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13 Febbraio 2023
18:04

Quali insetti alieni si trovano in Italia?

No, non vogliamo parlarvi di UFO ma delle tantissime specie di insetti alieni presenti in Italia e di come, alcune delle quali, possono causare gravi danni all'agricoltura e all'economia. Ecco quali sono le più note.

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In biologia, un insetto alieno (o alloctono) è una specie che viene avvistata fuori dal suo areale d'origine per colpa diretta o indiretta dell'uomo, che l'ha trasportata in modo volontario o meno in un ecosistema non suo. Anche se le due cose non vanno necessariamente di pari passo, una specie aliena può essere anche invasiva e lo diventa quando inizia a riprodursi in maniera rapida e incontrollata causando gravi danni alla fauna e alla flora locale (o autoctone), talvolta causando addirittura l'estinzione di intere specie, oppure all'agricoltura, come avviene sempre più spesso anche qui in Italia.

Negli ultimi decenni, infatti, una serie di fattori come l'intensificazione degli scambi commerciali internazionali, l'aumento delle monocolture e l'innalzamento delle temperature medie per colpa delle attività umane, stanno facilitando o accelerando l'arrivo e la naturalizzazione di molte specie aliene pericolose per l'agricoltura. Basti pensare, per esempio, alla cimice asiatica (Halyomorpha halys), l'insetto arrivato dall’Asia e che ha devastato campi e frutteti causando danni di centinaia di milioni di euro a livello nazionale e non solo.

Perché negli ultimi anni c'è stata un'invasione di insetti alieni

A partire dal XX Secolo, le specie aliene invasive sono diventate un argomento sempre più centrale sia nel dibattito scientifico che non, poiché rappresentano una seria minaccia economica, sociale e ambientale a livello globale. Sono infatti numerosi i fattori che negli ultimi decenni ne hanno favorito l'arrivo, l'acclimatazione e la diffusione più che in passato. L'intensificazione degli scambi commerciali con l'Oriente, l'arrivo di nuove colture esotiche e l'aumento di sistemi agricoli basati su monocolture sono certamente alcuni dei fattori che hanno favorito la diffusione di nuove specie aliene di insetti, così come l'innalzamento delle temperature globali, che spesso rendono "più accoglienti" gli ambienti ai nuovi arrivati.

A queste, spesso si aggiunge la totale o tardiva gestione di queste specie, che se non contrastate in tempi rapidi possono diventare poi inarrestabili o quasi, con conseguenze economiche devastanti. Caso emblematico, in tal senso, è quello del batterio Xylella fastidiosa, che anche se non è un insetto ben rappresenta le dinamiche che talvolta possono svilupparsi con l'arrivo di una specie a aliena. Arrivata in Salento quasi certamente attraverso l'importazione di essenze florovivaistiche costaricane alla fine degli anni 2000, la Xylella vive e si riproduce all'interno dell'apparato conduttore della linfa grezza di diverse specie di piante causandone l'essiccamento e si è diffusa rapidamente attraverso insetti vettori come le cicaline o le sputtacchine.

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In Salento, complice l'agricoltura intensiva di ulivo, fattori ambientali favorevoli e il mancato intervento allo scoppio dei primi focolai, il batterio si è rapidamente diffuso ed ora è diventato impossibile da eradicare. Questo ha causato un danno economico incalcolabile che secondo Coldiretti potrebbe costare oltre 20 miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa se l'espansione della zona infetta non venisse arrestata. Fenomeni simili stono avvenuti o stanno avvenendo anche per colpa di insetti alieni, alcuni particolarmente aggressivi. Come la Xylella, infatti, diverse specie di insetti alieni arrivano attraverso l'importazione di merce, colture o piante ornamentali da aree esotiche.

È il caso per esempio del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus), arrivato in Italia nel 2004, oppure quelli della cimice asiatica e del calabrone asiatico (Vespa velutina), comparsi entrambi per la prima volta 2012. Queste specie arrivano tutte dall'Asia e hanno trovato in Europa le condizioni adatte per proliferare indisturbate, facilitate anche dall'assenza di predatori naturali, invece presenti nei loro areali d'origine. Il percorso seguito dalla maggior parte delle specie aliene è associato quasi sempre alla spedizione di container contenenti piante ornamentali, materie prime come il legno, bagagli e veicoli su cui viaggiano "clandestinamente" uova, larve o adulti.

Quali sono le specie più aggressive?

Le specie di insetti aliene più aggressive condividono una serie di caratteristiche biologiche e comportamentali che ne facilitano la riproduzione, la dispersione e capacità di creare danni all'agricoltura. Quasi tutti gli insetti alieni sono infatti specie dotate di grandi capacità di adattamento, di sviluppo rapido e alti tassi riproduttivi. Spesso si tratta inoltre di specie generaliste, ovvero che si nutrono di una gran varietà di cibi (polifaghe), in grado di muoversi e colonizzare rapidamente nuovi territori e che quasi sempre si trovano molto bene a stretto contatto con l'uomo. Vediamo ora un po' più da vicino alcuni degli insetti alieni più noti e importanti presenti in Italia.

Il punteruolo rosso della palma

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Probabilmente una prime specie aliene salite alla ribalta anche ai non addetti ai lavori, il punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) è un coleottero parassita di grandi dimensioni originario dell’Asia meridionale. Ha fatto la sua comparsa in Italia a partire dal 2004 diventato rapidamente protagonista di numerosi articoli e servizi in TV. Gli adulti depongono le loro uova nei fusti e nelle foglia di varie specie di palme e le piante infestate – mangiate dall'interno dalle larve – nella maggior parte dei casi muoiono.

Il calabrone asiatico

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La Vespa velutina, conosciuta anche come calabrone asiatico o dalle zampe gialle, può essere lunga circa 2 centimetri ed è originaria del Sud-est asiatico. A partire dal 2004 ha iniziato a diffondersi anche in Europa, fino ad arrivare in alcune zone dell'Italia a partire dal 2012 in Liguria. Proprio come il nostro calabrone comune, può attaccare gli alveari di api da miele per catturare larve e adulti, nutrimento fondamentale per le proprie larve. Le preoccupazioni principali sono quindi legati anche all'impatto che questa specie può avere sull'apicoltura e l'economia a essa legata. Nel nostro Paese, la maggior parte delle segnalazioni vengono registrate in Liguria, Piemonte e nelle regioni vicine e sono comunque limitate per ora al Nord Italia.

La cimice asiatica

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La cimice asiatica (Halyomorpha halys), conosciuta anche come cimice marmorata o cinese è originaria di Cina e Giappone. Avvistata per la prima volta nel modenese a partire dal 2012 si è poi diffusa rapidamente in Pianura Padana e in molte altre zone d'Italia. Si nutre di una gran varietà di piante e può perciò causare ingenti danni sia ad alberi da frutto che orti. Si diffonde rapidamente e sembra essere particolarmente resistente agli insetticidi per questo, negli ultimi anni, si sta cercando di limitarne la diffusione attraverso la lotta biologica e cioè con l'introduzione di altre specie antagoniste che possano nutrirsi o parassitare le cimici, come le vespe samurai (Trissolcus japonicus).

Lo scarabeo giapponese

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Lo scarabeo giapponese (Popillia japonica) è una specie originaria invece del Giappone e che è stata introdotta accidentalmente in molti Paesi. La prima segnalazione in Italia risale al 2014 dove è stata ritrovata nella Valle del Ticino, su entrambe le sponde del fiume, lombarda e piemontese. Si ciba di moltissime specie di interesse agricolo e commerciale, tra cui mais, vite, pesco, pero, susino o nocciolo. Nonostante i tentativi di contrasto da parte delle autorità si sta diffondendo rapidamente in molte regioni dell'Italia settentrionale.

Il cinipide del castagno

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Altro insetto alieno particolarmente dannoso è il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus), un imenottero di origine asiatica che si nutre soprattutto di germogli freschi, in particolare quelli del castagno. È comparso in Europa a partire dal 2002 con le prime segnalazioni italiane relative al Piemonte. Oggi viene contrastato efficacemente con la lotta biologica, utilizzando il parassitoide Torymus sinensis, una piccola vespa che attacca gli stadi larvali del cinipide.

Il moscerino dei piccoli frutti

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La Drosophila suzukii, conosciuto come moscerino dei piccoli frutti, è un insetto originario della Cina e che si nutre di vari tipi di frutti, come ciliegie, fragole, albicocche e pesche, deponendo al loro interno le uova. Ha fatto la sua prima comparsa in Emilia Romagna nel 2011 e anche in questo caso la diffusione è contrastata soprattutto attraverso la lotta biologica: la vespa parassitoide Ganaspis brasiliensis.

Il coleottero africano degli alveari

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Il coleottero africano degli alveari (Aethina tumida) è stato invece osservato per la prima volta in Italia nel settembre 2014 a Gioia Tauro, all'interno di un apiario dell'Università di Agraria. Le femmine di questa specie depongono le loro uova all'interno degli alveari, dove le larve si nutrono di polline e miele danneggiando gravemente i favi. Il parassita viene controllato soprattutto attraverso attività di prevenzione con l'utilizzo di diversi tipi di trappole che consentono di catturare gli adulti.

Quali sono gli insetti alieni arrivati in Italia nel 2022

Purtroppo quasi ogni anno arrivano segnalazioni di nuovi insetti o specie aliene segnalate per la prima volta. L'ultima in ordine di tempo è Gomezmenoraspis pinicola, una particolare specie di cocciniglia è stata individuata tra i pini di Bari da un team di ricercatori. L'insetto sta già invadendo le pinete costiere in Turchia e ora sta preoccupando molto anche qui in Italia. Spesso però, insieme alle vere specie aliene, si susseguono anche numerose segnalazioni completamente errato o forvianti.

Caso emblematico è stato quello della Vespa orientalis, insetti da sempre presenti in Italia è che di recente sono salite spesso agli onori delle cronache. Oppure come il famigerato calabrone killer, la Vespa mandarinia. Si tratta della specie di calabrone più grossa del mondo (oltre 5 centimetri) ed è diffusa in diversi paesi asiatici. Recentemente (2019) è arrivata anche in USA, ma fortunatamente non esiste alcun avvistamento accertato per l'Italia, né tantomeno per l'Europa.

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