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10 Febbraio 2022
14:29

Quello che i cani non dicono: il video dei PanPers in cui Snappy racconta la verità

Il duo comico ha pubblicato un divertente video in cui racconta il mondo visto dagli occhi di Snappy, un cane che vive qualche problema con il suo umano. Guardare la relazione dal suo punto di vista apre gli occhi sul modo in cui viviamo la relazione.

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Si chiama Quello che i cani non dicono ed è l'ultimo video creato dai PanPers, il duo composto da Andrea Pisani e Luca Peracino, comici e cabarettisti il cui canale su YouTube conta oltre un milione di iscritti. Il video in cui Andrea si traveste da Snappy, un cane dalle lunghe orecchie marroni che parla dei suoi dispiaceri quotidiani, ha superato in poche settimane le 200 mila visualizzazioni e in 4 minuti racconta con leggerezza alcune grandi verità della relazione che viviamo con i nostri cani.

Chi è l'uomo del cibo?

Narrato come sul set di un'intervista intima, Snappy condivide i suoi pensieri davanti alla telecamera e si chiede quali possano essere gli errori che commette nella relazione con il suo umano, che chiama l'uomo del cibo. «Forse c'è una mancanza di comunicazione. A volte sembra che non mi ascolti anche se per me le cose sono importanti». E se ci mettiamo nei suoi panni, sembra avere ragione, visto che nel video il suo pet mate trascorre gran parte del tempo con il telefono in mano.

Tra una risata e l'altra, grazie agli aneddoti raccontati da Snappy viene spontaneo pensare alle occasioni in cui è accaduto lo stesso anche a ognuno di noi. Quante volte presi dalla fretta, magari pure con le cuffie nelle orecchie, li obblighiamo a correre e muoversi ai ritmi serrati della nostra vita, salvo poi lamentarci se anche i cani hanno fretta e quindi tirano il guinzaglio. Chissà quante volte poi, senza accorgercene impediamo al nostro cane di inseguire un odore o comunicare con un suo simile solo perché invece che goderci la passeggiata insieme, stiamo al telefono come fa l'uomo del cibo nel video.

E così facendo finiamo davvero per essere ai suoi occhi solo "uomini del cibo", ovvero quelli che riempiono la ciotola e che si occupano di portarli fuori giusto per i bisogni fisiologici quando potremmo invece essere gli amici con cui divertirsi o ancora meglio, i compagni di avventure con cui condividere esperienze avvincenti.

«Quando ti porto le pantofole, per me non è solo un gesto di cortesia»

Ma quali sono le cose importanti per Snappy? Certamente il cibo e le uscite, ma questo non basta. Come ogni cane infatti anche lui vorrebbe condividere con il suo compagno umano le attività che lo appassionano. Snappy ad esempio ha una vera e propria passione per il riporto e glielo dice: «Quando ti porto le pantofole, per me non è solo un gesto di cortesia».

L'uomo del cibo però, seduto su una panchina insieme al suo smart phone, sembra non accorgersene e l'esempio è il "classico" lancio del bastone. Ecco che nel video infatti si vede l'umano che lancia un bastone controvoglia, senza lasciarsi travolgere dall'allegria e senza pensare che Snappy vorrebbe dirgli molto di più. Eppure basterebbe così poco per accorgersene: sarebbe sufficiente uno sguardo e ci accorgeremmo che spesso un cane nell'appoggiare ai nostri piedi un oggetto sta cercando di dirci qualcosa. Magari ci sta chiedendo di iniziare una divertente guerra di tira e molla, oppure lo sta tenendo in bocca perché proprio questo gesto lo aiuta a gestire le emozioni che sta vivendo. 

Chissà quante occasioni perdiamo solo perché mentre passeggiamo, con la testa in realtà siamo altrove. E con allegria e spensieratezza,  il video lancia così un messaggio chiaro: dovremmo correre giù dalle scale insieme al nostro cane, invece che lamentarci del fatto che tira al guinzaglio. Dovremmo chiederci perché vuole annusare un filo d'erba e non vuole muoversi da quel prato, piuttosto che sbuffare perché è lento.

In fondo sarebbe sufficiente anche essere curiosi quanto lo sono loro e lasciarsi coinvolgere dai loro interessi per scoprire che uscire insieme e guardare nella stessa direzione non è una scocciatura, ma un'opportunità per vedere il mondo da un altro punto di vista. Come ha raccontato Diana Letizia, la direttrice di Kodami, in occasione della Giornata internazionale della felicità: «..che cosa vi rende felice insieme al vostro cane, ma la domanda che vorrei porvi è: che cosa rende felice il vostro cane? Sono certa che alcuni avranno la risposta subito pronta ma vi invito a prendervi qualche minuto, ripercorrere la vostra vita insieme e provare a svestirvi dei vostri panni e mettervi in quelli che un cane non ha. Provare a cambiare la prospettiva non pensando a ciò che voi fate per renderlo felice ma proprio a quei momenti in cui è stato lampante riconoscere in lui o in lei una pura gioia, emozioni così intense da vederlo catturato in una dimensione che forse noi davvero non riusciremo mai a comprendere o provare. Non perché sia "più o meno" bella delle sensazioni che possiamo percepire noi, ma proprio perché semplicemente diversa, "canina"».

Un amico in carne e ossa che aspetta il nostro sguardo

Si ride davvero nel guardare Andrea travestito da Snappy che sbraita ad un altro umano/cane al guinzaglio e che lo annusa nel tentativo di riconoscerlo. Eppure nei pochi minuti del video vengono affrontati anche tanti momenti in cui noi umani crediamo di dedicarci ai nostri cani, ma di fatto lo facciamo solo con il corpo. La mente invece rimane invischiata nei pensieri del quotidiano, mentre sullo schermo del telefono guardiamo i messaggi degli amici, i problemi sul lavoro o le bollette da pagare.

Intanto fuori dal telefono, proprio dall'altra parte del guinzaglio c'è un amico in carne ed ossa che zampetta al nostro fianco e attende solo il nostro sguardo per iniziare a giocare, esplorare, correre e condividere davvero il tempo insieme. Forse anche lui, proprio come Snappy si sta chiedendo «Dove sto sbagliando?».

Non sbagli assolutamente nulla Snappy. A sbagliare siamo noi, che non riusciamo a sfruttare fino in fondo la meraviglia dell'amicizia che ci proponete. Siamo noi che ci ostiniamo a concentrarci sul fatto che bisogna uscire anche quando piove o fa freddo, oppure ci lamentiamo perché tirate il guinzaglio e perché dobbiamo raccogliere i vostri bisogni, mentre invece dovremmo pensare: «Che bello, possiamo andare insieme nel bosco», oppure «Non vedo l'ora di tornare a casa dal lavoro per spegnere il cellulare e seguire Snappy, cercando di capire dove vuole andare».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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