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22 Gennaio 2023
9:00

Perché il gatto vomita e quando preoccuparsi?

Il vomito nel gatto è abbastanza frequente, ma in alcuni casi preoccupante. Se gli episodi sono ravvicinati o ricorrenti e il gatto si mostra abbattuto, conviene chiamare subito il veterinario. Le cause del vomito possono essere diverse, alcune molto gravi.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il vomito nel gatto è un evento abbastanza frequente, ma capire quando dobbiamo preoccuparci è fondamentale. Il gatto mentre vomita emette delle contrazioni dello stomaco e dei conati con cui espelle del liquido giallo o biancastro, talora schiumoso, in cui può esserci del cibo, dell’erba o degli oggetti che ha accidentalmente ingerito. Il vomito avviene di solito in seguito ad una forte irritazione gastrica ed è di solito “attivo”, a differenza del rigurgito che è invece un atto passivo, senza nausea e conati, ev che riguarda di solito l’espulsione di materiale dall’esofago.

Cause del vomito nel gatto

Le cause di vomito nel gatto possono essere:

  • boli di pelo. Se il micio ha un accumulo di peli nello stomaco, dovuto alla muta o all’eccessivo grooming, questo può provocare irritazione allo stomaco e dunque il modo migliore per lui è provare a liberarsi attraverso il vomito. Fate attenzione però ai boli di pelo, perché se il micio non riesce a liberarsi attraverso il vomito potrebbe avere dei conati improduttivi, dolore addominale e inappetenza per giorni ed è meglio non aspettare a portarlo dal veterinario;
  • erba gatta. I gatti adorano mangiare l’erba, peccato però che un eccesso può provocare irritazione gastrica, costipazione e spesso vomito biancastro e talora misto a sangue vivo. Se dopo questi episodi il gatto non è vivace e non mangia è meglio prenotare un controllo;
  • fili, corde, giochini o prede (lucertole, topi, uccelli). Possono rimanere incastrati nello stomaco, provocare un'ostruzione ed una forte irritazione gastrica. Il gatto è di solito inappetente, abbattuto e spesso manifesta del vomito improduttivo o con il solo rigetto di materiale giallo schiumoso (succhi gastrici), che si ripete per più giorni. In questi casi meglio non attendere più di 1-2 giorni ed effettuare oltre alla visita anche degli accertamenti diagnostici come un'ecografia addominale o una radiografia;
  • tossici come candeggina, detersivi, pesticidi o diserbanti – Può succedere che siano accidentalmente ingeriti perché magari hanno contaminato le pozzanghere in cui il gatto ha bevuto o l’erba e le piante all’esterno a cui il gatto può avere accesso. Ma si deve pensare anche alle esche di veleno che possono provocare vomito e spesso causano anche una forte irritazione dell’esofago. Talora possono subentrare sintomi come convulsioni, coagulopatie, sintomi neurologici e abbattimento legati all’effetto specifico della tossina ingerita. Se si sospetta l'ingestione di un tossico, meglio recarsi subito dal veterinario senza attendere ulteriori sintomi;
  • farmaci. Anche alcuni farmaci e alcuni antiparassitari possono dare vomito come controindicazione, è bene nel caso in cui vi siano stati prescritti per la cura del micio, avvisare tempestivamente il veterinario, in modo che possa riformularvi la terapia in base alle recenti reazioni che ha avuto il gatto;
  • cibo. Non solo alimenti avariati o scaduti, ma anche alimenti a cui il gatto è intollerante o contaminati da aflatossine e/o micromuffe che si possono formare nell’abituale cibo del gatto possono provocare episodi di vomito, che di solito si risolvono spontaneamente in meno di una giornata;
  • neoplasie gastriche. Anche patologie infiammatorie gastrointestinali e patologie neurologiche possono provocare vomito reiterato nel tempo, che non risponde a nessuna terapia sintomatica, talora anche con periodi di apparente remissione, per poi ripresentarsi;
  • verminosi e infezioni gastrointestinali. Se gravi possono elicitare in vomito e abbattimento per giorni, soprattutto in gattini e soggetti defedati.

Cosa fare se il gatto vomita e quando preoccuparsi

In caso di vomito, è consigliato tenere il gatto in casa sotto osservazione. Se dopo qualche ora non ha più episodi, le feci sono buone, lo vedete vivace, che mangia e gioca, probabilmente sarà stato un episodio passeggero che dovete solo tenere a mente.

Se invece gli episodi sono ravvicinati nelle 24 ore e il gatto si mostra abbattuto e inappetente, conviene chiamare il vostro veterinario quanto prima. Allo stesso modo se notate che gli episodi di vomito sono ricorrenti, 2-3 in una settimana o il gatto alterna periodi in cui sta bene a periodi di abbattimento e vomito, conviene portarlo a fare un check-up.

Nel gatto in generale non conviene mai attendere che non mangi per 3-4 giorni per poi chiamare il veterinario, perché potrebbe essere grave e soprattutto si andrà ad intervenire su un paziente ulteriormente abbattuto per il digiuno.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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