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1 Gennaio 2024
9:00

La sterilizzazione della gatta

La sterilizzazione della gatta consiste in un intervento chirurgico, in cui vengono asportate o solo le ovaie oppure ovaie e utero. Vediamo in questo articolo quando attuare questa procedura.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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La sterilizzazione della gatta consiste in un intervento chirurgico, in anestesia generale in cui vengono asportate o solo le ovaie oppure ovaie e utero. L'intervento di sterilizzazione si effettua per diverse motivazioni: evitare gravidanze indesiderate, o evitare che la gatta vada in calore, prevenire patologie uterine e mammarie, o come intervento salvavita se la gatta presenta infezioni uterine come ad esempio la piometra.

La sterilizzazione della gatta essendo un intervento chirurgico prevede ovviamente dei margini di rischio, che sono legati al paziente e alla modalità della procedura, motivo per cui prima di procedere con la sterilizzazione è sempre raccomandabile effettuare una visita di controllo ed eventuali accertamenti al gatto che saranno decisi dal veterinario in base allo stato clinico del paziente.

Sterilizzazione della gatta: in cosa consiste?

Abbiamo due tecniche di sterilizzazione: una è l'ovarioisterectomia, una procedura chirurgica in cui vengono asportate sia le ovaie che l'utero; l'altra è l'ovariectomia, in cui vengono asportate chirurgicamente solo le ovaie, lasciando l'utero, che con il tempo andrà in regressione. Entrambe le tecniche sono valide per quanto riguarda la prevenzione di gravidanze indesiderate e calori, e anche per prevenire eventuali e future patologie sia uterine che mammarie.

L'ovarioisterectomia viene preferita come intervento chirurgico, rispetto alla sola ovariectomia, in tutti i casi in cui abbiamo una patologia dell'utero.

Se ad esempio la gatta ha un'infezione uterina, come la piometra, un accumulo di pus all'interno dell'utero che può provocare anche setticemia e morte della micia, in questi casi l'intervento chirurgico che si predilige è l'ovarioisterectomia, perché oltre alle ovaie viene asportato anche l'utero, infetto e lesionato. Stessa cosa vale anche per altre patologie che creano infezione ed infiammazione dell'utero, per neoplasie uterine e anche se durante il parto avvengono lacerazioni della parete uterina che possono compromettere la salute e la sopravvivenza della gatta.

Quando sterilizzare la gatta

La gatta può essere sterilizzata praticamente sempre, anche in età prepubere. La sterilizzazione viene però di solito effettuata intorno ai 5-8 mesi di età o comunque quando raggiunge i 2kg di peso corporeo.

Nulla vieta ovviamente di sterilizzare la gatta anche in età adulta e anche se ha effettuato cucciolate. Sfatiamo un falso mito: non è vero che la gatta debba almeno fare una cucciolata per prevenire i tumori. Non esistono evidenze che supportino questa credenza, al contrario, la sterilizzazione può contribuire ad abbassare notevolmente l'incidenza di tumori uterini e mammari, soprattutto se effettuata precocemente.

I vantaggi della sterilizzazione della gatta

La gatta non deve essere per forza sterilizzata, ma è fortemente raccomandata la sterilizzazione per evitare gravidanze indesiderate, soprattutto per gestire il randagismo e contenere la sovrappopolazione nelle colonie feline. In questi casi, la sterilizzazione è bene effettuarla precocemente.

Nelle gatte che vivono solo in casa e che non hanno il rischio di accoppiamenti non voluti, è raccomandato effettuare la sterilizzazione precocemente, massimo entro il secondo calore nell'ottica di prevenire patologie uterine e mammarie (neoplasie, gravidanze isteriche). Altro motivo per cui può essere utile sterilizzare la gatta è per eliminare le manifestazioni del calore, che spesso comportano stress sia per la stessa gatta che per il pet mate.

Cosa fare prima della sterilizzazione della gatta

Prima di effettuare la sterilizzazione è bene che la gatta effettui una visita completa dal proprio veterinario in modo che si possa valutare lo stato di salute generale, e dunque se e come potrà affrontare l'intervento, sarà il veterinario a valutare poi, se effettuare indagini diagnostiche utili ai fini dell'intervento e dell'anestesia, concordare il tipo di intervento e la gestione post operatoria. Durante la visita pre-operatoria il veterinario vi darà poi indicazioni anche sulle ore di digiuno che dovrà rispettare la gatta prima dell'intervento.

La procedura di sterilizzazione

Sia l'intervento di ovarioisterectomia che di ovariectomia prevedono anestesia generale e trattamento antidolorifico, che verrà scelto dal veterinario in base alle caratteristiche di salute della paziente. La sterilizzazione è un intervento di breve durata (tempo inferiore a 1 ora) a meno che non intervengano complicazioni.

Di solito su un paziente sano e, se non diversamente concordato, con il veterinario può essere eseguito in day-hospital senza ricovero.

L'intervento chirurgico di sterilizzazione si effettua, una volta che la gatta è in anestesia mediante un piccolo accesso laparotomico, cioè incidendo la parete addominale con un bisturi, oppure il chirurgo potrà scegliere come tecnica la laparoscopia, questa ultima tecnica però rende difficile asportare l'utero, quindi anche il tipo di procedura va personalizzata in base alle esigenze della paziente.

Una volta terminato l'intervento chirurgico, la gatta avrà dei punti dove è stato effettuato l'accesso chirurgico in addome. Anche il tipo di punti applicati varia in base alla tecnica scelta dal chirurgo, quindi in alcuni casi andranno rimossi ed in altri casi no, ma tranquilli,  al momento della dimissione vi verranno date delle indicazioni su come gestire la ferita chirurgica, della terapia post-operatoria da seguire a casa, e su quando dovrete tornare per il controllo post-operatorio.

La gatta dopo la sterilizzazione

Di solito una gatta giovane, in buona salute dopo qualche ora dall'intervento è già sveglia, e salvo diverse raccomandazioni del veterinario, può anche mangiare e deambulare. E' consigliabile però tenere la gatta anche a casa in ambiente tranquillo, ed evitare che effettui salti che potrebbero compromettere la ferita addominale.

Può succedere che la gatta, soprattutto se non abituata a effettuare visite dal veterinario, subito dopo l'intervento sia particolarmente aggressiva per via dello stress del trasporto dal veterinario e delle manipolazioni, a maggior ragione è bene lasciarla tranquilla e in un ambiente confortevole.

Nelle settimane a seguire dopo l'intervento gli ormoni sessuali andranno calando e la gatta potrà subire delle modificazioni anche caratteriali, in alcuni casi potrebbe diventare più affettuosa,  socievole e attaccata al proprio pet mate, in pochi casi potrebbe invece diventare diffidente soprattutto se l'esperienza è stata particolarmente negativa.

La carenza di ormoni sessuali andrà ad influenzare anche il metabolismo della gatta che con i mesi tenderà a rallentare, e che potrà predisporla all'obesità. Non è necessario cambiare l'alimentazione della gatta ma valutare invece la qualità dell'alimento che la gatta mangia. La scritta "light" o "per gatti sterilizzati" su un alimento non vi garantisce che sia adeguato soprattutto se ricco di carboidrati, ricordate infatti che il gatto è un animale carnivoro, dunque già scegliere una alimentazione ricca in proteine animali, e un adeguato movimento o gioco quotidiano vi basterà per tenera la gatta in forma. Sappiate poi che esistono molti veterinari esperti in nutrizione che potete consultare qualora vi troviate in difficoltà nel gestire l'alimentazione al micio.

I rischi dell'intervento di sterilizzazione per la gatta

Il rischio zero non c'è per nessuna procedura chirurgia, ma di solito una gatta giovane, in salute, che effettua una adeguata visita pre operatoria in modo che si valutano tutti gli accorgimenti anche dal punto di vista anestesiologico, ha un rischio operatorio minimo. La situazione cambia ovviamente per quegli interventi eseguiti in situazioni di salute critiche del paziente.

Quanto può costare l'intervento?

L'intervento chirurgico di sterilizzazione ha un costo che varia dai 50 euro ai 300 euro a seconda della zona d'Italia dove si effettua, della struttura medica dove avviene la procedura, dell'equipe medica che si prende cura della gatta, della tecnica chirurgica effettuata, dei farmaci utilizzati e della presenza o meno di convenzioni con associazioni che si occupano di randagismo. In generale direi che meglio diffidare di prezzi troppo bassi e concorrenziali perché se pensate che durante un intervento chirurgico occorre almeno un anestesista, un chirurgo, attrezzatura sterile, tavolo chirurgico, farmaci ecc… probabilmente su un prezzo molto basso si sarà fatto a meno di qualcosa che a voi non viene ovviamente detto.

Ci sono alternative alla sterilizzazione?

Le alternative dipendono dal perché si effettua l'intervento di sterilizzazione, in generale se è per la prevenzione del calore esistono dei farmaci molto usati negli anni passati che però predisponevano la gatta a tumori. Attualmente si possono usare farmaci a base di melatonina e impianti sottocutanei che posticipano il calore ma il loro utilizzo va sempre valutato con il veterinario.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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