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1 Marzo 2023
18:22

Quei sorrisi in strada degli sconosciuti: doni preziosi tra umani che capitano quando passeggi col cane

Passeggiare con il cane in città non è foriero solo di brutte esperienze e incontri negativi: spesso, se si riesce a staccare dal cellulare soprattutto, si fanno brevi e intensi incontri con altri umani che donano anche solo un sorriso e rendono la giornata migliore.

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Quei sorrisi che incrociamo per strada sono ogni volta un dono prezioso che riesco a cogliere grazie alle passeggiate con il mio compagno di vita, il cane Frisk. A volte sono lievi movimenti delle labbra solo rivolti a lui, ma già solo averli notati infonde nel mio animo un sentimento di sincera gratitudine nei confronti dell'altro. In certe rare occasioni sono invece occhi che si allargano seguendo la linea della bocca che si distende verso l'alto alla vista di un cane al guinzaglio che annusa il mondo e dal quale non si pretende considerazione ma che così, semplicemente, si ringrazia della sua simpatica presenza. Raramente, poi, accade che chi passa accanto a noi, dopo aver sorriso a lui, cerchi anche il mio di volto, alzando lo sguardo e trattenendo ancora il sorriso che diventa reciproco, nella complicità tra esseri umani che riconoscono l'importanza nella vita di una relazione di fiducia e affetto.

Quando siamo in strada la frenesia ci travolge, il mondo gira vorticosamente e noi gravitiamo nell'orbita della nostra esistenza in maniera entropica, insieme alle altre vite che incrociamo senza nemmeno accorgercene. Gli occhi, solitamente, sono fissi sugli schermi dei nostri smartphone se ci sono soste obbligate, come accade ad esempio quando siamo a bordo di un vagone della metro, dove gli altri sono comparse di cui percepiamo a mala pena la presenza se non al massimo per un senso di fastidio per la troppa vicinanza. Ma ormai accade di stare curvi sugli schermi anche mentre camminiamo frettolosamente: non stacchiamo lo sguardo dalle notifiche che ci bombardano e con cui noi stessi ci accodiamo ad altri sullo schermo di amici, colleghi o parenti.

Lo fanno anche molte persone che sono in giro con il cane. Non hanno la percezione di quanto quel momento di vita condivisa possa portare non solo a rinsaldare il rapporto con l'altro essere vivente ma anche da un punto di vista del tutto egoistico a quanto lasciarsi andare al solo passeggiare insieme consente di staccare la spina da tutti i pensieri che ci affollano la testa.

Se ne vedono davvero tante di scene in cui mentre il cane cerca disperatamente di raggiungere un punto della strada in cui percepisce un odore interessante, l'umano dall'altro capo del guinzaglio non si sposta di un millimetro perché sta rispondendo a un messaggio o è proprio al telefono a parlare con qualcuno. Quel guinzaglio teso rappresenta la nostra incapacità di essere nel "qui ed ora": è come il nostro stesso corpo sempre rigido che si muove nello spazio come se fosse la pallina di un flipper sempre sollecitata e che sbatte da una parte all'altra.

Così, però, oltre a fare un danno al compagno canino, continuiamo a farlo a noi stessi: incapaci di goderci il momento, di sospendere il tempo nel passo ritmato di due esseri viventi che si muovono insieme e insieme affrontano la "giungla urbana" ma che a volte incontrano appunto altre vite che non ostacolano ma contribuiscono a rendere la giornata migliore appunto anche solo con un sorriso.

I cani sono dei mediatori sociali, aiutano a creare relazioni anche tra umani. Certo, non vale per tutti e spesso si generano anche conflitti, ma le "persone da cani" si riconoscono e chi ha una sana passione per i quattrozampe che accompagnano il nostro cammino in fondo da millenni è difficile rimanere indifferenti al passaggio di uno di loro sullo stesso marciapiede.

Proprio pochi giorni fa una donna ha rallentato il passo e si è fermata a poca distanza da Frisk e me. Con grande delicatezza ci ha solo osservato e il suo sguardo è andato prima sul cane e poi è arrivato dritto nei miei occhi, trasmettendoci quella cortesia tra sconosciuti che in un attimo abbatte la barriera dell'incomunicabilità tra persone che non si sono mai presentate.

Questa volta le ho sorriso io per prima, come segno di gratitudine per avere, con il solo poggiare i suoi occhi su di noi, voluto dedicarci anche solo un attimo del suo tempo. Perché il tempo è prezioso, si sa, e se qualcuno lo spende per qualcun altro, a maggior ragione chi non fa parte della nostra sfera personale, bisogna solo farne tesoro. E questa è solo una delle tante lezioni sulla vita e le relazioni che ho imparato grazie a Frisk.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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