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18 Gennaio 2023
11:14

Perché il gatto scodinzola?

Il gatto usa la coda non soltanto per tenersi in equilibrio, ma anche per comunicare sensazioni, intenzioni e stati d'animo. Si può dunque dire che anche il gatto "scodinzola": ecco i possibili significati.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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La coda, nel gatto, è una parte del corpo fondamentale da diversi punti di vista. Questo animale non la usa soltanto per tenersi in equilibrio, ma anche per comunicare, diventando lo specchio di stati d’animo, emozioni e intenzioni. E tra i molti comportamenti legati a questa appendice che si possono osservare, c’è anche lo “scodinzolare”.

Anche se lo scodinzolio è solitamente considerato un comportamento tipico del cane – e spesso in modo limitante viene associato esclusivamente alla gioia – anche il gatto scodinzola. E cioè muove la coda in diversi modi, per comunicare appunto cose diverse. È infatti importante sottolineare che la posizione o il movimento della coda, di per sé, dicono poco, a meno di non imparare a rapportarli con il resto della comunicazione non verbale del gatto. Vediamo allora in che modo il gatto scodinzola, e che cosa potrebbe starci comunicando a seconda del movimento e della posizione.

Il gatto scodinzola e fa le fusa

Può succede che il gatto faccia le fusa durante una sessione di coccole, magari in braccio, e che inizi a muove la coda. Se il gatto scodinzola mentre lo abbiamo in braccio, dunque, è bene prestare attenzione alla postura e alla rigidità del corpo: è possibile che il movimento della coda sia collegato a uno stato di nervosismo crescente, e che ci stia comunicando che lo abbiamo accarezzato troppo a lungo. Potrebbe dunque essere preludio a una manifestazione più concreta di fastidio, come per esempio allontanarsi, mordere le mani o graffiare.

La coda del gatto si muove “a frusta”

A volte è possibile notare che il gatto faccia con la coda movimenti sferzanti e repentini, a scatti. In questi casi, il gatto segnala un certo livello di attivazione emozionale, che come detto potrebbe essere collegato o a un nervosismo crescente  oppure a un interesse attivo, come la vista di una potenziale preda che non ha ancora deciso se avvicinare o meno.

Il gatto scodinzola con la coda bassa

Quando il gatto agita lentamente la coda da un lato all'altro, magari strusciandola a terra e muovendola a destra e sinistra, soprattutto se accompagnata da un baricentro basso, delle orecchie inquiete e da un'andatura incerta, è possibile che sia in uno stato di allerta. Potrebbe avere avvertito un pericolo da cui sta valutando di allontanarsi o, semplicemente, è incerto su quanto stia accadendo attorno a lui. Potrebbe anche essere concentrato su qualcosa, magari una potenziale preda, e agitare la coda bassa potrebbe essere il preludio di un balzo o di un “attacco”.

Il gatto muove la coda velocemente

Quando un gatto muove la coda velocemente, solitamente sta manifestando, come detto, una crescita dell’attenzione che può sconfinare nel nervosismo. È possibile che sia disturbato o infastidito da qualcosa, o che qualcosa abbia attirato appunto la sua attenzione. È possibile anche che sia arrabbiato, ma è sempre bene associare il movimento della coda al linguaggio non verbale per interpretare i segnali. Se il corpo è morbido e rilassato potrebbe per esempio essere semplicemente incuriosito da qualcosa.

Il gatto arriccia la coda

La coda “a punto interrogativo” si presenta quando il gatto tiene la coda perpendicolare alla schiena ma ricurva, come a formare un punto di domanda. In questi casi solitamente il gatto è ben disposto socialmente, quasi giocoso, e non è improbabile che poco dopo si offra a uno scatto o a una piccola rincorsa.

La coda del gatto vibra

Il gatto potrebbe far vibrare la coda quando è particolarmente contento di vedere l’umano di riferimento o un altro gatto con cui ha familiarità. In altri casi, se fa tremare la coda mentre la tiene dritta e si appoggia a una superficie verticale, potrebbe invece essere un segnale di marcatura.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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