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20 Settembre 2021
17:43

Quando a partorire è un maschio: ecco come fa il cavalluccio marino

Un nuovo studio pubblicato recentemente sulla rivista Placenta dimostra che le sacche di covata dei maschi di cavalluccio marino (Hippocampus abdominalis) sono irrorate di vasi sanguigni che permettono lo scambio di gas tra il papà e gli embrioni, in modo simile a ciò che avviene nella placenta dei mammiferi.

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Nel mondo animale la cura dei piccoli è generalmente a carico delle madri e questo sembra essere particolarmente vero per i mammiferi. Il motivo non è difficile da capire: Mater semper certa est, patern nunquam, ossia la mamma è sicura dato che è lei a partorire e invece sul padre non si può essere così certi, motivo per cui spesso ai maschi non conviene investire molto nei figli che potrebbero rivelarsi di qualcun altro.

Tra le diverse eccezioni però, ce n'è una particolarmente strabiliante: quella del cavalluccio marino in cui le cure parentali maschili sono portate davvero all'estremo. Dopo il lungo corteggiamento infatti, che vede entrambi i partner coinvolti in un'affascinante danza, la femmina rilascia le uova nella sacca ventrale del maschio, una sorta di marsupio, e sarà quest'ultimo a prendersi il carico della gestazione.

I pesci della famiglia Syngnathidae, di cui fanno parte cavallucci marini e pesci ago, sono gli unici vertebrati a mostrare una vera e propria gravidanza maschile. Ma come fanno gli embrioni a respirare e maturare nel corpo maschile? A rispondere a questa domanda è un team di ricercatori australiani che ha studiato i cambiamenti strutturali nella sacca di covata dei cavallucci marini gravidi (Hippocampus abdominalis), dimostrando che presentano un modello di alimentazione degli embrioni simile alla placenta dei mammiferi. La ricerca è stata poi pubblicata sulla rivista Placenta.

I ricercatori hanno analizzato al microscopio le sacche di covata dei maschi gravidi, dove la femmina rilascia le uova fecondate, a diversi stadi di sviluppo. Hanno notato che questa sacca subisce dei cambiamenti simili a quelli che avvengono nella gravidanza dei mammiferi, tra cui anche l'uomo. All'interno della sacca crescono infatti una serie di piccoli vasi sanguigni, che servono a scambiare nutrienti, ossigeno e anidride carbonica con gli embrioni.

Man mano che la gravidanza avanza e i piccoli, che si definiscono avannotti, crescono hanno anche maggior bisogno di ossigeno. Infatti, i capillari erano in numero maggiore verso la fine della gravidanza. In questo periodo inoltre, così come avviene anche nei mammiferi, i tessuti che separano la circolazione sanguigna del genitore dai piccoli si assottigliano permettendo un maggior afflusso di sangue e quindi di ossigeno e nutrienti.

Nonostante ci sia ancora molto da imparare su come avviene la gestazione maschile, questa ricerca mostra come i cambiamenti nei sacchi di covata abbiano dei tratti in comune con lo sviluppo della placenta nei mammiferi.

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