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11 Maggio 2021
15:44

Quattro specie distinte per le giraffe, lo conferma un nuovo studio sul DNA

Un nuovo studio condotto da un team internazionale di ricercatori ha sequenziato e analizzato il DNA delle giraffe proponendo la riclassificazione in ben quattro specie diverse invece che una, come universalmente accettato fino a poco tempo fa. Questo studio conferma l'ipotesi già proposta in passato e incoraggia nuove e immediate azioni di conservazione.

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Da un po' di tempo nella comunità scientifica si discute animatamente se la giraffa, storicamente considerata una sola specie (Giraffa camelopardalis), sia invece un'insieme di più specie separate. Un team internazionale di ricercatori ha quindi sequenziato e analizzato il DNA di 50 individui differenti supportando la teoria che questi altissimi erbivori, in effetti, sarebbero non una, ma ben quattro specie separate. Il nuovo studio, pubblicato su Current Biology, conferma quindi le ipotesi già proposte nel 2016 sulla stessa rivista e condizionerà in maniera decisiva le azioni di conservazione per salvare le giraffe dall'estinzione.

Fino a oggi era comunemente accettata da naturalisti e biologi la versione che prevedeva una sola specie di giraffa suddivisa in almeno sette sottospecie regionali. Questo nuovo studio basato sull'analisi del DNA e della struttura genomica di tutte le varie popolazioni propone invece quattro lignaggi ben distinti, che si sarebbero separati da un punto di vista evolutivo tra 230mila e 370mila anni fa. Secondo i ricercatori da allora queste popolazioni sarebbero rimaste sufficientemente isolate da un punto di vista riproduttivo tanto da diventare quattro specie separate. La nuova classificazione delle quattro giraffe proposta dagli scienziati sarebbe quindi questa:

  • Giraffa settentrionale (Giraffa camelopardalis), originaria del Nord Africa;
  • Giraffa reticolata o somala (G. reticulata), diffusa tra Somalia, l'Etiopia meridionale e il Kenya settentrionale;
  • Giraffa masai (G. tippelskirchi), presente in Africa orientale;
  • Giraffa meridionale (G. giraffa), diffusa invece nell'Africa meridionale;

Con questa nuova riclassificazione la giraffa settentrionale sarebbe suddivisa poi in tre sottospecie, mentre quella masai e quella meridionale in due. Nessuna invece per la giraffa reticolata.

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Un grafico che riassume la nuova classificazione delle specie e delle sottospecie di giraffa con le rispettive distribuzioni. Coimbra et al., doi: 10.1016/j.cub.2021.04.033

Queste nuove analisi avranno un importante ricaduta da un punto di vista conservazionistico, poiché tutte le popolazioni africane di giraffa continuano a diminuire drasticamente a causa dell'uomo. Ora però che le specie sono diventate quattro bisognerà rivalutare e riorganizzare le azioni di tutela, che diventano adesso ancora più urgenti e necessarie. La giraffa settentrionale, per esempio, sopravvive in natura con meno di 6mila esemplari, e bisognerà incrementare le azioni di tutela quanto prima.

Forse abbiamo finalmente risolto l'enigma del numero delle specie di giraffe che passeggiano e pascolano tra le pianure africane, ma bisognerà adesso passare all'azione quanto prima se non vogliamo rischiare di perdere per sempre il mammifero più alto del Pianeta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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