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19 Gennaio 2022
12:56

Setter ucciso dai lupi in Trentino, Lndc: «La via degli abbattimenti non è percorribile»

Il lupo è davvero un problema di sicurezza per l'uomo? Per la Lndc Animal Protection le cose non stanno proprio così.

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Lupi Trentino

Un branco di circa sette lupi ha ucciso un Setter che il suo umano, il maestro di sci Martino Raineri, aveva lasciato libero nell'alta montagna di Folgaria, in Trentino.

Questo episodio, avvenuto il 15 gennaio 2022, ha innescato una serie di reazioni, spesso scomposte, da parte delle istituzioni, a cominciare dalla Provincia autonoma del Trentino. Il presidente, Maurizio Fugatti, nel diffondere la notizia attraverso i media ha sottolineato la volontà di ricorrere all’abbattimento dei lupi «a garanzia – spiega – prima di tutto, della sicurezza».

Ma è davvero possibile procedere con l'abbattimento dei lupi, anche dopo l'episodio di Folgaria? A rispondere è Michele Pezone, responsabile nazionale Diritti degli animali della Lndc Animal Protection: «No, il lupo è una specie particolarmente protetta sia in Europa dalla direttiva Habitat che dalla legge italiana, la n. 157 dell'11 febbraio 1992. La normativa stabilisce quindi che non si possono fare abbattimenti senza il via libera ministeriale».

Da molto Fugatti invoca maggiore autonomia decisionale nella gestione del lupo e ha inviato anche una richiesta ufficiale anche al Ministero della Transizione ecologia guidato da Roberto Cingolani.

Un'apertura da parte di Cingolani sull'abbattimento dei lupi si è però avuta solo poche settimane fa. Tuttavia anche questo non basta, spiega Pezone: «L'abbattimento rappresenta una extrema ratio, solo quando non ci sono alternative. Nonostante il Ministro si sia sbilanciato a favore di questa ipotesi, ad oggi non c'è stato alcun provvedimento, segnale che l'iter per specie particolarmente protette come il lupo è molto più complesso, e impone il coinvolgimento di diversi enti».

La gestione del lupo in Trentino resta infatti di competenza dello Stato, nonostante l'ampia autonomia accordata alla Provincia.

Il lupo è un problema di sicurezza per l'uomo?

Nel frattempo è attesa per oggi una riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza convocata dal prefetto di Trento, Gianfranco Bernabei, per fare il punto sulla gestione dei lupi trentini.

Al netto dell'episodio di Folgoria, esiste una emergenza lupi su questo territorio? I numeri dell'ultimo "Rapporto grandi carnivori della Provincia autonoma" dicono che oggi sono almeno 17 i branchi censiti sul territorio, una ricolonizzazione naturale che però non ha mai portato ad attacchi all'uomo. Un atteggiamento confermato proprio dalla vicenda del Setter ucciso: i lupi si sono tenuti a distanza dagli esseri umani che sono intervenuti dopo l'attacco.

«Esistono tanti report su questo argomento – chiarisce Pezone – Non ci sono attacchi perché il lupo ha imparato ad avere paura degli uomini. Si hanno notizie di attacchi a cani selvatici e da guardiania, ma mai agli esseri umani. I lupi causano danni alle culture, questo è ampiamente dimostrato, e casi come quello di Folgoria vengono portati all'attenzione pubblica perché questi predatori creano problemi alla categoria degli allevatori».

Lo spettro degli abbattimenti viene più evocato ogni qualvolta si parla di contiguità degli spazi tra fauna selvatica ed essere umano, soprattutto quando i vicini sono grossi predatori. Caso esemplare è quello che ha visto protagonisti gli orsi bruni del Trentino, con il triste epilogo della vicenda del Centro faunistico di Casteller. L'uccisione o la detenzione appaiono come facile soluzione quando si ha a che fare con orsi e lupi.

Oltre che agli animali, pratiche scorrette e poco etiche possono causare dei danni – questa volta veri – alla sicurezza degli umani. «La catena di reazioni che si innesca nel branco a seguito dell'uccisione di uno dei membri rischia di aggravare il problema – evidenzia Pezione – Recinzioni e dissuasori, dove correttamente posizionati, si sono rivelati efficaci, tuttavia la strada verso le corrette misure per garantire il benessere del lupo e dell'uomo è ancora lunga. Sulla prevenzione non cruenta si è lavorato molto poco».

La Provincia e il suo Prefetto sembrano però decisi a imboccare la "via della sicurezza" senza ascoltare le associazioni e gli esperti. «Non riusciamo a interloquire con le istituzioni locali, esiste una situazione molto conflittuale – sottolinea il responsabile di Lndc Animal protection – Resta un fatto: al momento non ci sono i presupposti per gli abbattimenti. In ogni caso impugneremo qualsiasi decisione illegittima».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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