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27 Luglio 2023
14:31

Soppresse le balene spiaggiate in massa in Australia

Il branco di globicefali era stato avvistato martedì la prima volta, ma quando le autorità locali sono arrivate per soccorrerli davanti a loro si è presentato uno scenario di desolante tristezza fatto di corpi ravvicinati che agitavano la coda nell’acqua ormai troppo bassa. Di questi, 51 erano già cadaveri.

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Non c’è stato nulla da fare per le balene pilota che si sono arenate in massa due giorni fa a Cheynes Beach, vicino ad Albany, in Australia: i funzionari del dipartimento statale per i Parchi e la fauna selvatica, dopo aver cercato in tutti i modi di salvarle e di rimetterle in mare ma con pessimi risultati, hanno dovuto prendere la straziante decisione di sopprimere i cetacei.

Il branco di globicefali era stato avvistato martedì la prima volta, ma quando le autorità locali sono arrivate per soccorrerle davanti a loro si è presentato uno scenario di desolante tristezza fatto di corpi ravvicinati posti su un lato o sulla schiena che agitavano la coda nell’acqua ormai troppo bassa. Di questi, 51 erano già cadaveri.

A quel punto più di 250 volontari e un team composto da veterinari ed esperti di vita marina si sono uniti per cercare di salvare i 45 globicefali ancora vivi, ma alla fine Peter Hartley, il direttore del Parks and Wildlife Service, il Dipartimento per la biodiversità e la conservazione, non ha potuto che constatare che l'eutanasia sarebbe stata l'unica opzione per «evitare di prolungare la loro sofferenza» sottolineando quanto la scelta pur essendo stata «approfonditamente ponderata» fosse anche «la più difficile di tutti i miei 34 anni di carriera nella gestione della fauna selvatica».

Lo spiaggiamento delle balene è un fenomeno naturale e complesso del quale non si conoscono ancora appieno i motivi. Nel caso australiano, per esempio, le balene pilota hanno tenuto un comportamento molto raro prima di arenarsi: come ha raccontato la ricercatrice Vanessa Pirotta, il branco si è tutto rannicchiato vicino, un segnale spesso indicatore di forte stress o di malattia all'interno del branco. Ma entrambe le possibilità andranno studiate più approfonditamente.

In generale, però, può avere diverse cause, legate a seconda a problemi di natura fisica, comportamentale o ambientale. Le balene, infatti, possono arenarsi per un errore di navigazione quando per esempio seguono le correnti o cercano di procurarsi il nutrimento non rendendosi conto di essere finite in acque poco profonde. Il fenomeno a volte può essere causato dall'inquinamento marino o dal rumore prodotto dalle attività umane come il sonar militare, le costruzioni sottomarine o le attività di trivellazione che possono confondere le balene e influenzare la loro capacità di navigare.

Inoltre, i globicefali sono creature molto sociali e talvolta possono spiaggiarsi perché seguono  un membro del gruppo che si è accidentalmente perso per cercare di aiutarlo. Infine, la causa potrebbe essere la presenza di una malattia o di un'infezione che fa perdere loro la forza o capacità di navigare correttamente. Gli esperti lavorano costantemente per cercare di capire meglio questo fenomeno nell'ottica sia di prevenirlo che di essere in grado di intervenire efficacemente qualora fosse ancora possibile salvarli.

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Simona Sirianni
Giornalista
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