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28 Settembre 2022
9:00

Perché i cani randagi a volte attaccano l’uomo?

Spesso si sento notizie di cani randagi che attaccano l'uomo. Ma perché accade? L'argomento è delicatissimo e bisogna analizzare vari aspetti, tra cui il comportamento umano.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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A volte circolano notizie di cani randagi che attaccano l'uomo. Ma perché lo fanno? L'argomento è delicatissimo e necessita di essere analizzato considerando vari aspetti e osservandolo da un punto di vista critico.

Le riflessioni che faremo possono essere così riassunte:

  • non sempre i cani vaganti che mordono sono randagi;
  • a volte, in sede di dichiarazione, la responsabilità di un altro cane viene attribuita a un randagio;
  • il comportamento umano ha un importantissimo ruolo;
  • in casi accertati è bene capire nel dettaglio quali possono essere le cause e le concause.

Perché i cani mordono l'uomo?

Purtroppo a volte leggiamo notizie di aggressioni persone da parte di cani. Quelle che circolano maggiormente attraverso i media e i post condivisi sui social network riguardano soprattutto aggressioni che causano lesioni gravi o addirittura il decesso della vittima. I casi meno gravi non sono solitamente narrati, a meno che non si tratti di randagi. Considerando la casistica, numerosi studi hanno permesso di profilare le principali vittime e i cani principalmente responsabili di morsicature. I risultati accomunano diversi paesi, diverse situazioni territoriali e diverse metodologie di raccolta dati. Questi studi sono di alto valore scientifico e sociale perché permettono di fare un’analisi del rischio e, quindi, di fare prevenzione.

Le principali vittime sono i ragazzi di giovane età cui seguono uomini adulti e gli eventi riguardano principalmente l’ambiente domestico e i cani familiari. Nonostante ciò, leggiamo a volte notizie di cani randagi responsabili di attacchi e morsicature a persone.

Ma perché i cani randagi mordono? A questa domanda non c'è una risposta univoca.

I cani vaganti non sono sempre randagi

In molti casi, la responsabilità di una morsicatura avvenuta in uno spazio pubblico, come una strada o un parco, può non essere di un cane randagio. Ma cosa vuol dire precisamente? Sappiamo che nei territori dove esiste il randagismo esiste anche il vagantismo incontrollato di un grandissimo numero di cani che hanno una famiglia ed una casa di riferimento che, dopo aver gironzolato per le strade, per le campagne o per le piazze urbane tornano a casa in qualunque momento vogliano. Oltre a rappresentare un rubinetto aperto che costantemente alimenta il randagismo quando non sono identificati o sono capaci di riprodursi, può capitare che questi animali siano i responsabili di morsicature o attacchi a persone. In questi casi le persone possono avere difficoltà nel discriminarli da un randagio o da un cane di quartiere, che volentieri vivono in equilibrio con il territorio.

La falsa attribuzione della responsabilità

La procedura legale e sanitaria a seguito di una morsicatura prevede che la vittima si rechi in pronto soccorso per essere assistita e medicata. In questa circostanza viene domandato chi è il responsabile della lesione per poter sporgere denuncia. Per legge, in Italia, un cane morsicatore deve essere sottoposto a 10 giorni di osservazione. Negli anni passati l’osservazione avveniva presso i canili sanitari, adesso invece avviene domicilio con il servizio di un veterinario pubblico della ASL.

Capita spesso, però, che, proprio come detto anteriormente, le morsicature avvengano in ambiente domestico o che i cani coinvolti siano cani di famiglia o cani di persone conosciute. In questi casi, nelle regioni dove il randagismo è vastamente presente, è facile cadere nella tentazione di attribuire la responsabilità a un cane randagio per saltare a pie pari gli obblighi normativi riguardo l’osservazione, la visita comportamentale e l’eventuale corso per il patentino, obbligatorio per cani morsicatori o considerati potenzialmente pericolosi.

In questi casi, però, l’impatto che si genera sulla percezione del cane randagio e i cani della comunità può essere fortemente negativo. Spesso, infatti, iniziano vere e proprie battaglie contro questi animali e la loro stigmatizzazione o eliminazione dal territorio ne sono una diretta conseguenza.

L’importanza del comportamento umano

Con quanto scritto anteriormente non si esclude la possibile responsabilità dei cani randagi da morscicature a cittadini. Questi episodi possono purtroppo avvenire. Capirne le cause non è sempre facile, fatto sta che raramente vi è un unico motivo.

Facciamo un passo indietro. Di solito si possono escludere da questi episodi i cani di quartiere, in quanto considerai a priori come adeguati a condividere gli spazi pubblici con i cittadini umani. Si tratta di solito di cani particolarmente mansueti, non obbligatoriamente socievoli con le persone, nel senso che possono non chiedere direttamente o gradire il contatto fisico o particolari attenzioni. Si tratta di cani solitamente molto competenti da un punto di vista sociale. Pacifici con gli altri cani, pensiamo ad esempio cani che passeggiano al guinzaglio con il proprio umano, e con le persone, anche i bambini.

In altri casi invece, abbiamo cani un po' meno conosciuti dalla cittadinanza in generale, ma noti più che altro dalle persone che li alimentano o se ne prendono cura, ad esempio. Questo fattore, non discriminante per i cani, ma piuttosto per il tipo di confidenza che si può instaurare con gli animali, può essere un leggero rischio.

Quando si tratta di animali, in questo caso di cani, bisogna assolutamente fare attenzione alle risorse. Ovvero qualcosa che per l’animale ha un alto valore. Ad esempio il punto d’alimentazione, le zone di riposo del gruppo, la cucciolata, in caso di una mamma con i suoi piccoli, e più in generale il territorio. Questi dettagli sono importanti da considerare per fare un’adeguata prevenzione.

Se non conosciamo i cani, evitiamo di avvicinarci, anche se le nostre intenzioni sono buone. Evitiamo di somministrare loro cibo, evitiamo di provare a toccarli. Evitiamo di avvicinarci ai cuccioli, piccoli o adolescenti che siano; per quanto possano essere disposti all’interazione, ci sono sempre uno o più adulti che vigilano su di loro.

Anche provare ad avvicinarsi a un cane ferito o che prova dolore potrebbe essere un importante fattore di rischio. Bisogna  sempre evitare di non prendere iniziative in questi casi ma invece bisogna prendere contatto con i volontari che conoscono i cani o con il Servizio Veterinario se si ritiene che qualche individuo o una cucciolata possa avere bisogno di assistenza. Il rischio è quello di farsi del male cercando di fare del bene.

Prestiamo soprattutto attenzione ai segnali che gli animali ci mandano: se si sono irrigiditi, se ci guardano in maniera fissa non vanno avvicinati. Proviamo ad ascoltare: se si sentono minacciati o stanno chiedendo distanza, probabilmente un ringhio lo potremmo percepire.

L’importanza degli accertamenti

Quando avvengono morsicature è quindi sempre necessario avere più dettagli possibile per poter permettere di fare degli accertamenti. Quando i responsabili sono i randagi sarebbe opportuno capire nel dettaglio quali possono essere state le cause e le concause che hanno portato all’episodio. A volte la co-responsabilità può essere proprio della persona aggredita o, a volte, i cani possono essere non adeguati a vivere sul territorio che occupano. Altre volte possono essere identificate anche delle responsabilità, involontarie, nelle persone che accudiscono gli animali, ad esempio che li alimentano in zone non opportune, perché di passaggio o perché vicine a punti frequentati dalle persone. Si pensi  ai cassonetti della spazzatura, ai quali tutti ci avviciniamo in linea retta.

Gli accertamenti aiutano quindi nella corretta gestione del caso in concreto ma anche nella gestione generale della popolazione dei cani. L’obiettivo è quello di evitare di cadere nell’errore di colpevolizzare individui che non hanno nessuna responsabilità e di poter gestire correttamente i reali responsabili del caso.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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