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2 Aprile 2024
18:08

Le orche del Pacifico settentrionale sono in realtà due specie distinte

Secondo un nuovo studio, le cosiddette orche residenti e quelle di Bigg, che vivono entrambe nel Nord Pacifico, sono in realtà due specie separate per genetica, morfologia e comportamento.

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Un recente studio pubblicato su Royal Society Open Science da un team di ricercatori della Southwest Fisheries Science Center del NOAA e dell’Università della British Columbia ha riacceso il dibattito sul numero di specie si nascondono dietro uno dei più iconici e carismatici cetacei del pianeta: l’orca. Secondo infatti le analisi effettuate dai ricercatori, le orche che vivono nell'oceano Pacifico settentrionale sono in realtà due specie distinte e non una sola, differenziate sia da un punto di vista genetico che morfologico..

Le orche sono una delle specie marine più diffuse sulla Terra e a lungo sono state considerate un'unica specie, conosciuta col nome scientifico Orcinus orca. Ma nonostante ciò, vengono già suddivise in diverse popolazioni, chiamate anche anche come ecotipi, che mostrano differenze anche piuttosto sostanziali nell'aspetto, nel comportamento e nella distribuzione geografica. Tuttavia, negli ultimi decenni, i biologi hanno evidenziato sempre di più le divergenze che esistono tra questi ecotipi, come quelle che differenziano le cosiddette orche residenti e quelle transienti o di Bigg che vivono nel Nord Pacifico.

Le orche residenti tendono infatti a formare gruppi familiari numerosi coesi e predano principalmente salmoni e altri pesci. Al contrario, le orche di Bigg, così chiamate in onore del biologo marino canadese Michael Bigg, si spostano invece in gruppi più piccoli e cacciano prevalentemente mammiferi marini come foche, delfini e altri cetacei. Gli studi condotti negli anni 70 da Bigg avevano già evidenziato che queste due popolazioni non si mescolano tra loro, nonostante possano condividere lo stesso habitat. Questo fenomeno è spesso un segnale che animali apparentemente simili sono in realtà specie distinte.

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I nomi proposti per le due nuove specie sono Orcinus ater, per quelle residenti, e Orcinus rectipinnus, per quelle di Bigg

Il nuovo studio ha però raccolto ulteriori prove genetiche, morfologiche e comportamentali che dimostrano in maniera più evidente che le orche residenti e quelle di Bigg sono effettivamente due specie separate. I dati sul DNA indicano infatti che queste due specie si sono separate oltre 300.000 anni fa e oggi occupano nicchie ecologiche diverse, pur vivendo all’interno dello stesso ecosistema marino. Gli scienziati propongono di nominare le due "nuove" specie Orcinus ater, con riferimento alla loro colorazione nera più dominante, e Orcinus rectipinnus per le cosiddette orche di Bigg, per via della loro pinna dorsale che appare più alta e dritta.

Questo nuovo studio mette insieme sia resoconti storici sulle orche del Pacifico che dati moderni e ha utilizzato anche strumenti avanzati come l'imaging aereo dei droni e i test genetici, che hanno confermato le distinzioni tra le due specie. La scoperta conferma inoltre lo status delle orche residenti come specie minacciata, ma fornisce anche una migliore comprensione sulle complesse interazioni tra le diverse popolazioni o ecotipi e l'ambiente marino. La diversità nelle prede preferite dalle due specie può infatti spiegare anche le loro diverse traiettorie evolutive future.

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I vari ecotipi di orche presenti nelle acque antartiche. Immagine da Wikimedia Commons

Le orche residenti, che si nutrono principalmente di salmoni, sono a maggior rischio di estinzione a causa del declino delle popolazioni delle loro prede, mentre le orche di Bigg, che si nutrono principalmente di mammiferi marini, continuano a prosperare grazie al numero di prede sempre alto e costante. Questo studio rappresenta però solo l'inizio di ciò che potremo scoprire sulla diversità delle orche e sul numero esatto di specie. Gli scienziati ritengono ormai da anni che ulteriori ricerche porteranno probabilmente alla "scoperta" di altre specie di orche, rivelando così la straordinaria diversità di questi eccezionali predatori.

Tra queste ci sono per esempio le ì orche di tipo C e quelle di tipo D, che vivono tra le fredde acque antartiche. Queste orche, caratterizzate da una fronte più sporgente e da macchie oculari bianche piccolissime, sono infatti molto diverse dalle altre e già nel 2019 uno studio propose di elevarle a specie a parte. È perciò molto probabile che nei prossimi anni, oltre alle due appena “scoperte”, si aggiungeranno ulteriori nuove specie di orche differenziate per aspetto, comportamento e abitudini di caccia. Ora, con queste due nuove specie di orca siamo già a tre in totale, ma il numero è destinato a crescere.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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