1 Maggio 2022
11:30

La Vespa velutina

La Vespa velutina è un imenottero che misura circa 22 millimetri. Ha origini asiatiche, ma negli ultimi anni è stata accidentalmente importata anche in alcune zone d'Europa, dove rischia di causare problemi agli ecosistemi.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La Vespa velutina è un insetto imenottero originario del Sud Est asiatico, appartenente alla famiglia dei vespidi. Viene chiamata anche calabrone dalle zampe gialle per via di questa caratteristica che la rende distinguibile dalle altre specie di vespe.

A partire dal 2000 è stata avvistata in numerosi paesi europei, a partire dalla Francia, dove è stata introdotta accidentalmente a causa di scambi commerciali. Viene considerata una specie aliena e la sua presenza può causare la riduzione di alcune specie di insetti impollinatori, causando così problemi ad interi ecosistemi.

Come è fatta la Vespa velutina

Secondo una descrizione pubblicata dall'University of Florida, gli individui adulti di Vespa velutina sono lunghi circa 22 millimetri. Il colore del corpo è giallo e nero ed è anche questo dettaglio a permettere di distinguerla dal calabrone europeo (Vespa crabro) che è invece rosso e marrone ed è leggermente più grande.

La Vespa velutina ha, inoltre, una banda giallo-arancione nei pressi del pungiglione e una stretta linea gialla più chiara sull'addome. Le zampe hanno un colore giallo acceso sulle estremità e sono più scure verso l'attaccatura al corpo. La testa è caratterizzata da un colore molto più scuro rispetto alle altre specie che più le somigliano, ma la parte frontale ha, anche in questo caso, una una zona più chiara, di colore giallo tendente all'arancione.

Gli individui maschi si differenziano dalle femmine per via delle antenne, che nel maschio sono più lunghe e spesse. In entrambi i casi, però, sono nere e marroni. Esattamente come tutti gli imenotteri, inoltre, le femmine hanno il pungiglione, mentre i maschi ne sono sprovvisti. Distinguere tra regine e operaie si rivela invece più difficile, poiché sono molto simili tra loro.

Questa specie viene inoltre spesso confusa con la Vespa mandarinia, che però non è mai stata segnalata in Europa ed è inoltre nettamente più grande, in quanto può raggiungere anche i 7,5 centimetri. Un ulteriore fattore che permette di distinguere le due specie è il colore arancione della testa di V. mandarinia.

Diffusione e habitat

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I nidi di Vespa velutina possono contenere migliaia di individui e sono spesso costruiti in ambienti urbani. Questi insetti prediligono gli alberi in prossimità delle case, le siepi e i cespugli, oppure i supporti artificiali come ad esempio i sottotetti o i balconi.

Originaria del Sud Est asiatico, è ampiamente diffusa tra l'India, la Cina, l'Isola di Giava, il Vietnam, la Thailandia e il Laos.

Secondo uno studio pubblicato nel 2017, la sottospecie V. velutina nigritorax, proveniente dalla Cina meridionale, è stata introdotta accidentalmente in Francia nel 2004, probabilmente attraverso gli scambi commerciali. Da allora si è diffusa in quasi tutto il territorio francese e nelle regioni settentrionali della Penisola Iberica.

Alcune segnalazioni di individui adulti sono arrivate anche nel 2011 dalla zona di confine tra la Francia e il Belgio e, nel 2014, da una regione Sud occidentale della Germania. A settembre 2016 e successivamente anche nel 2017 è stata invece la volta del Regno Unito. A marzo del 2017 è stata segnalata nuovamente in Belgio, nella Fiandre orientali.

Per quanto riguarda l'Italia, la Vespa velutina è arrivata nel 2012 attraversando il confine francese con la Liguria, per poi diffondersi fino a Savona e in alcune zone del Piemonte. In seguito è stata segnalata anche sulle rive del fiume Po, in Veneto meridionale e in provincia di Mantova. A partire dall'estate 2017 sono aumentate le segnalazioni anche in altre regioni dell'Italia settentrionale e centrale e, al momento, è considerata una specie invasiva in Liguria.

La vita della Vespa velutina

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Il ciclo vitale di questo insetto ha inizio in febbraio, quando le regine che sopravvivono all'inverno cercano un luogo dove insediarsi e costruire il cosiddetto nido primario. Il materiale con cui viene costruito è composto di cellulosa impastata con la saliva.

Rispetto ad altre specie, la dimensione del nido (almeno inizialmente) è più piccola e non supera quella di una mela. Le celle dentro cui vengono deposte le prime uova sono protette e non sono visibili dall'esterno.

Dal primo ciclo di uova nascono le operaie, grazie alle quali la colonia si può espandere. Diventa quindi indispensabile trasferirsi altrove, in un nido più grande, detto nido secondario, il quale viene costruito dalle operaie su un albero, sulle superfici esterne di un edificio oppure in una siepe.

Durante l'estate le vespe velutine si dedicano sempre più spesso alla caccia perché, sebbene gli adulti si nutrano di zuccheri delle piante, le larve hanno invece bisogno di una grande quantità di proteine fornite dalla consumazione di altre specie di insetti.

Gli individui adulti si appostano quindi spesso nei pressi degli alveari, dove attendono le api, che rappresentano circa i 2 terzi della dieta di questi calabroni. Questa fase, viene chiamata "assedio" e infatti, i calabroni possono restare anche molto a lungo intorno all'alveare, causando la morte degli insetti, che smettono di uscire e di nutrirsi.

Nelle fasi di maggiori espansione, la colonia Vespa velutina può raggiungere anche i 6 mila individui. Il ciclo vitale della maggior parte di essi termina nel mese di novembre, quando le operaie e i maschi muoiono, mentre le nuove regine, fecondate dai maschi, si dedicano invece a trovare un rifugio dove superare l'inverno.

La Vespa velutina e l'uomo

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Molte delle specie di insetti predate dalla Vespa velutina svolgono un importante ruolo di impollinazione e la loro riduzione numerica può provocare un enorme danno agli ecosistemi. Vespa velutina, inoltre, rappresenta una grave minaccia economica per l'industria dell'apicoltura, in particolare quella di Apis mellifera, perché riduce la produttività delle api.

Per quanto riguarda gli esseri umani, invece, le punture di Vespa velutina possono essere particolarmente dolorose e pericolose, soprattutto nel caso di eventi ripetuti a distanza ravvicinata di tempo, oppure se i soggetti coinvolti sono allergici o molto sensibili al veleno. In questo caso i sintomi possono essere anche molto gravi e arrivare allo shock anafilattico.

Con l'obiettivo di divulgare informazioni corrette, sono nate numerose associazioni nazionali ed internazionali. In caso di rilevamento di un individuo o di un nido di Vespe velutine, è possibile contattare, ad esempio, l'associazione Stopvelutina.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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