificati e approfonditi da chi di dovere. Così come diventa indispensabile ricostruire anche il comportamento tenuto dalla turista e il modo in cui ha approcciato l'animale.

L'etologa: «Va chiarito il comportamento della donna»

«Nel video che circola si vede un lupo che si sta allontanando, in assenza di segnali comunicativi riferibili a un comportamento aggressivo – spiega Federica Pirrone, etologa e membro del Comitato Scientifico di Kodami – I fattori scatenanti e i segnali prodromici di una simile reazione sono ben noti a chi studia l'etologia dei canidi, selvatici o domestici. Che l'esito della sequenza sia stato realmente un'aggressione con morso è, diciamo, per lo meno poco prevedibile e, quindi, va chiarita innanzitutto la dinamica comportamentale della donna. È stato fatto tutto il possibile per evitare il supposto evento aggressivo da parte dei protagonisti della vicenda? C'è un reale interesse a far emergere tutto questo? E ancora, c'è un reale interesse a sensibilizzare le persone riguardo alla presenza nel territorio di specie selvatiche e ai comportamenti più adeguati e sicuri da tenere quando, nostro e loro malgrado, le si incontra? Perché questi sono i primi obiettivi che si dovrebbe perseguire quando accadono questi episodi e si decide di divulgarli».

Come rimarchiamo sempre su Kodami, di fronte a un selvatico non bisogna mai avvicinarsi, provare a interagire o addirittura dargli da mangiare. Ma per contribuire a una corretta informazione ed evitare strumentalizzazioni e pericolose derive allarmistiche, occorre analizzare la vicenda con gli elementi a disposizioni in questo momento utilizzando anche una prospettiva più ampia: «Evitamento, coda bassa e flaccida, assenza di orripilazione, sono tutti incompatibili con una motivazione aggressiva nei confronti della persona che sta filmando. Fino a quel momento ovviamente – prosegue la Pirrone – Se davvero quell'animale l'ha aggredita, qualcosa è cambiato nel frattempo. Nello specifico, la distanza tra i due si è accorciata e questo, a quanto è dato vedere, non sembra per nulla essere stato nelle intenzioni dell'animale».

I lupi confidenti e la corretta interazione con i selvatici

In attesa di tutti i necessari chiarimenti, un morso e un'interazione così ravvicinata, poco usuali per un animale tipicamente selvatico, fanno anche supporre che l'individuo – lupo o ibrido che sia – sia già abituato al contatto e alla vicinanza con gli umani. Si tratta quindi, probabilmente, di un soggetto confidente, che ha purtroppo perso la sua naturale diffidenza nei confronti dell'uomo.

Quali siano le cause di questa abituazione al contatto umano, al momento, è un altro degli aspetti che andranno chiariti. Ciò che conta ora è l'assoluta necessità di rimarcare, ancora una volta, come un'interazione scorretta nei confronti di un selvatico possa far aumentare vertiginosamente il rischio di incidenti, sia per gli umani che per la fauna. I lupi normalmente temono l'uomo e tendono a scappare al minimo segnale, ma può capitare che qualche esemplare a cui è stato dato da mangiare in maniera volontaria o meno, inizi a vedere gli umani non più come una minaccia ma come risorsa.

lupo

È già successo, come nel caso della lupa di Potenza che finì per accoppiarsi con un cane oppure come quello di Otranto del 2020, dove un altro esemplare particolarmente confidente aveva fatto parlare molto di sé. Con tutta probabilità si trattava di un lupo sfuggito alla cattività, chiaramente illegale, ormai troppo abituato a interagire con gli umani e quindi diventato "problematico". Dopo aver più volte avvicinato turisti in cerca di cibo, fu catturato dagli esperti del Parco della Majella e dai Carabinieri Forestali, ed è adesso ospitato al centro di recupero per animali selvatici ed esotici di Monte Adone, in provincia di Bologna.

Anche in questo caso, quindi, ci troviamo quasi sicuramente di fronte a un individuo confidente, ed un po' questo il punto della questione: bisogna lavorare ancora molto per promuovere una corretta informazione nell'interazione e nella gestione della fauna selvatica, rimarcandone la selvaticità che tale deve restare e facendo in modo che gli animali vengano influenzati il meno possibile dall'uomo e dalle attività umane.

Serve consapevolezza e attenzione

lupo trentino

Con l'aumento della popolazioni di lupi in tutta Italia gli incontri, anche in ambiente urbano, saranno sempre più frequenti e con essi in rischio di incidenti che, purtroppo, possono capitare, soprattutto quando le nostre azioni rendono un lupo meno timoroso e lo spingono ad avvicinarsi all'uomo. Ma se da un lato bisogna ribadire che i selvatici non vanno in alcun modo alimentati e avvicinati, per arrivare a una corretta gestione e percezione pubblica della fauna, bisogna purtroppo sottolineare anche che un individuo così confidente deve essere rimosso, non c'è alternativa.

Un predatore selvatico che sia avvicina troppo all'uomo è un pericolo per se stesso e per le persone, ma anche e soprattutto per la conservazione e salvaguardia della sua stessa specie. Il rischio che questo episodio venga strumentalizzato da chi vorrebbe abbattimenti e incontrollati e che la già poco consapevole percezione publica sulla pericolosità del lupo precipiti è altissimo. Un singolo caso isolato rischierebbe di mandare in fumo decenni di conservazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale che, con molta fatica, hanno contribuito a salvare dall'estinzione questa specie così fondamentale per i nostri ecosistemi.

Saranno il Ministero della Transizione Ecologica e l'ISPRA a fare tutte le valutazioni del caso, a individuare l'esemplare e soprattutto a chiarire le dinamiche e le circostanze dell'incidente. Ma se vogliamo che il lupo in Italia non torni a essere quel mostro che non è mai stato così tanto temuto dalla società, l'individuo di Vasto – qualora venisse tutto chiarito e confermato – dovrà essere catturato. Solo così questo fantastico e affascinante predatore sociale potrà continuare a popolare i nostri boschi e le nostre montagne.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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