episodio 2

Il dragone foglia, l’animale che sembra un cavalluccio marino intrappolato tra le alghe

Il dragone foglia sembra un cavalluccio marino intrappolato tra le alghe, ma in realtà è un pesce molto abile con la mimetizzazione.

7 Dicembre 2023
20:00
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Se ci concediamo un tocco di immaginazione, unire un drago a un ramo colmo di foglie ci porta proprio a questa suggestiva creatura, un pesce che ricorda le figure mitologiche. È proprio per questa somiglianza che la comunità scientifica ha deciso di richiamare l'iconica figura dei draghi cinesi.

Il dragone foglia (Phycodurus eques) è parente stretto di un altro iconico abitante marino, a cui somiglia molto: il cavalluccio marino. Entrambi fanno parte della stessa famiglia, Syngnathidae, anche se il nome potrebbe risultare un po' difficile da pronunciare. Questa famiglia comprende i ben noti cavallucci marini, ma anche i pesci ago, chiamati così per il loro muso appuntito, e i draghi marini, che rappresentano le specie più imponenti.

Il nostro protagonista, è un orgoglioso rappresentante di questa famiglia, ma non è l'unico. Esistono altri membri affascinanti, come il drago di mare comune e il recentemente scoperto drago di mare rubino nel 2017. Queste creature sono così maestre nell'arte della mimetizzazione che sono rimaste sfuggite all'occhio umano per lungo tempo, quasi come un esercito di Pokémon marini la cui vita è ancora in gran parte un mistero.

La mimetizzazione del dragone foglia

Le sporgenze a forma di foglia potrebbero ingannare gli osservatori, sembrando dei remi utilizzati per il movimento. Tuttavia, queste strutture non hanno alcuna funzione propulsiva; sono esclusivamente un artificio mimetico. Le vere pinne del dragone foglia, trasparenti e veloci come eliche di elicottero, svolgono il compito di completare l'illusione di un'alghe fluttuante. Ondeggiando delicatamente, il pesce sembra cullarsi tra le braccia delle sue amate alghe, creando un'atmosfera di tranquillità che nasconde la sua vera natura predatoria.

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Le altre strategie di difesa del dragone foglia

La rigidità del corpo di questo pesce e il suo movimento apparentemente ingessato, non sono casuali. Questa creatura si muove molto lentamente, addirittura meno di una lumaca. La lumaca fa 50 m/h, il dragone foglia non supera i 17 m/h. Ma questa lentezza è una tattica di sopravvivenza: il pesce si mimetizza tra le alghe, ingannando i predatori e riducendo il rischio di rilevamento.

Oltre alla mimetizzazione e alla lentezza, il dragone di mare ha un'arma segreta contro i predatori: spine appuntite che spuntano dal suo corpo. Queste spine rappresentano l'asso nella manica del pesce. In caso di attacco, una spina potrebbe conficcarsi nella gola del nemico, dissuadendo efficacemente gli aggressori e garantendogli la sopravvivenza.

L'alimentazione del dragone foglia

Un altro dettaglio intrigante da notare è la bocca straordinaria del dragone foglia. Assomiglia a una cannuccia pronta a aspirare tutto ciò che incontra nel suo percorso, ebbene, non è solo illusione, è quello che realmente fa. Questo animale si nutre esclusivamente di plancton, pesci larvali e gamberetti, il suo cibo preferito. Senza denti, mascella o stomaco, aspira letteralmente il suo pasto e, grazie a una digestione incredibilmente rapida, potrebbe teoricamente nutrirsi ininterrottamente, senza mai interrompere la sua festa gastronomica.

Dove vive il dragone foglia?

Questa straordinaria specie di drago di mare è endemica dell'Australia meridionale e occidentale. Se volete avvistare il dragone foglia nella sua maestosa mimetizzazione, il vostro viaggio dovrebbe portarvi proprio qui, nelle acque ricche di alghe e rocce a profondità che possono raggiungere anche i 30-40 metri.

La riproduzione del dragone foglia

Mentre siamo abituati a vedere le madri prendersi cura delle uova, nella famiglia Syngnathidae  è il maschio a svolgere il ruolo di genitore protettivo. Possiamo considerare questo fenomeno come un caso in cui è "il maschio a partorire". Egli trasporta le uova attaccate alla coda e continua a vegliare su di esse fino alla schiusa. Quando le uova si schiudono il cucciolo di dragone foglia è quasi irriconoscibile. In questa fase sono ancora incolore, ma già si può notare la pinna che utilizzeranno per muoversi nell'ambiente marino.

Scattare foto per proteggerlo

Il dragone foglia è diventato l'iconico simbolo marino dell'Australia meridionale, grazie all'attenzione dedicata alla sua tutela. Attualmente, sebbene non sia classificato come una specie ad alto rischio di estinzione, il suo stile di vita delicato rende cruciale la protezione del suo habitat per garantirne la sopravvivenza a lungo termine.

La principale minaccia è l'inquinamento, con le acque reflue che potrebbero distruggere irrimediabilmente il suo ambiente. A ciò si aggiunge il pericolo rappresentato dalle reti dei pescatori, in cui questi affascinanti creature potrebbero facilmente rimanere intrappolate. Infine, il commercio illegale sull'aspetto estetico di questi esemplari rappresenta un serio rischio. È assolutamente vietato catturare esemplari di questa specie animale per scopi diversi dalla ricerca scientifica, e anche in questo caso, sono stati stabiliti limiti rigorosi: solo un maschio in cova può essere prelevato ogni anno.

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Il governo australiano ha creato il sito iNaturalist.org per permettere a tutti subacquei esperti, ma anche ai turisti più appassionati, di condividere foto per documentare gli avvistamenti dei dragoni foglia e avere quanto più materiale a disposizione per continuare a studiarli senza causare prelievi o interazioni con la loro vita. Quindi, se mai vi trovate nelle acque dell'Australia meridionale o occidentale, e decidete di fare snorkeling, aguzzate la vista. Ammirate questi magnifici esseri, ma sempre con il massimo rispetto per un habitat che è cruciale per la sopravvivenza di creature davvero incredibili.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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