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10 Giugno 2024
20:00

Questi lemuri possono ingrandire i propri testicoli quando la competizione tra maschi aumenta

I sifaka di Verreaux maschi, uno dei lemuri a maggior rischio estinzione, aumentano le dimensioni dei propri testicoli quando ci sono molti altri rivali in giro.

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In natura la competizione tra i maschi per ottenere l'accesso alle femmine e riprodursi può essere davvero molto accesa. Proprio per questo, i maschi di molte specie hanno sviluppato rituali, strutture, danze e combattimenti che hanno lo scopo di impressionare le femmine e sconfiggere i rivali. Tuttavia, il sifaka di Verreaux, una delle specie di lemuri a maggior rischio estinzione, ha invece sviluppato una strategia ancora più sorprendente per garantirsi il successo riproduttivo: la capacità di modificare le dimensioni dei propri testicoli in risposta alla presenza di altri maschi.

Questi sono i risultati di un nuovo studio recentemente pubblicato sull'International Journal of Primatology e condotto da Gabrielle Bueno e Rebecca Lewis, ricercatrici dell'Università del Texas ad Austin, che hanno dedicato ben tredici anni a studiare questa popolazione di lemuri. Osservando il comportamento e le dinamiche di 23 maschi adulti che vivono Kirindy Mitea National Park, nel Madagascar occidentale, hanno infatti scoperto che quelli dominanti possiedono testicoli significativamente più grandi rispetto ai subordinati o ai maschi dominanti che non hanno molti rivali.

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Nel sifaka di Verreaux (Propithecus verreauxi) è infatti possibile distinguere a occhio nudo un maschio dominante da uno invece subordinato. Quelli che dominano gli altri possiedono il petto più scuro (stained chest), poiché viene sporcato da una sostanza marrone prodotta da una ghiandola posizionata sotto alla gola, utilizzata sia per marcare il territorio che per dimostrare appunto la propria superiorità. Al contrario, i maschi subordinati mantengono invece pulito e candido il loro petto (clean chest).

Questo segnale distintivo non è solamente estetico: riflette infatti una gerarchia sociale ben definita, dove le femmine, pur detenendo il vero potere sociale, lasciano che siano soprattutto i maschi a competere tra loro. E studiando queste dinamiche tra maschi, i ricercatori hanno scoperto che quelli "sporchi" che vivevano in gruppi con tanti altri rivali, avevano testicoli più grandi anche del 103% rispetto ai maschi "puliti" dello stesso gruppo e del 31% invece dei maschi dominanti che vivevano in gruppi senza rivali.

E non solo questi lemuri dominanti possiedono testicoli più grandi in termini assoluti, ma anche in proporzione alla loro massa corporea. Tutto ciò implica chiaramente un investimento energetico notevole che potrebbe essere decisivo nella competizione spermatica quando ci sono molti altri maschi nei paraggi. Quando perciò un maschio subordinato entra in gruppo con tanti potenziali rivali, quello dominante reagisce prontamente aumentando le dimensioni dei propri genitali.

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In molte specie che vivono in gruppi, i maschi dominanti hanno spesso testicoli più grandi rispetto ai subordinati, poiché producono molto più testosterone. Questo li aiuta a essere sia più "forti" che a produrre un numero maggiore di spermatozoi, cosa che aumenta la possibilità di accoppiarsi di più e con più femmine e avere così un numero maggiore di figli. Inevitabilmente, tutto ciò ha però un costo notevole in termini energetici, ma i sifaka sembrano aver trovato una soluzione flessibile a questo problema.

Questo studio dimostra che possono produrre più testosterone se ci sono tanti altri maschi, oppure sopprimere la produzione quando la competizione è meno accesa. Questo curioso comportamento dimostra ancora una volta quanto possono essere complesse le dinamiche sociali e la competizioni all'interno delle specie che vivono in gruppo. Ma solleva anche nuove domande sui potenziali costi del mantenimento di testicoli così enormemente più rispetto ai rivali, cosa che inevitabilmente influenzerà anche il comportamento e che probabilmente costringe a cercare molto più cibo ed energie.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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