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9 Marzo 2024
9:00

Perché due cani femmina litigano?

Due cagne possono litigare per diversi motivi, come il carattere individuale, l'educazione, l'ambiente e le dinamiche di gruppo. Capire le cause scatenanti è fondamentale per sapere come intervenire e prevenire queste situazioni.

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Membro del comitato scientifico di Kodami

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La convivenza tra cani, come in ogni gruppo sociale, può essere fonte di tensioni e conflitti. Quando si tratta di due femmine, gli scontri possono avere diverse ragioni: carattere individuale, esperienze educative, ambiente, genetica dei soggetti e dinamiche di gruppo. Insomma, moltissime cose, e a complicarle ancora di più ci sono le considerazioni sul momento specifico del litigio, che andrebbero valutate caso per caso.

Comprendere i motivi per cui due cagne possono litigare è importante per quanto concerne soprattutto la prevenzione e il gestire al meglio queste situazioni, garantendo il benessere e la sicurezza di tutti i membri della famiglia, umani e non.

Le femmine sono “buone”!

Prima di iniziare ad analizzare possibili ragioni scatenanti per un litigio tra femmine è bene fare alcune considerazioni sulle nostre comuni rappresentazioni mentali e convinzioni, in merito al genere. Molti possono infatti pensare che un cane femmina sia di default più “buona”, più “docile” rispetto ad un cane maschio.

Abbiniamo la femminilità a cose come l’essere "madri amorevoli", all’accudimento, alla delicatezza, insomma a tutta una serie di preconcetti che però non hanno vero e proprio fondamento, né possono essere generalizzati con troppa superficialità.

Il comportamento litigioso o aggressivo tra cani può avere molte ragioni, come accennato sopra, e il genere non è una buona bilancia per la prevenzione. Ci sono maschi molto più affettuosi e disposti all’accudimento di molte femmine, così come ci possono essere molte femmine ben più competitive sulle risorse di molti maschi.

Fatta questa doverosa premessa passiamo a vedere quali sono i più comuni moventi per i litigi tra cani femmine.

Risorse limitate

Uno dei motivi principali per cui due cagne possono entrare in conflitto è la competizione per risorse limitate. Queste risorse includono cibo, acqua, attenzioni da parte del compagno umano, giocattoli e posti confortevoli dove riposare. La percezione di scarsità può scatenare comportamenti competitivi e aggressivi. Di fatto è importante comprendere che si potrebbe trattare solo di una “percezione” soggettiva, il che significa che magari quella risorsa non realmente “scarsa”, ma in quel momento specifico e da quel soggetto specifico è percepita in quel modo. Questo è importante perché altrimenti potremmo non comprendere le reali ragioni di un comportamento competitivo solo basandoci su quanto sappiamo noi.

Periodi di estro

I periodi di estro, o calore, possono aumentare significativamente la tensione tra due cani femmine. Durante questi periodi, le modificazioni ormonali possono alterare il comportamento, rendendo le femmine più irritabili o aggressive, anche – se non “soprattutto” – nei confronti di cani dello stesso sesso. Ciò può dipendere dall’ancestrale pulsione alla competizione riproduttiva dove è possibile che una femmina cerchi di inibire addirittura l’estro di un’altra (soprattutto convivente) aumentando il livelli di stress dell’antagonista, una sorta di “mobbing”. Questo genera tensioni che possono facilmente sfociare in litigi più o meno cruenti.

Protezione della prole

Una femmina potrebbe dimostrarsi particolarmente assertiva nei confronti di altre femmine, ma non solo, a causa della presenza di cuccioli. Come ben sappiamo il comportamento protettivo innescato dalla motivazione epimeletica (la spinta al prendersi cura di…) può essere molto violento dato che i cuccioli rappresentano il massimo valore per una madre. Sta di fatto però che nel contempo i piccoli possono essere anche un elemento molto attraente, che innesca curiosità negli altri individui (pensiamo solo a quanto noi siamo vulnerabili ai cuccioli e quanto ci sentiamo spinti a prenderli in braccio, per esempio). Ecco che la ragione di conflitti e litigi, anche molto violenti tra femmine potrebbe essere causata da questa contingenza.

Territorialità

La territorialità può essere un altro fattore scatenante. Cani, soprattutto se non socializzati correttamente, possono mostrare aggressività per difendere il proprio territorio da quello che percepiscono come un intruso. Questo comportamento è più frequente in presenza di cani che non hanno condiviso lo stesso spazio da giovani, o che non fanno parte del medesimo nucleo famigliare, ovviamente. Il fatto è che la pulsione territoriale non è una caratteristica esclusiva dei cani maschi nei confronti di altri maschi. Naturalmente la territorialità è qualcosa di trasversale e va al di là del genere d’appartenenza degli individui coinvolti.

Gelosia

La gelosia tra cani femmine, che è un’emozione complessa descritta anche da ricercatori in ambito scientifico, può manifestarsi quando si sentono in competizione per l’attenzione del loro compagno umano. Questo sentimento può portare a comportamenti aggressivi per cercare di ottenere più attenzioni o risorse. Anche in questo caso non è un fatto strettamente connesso al genere d’appartenenza dei cani, ma è certo che è importante considerarlo nelle dinamiche relazionali tra membri dello stesso nucleo famigliare. Rientra in quell’insieme di manifestazioni antagoniste tra cani nella gestione delle risorse, come detto sopra, ma in questo caso è strettamente connesso da una emozione complessa di cui si pensava i cani fossero sprovvisti fino a non molto tempo fa.

Fattori caratteriali

Non dimentichiamo che un individuo femmina potrebbe mostrarsi particolarmente conflittuale con i conspecifici, e quindi anche con cani del medesimo sesso, anche per fattori caratteriali i quali possono essere stati influenzati, a loro volta, da molteplici fattori. Anche genetici.

L’appartenenza ad una razza piuttosto che ad un’altra potrebbe essere uno di questi fattori, soprattutto quando si parla di razze particolarmente spinte dal punto di vista competitivo, come ad esempio i Terrier. Ma ci sono anche importanti fattori biografici, che hanno a che fare con la storia individuale di un cane, come per esempio la qualità delle esperienze fatte nel sensibile periodo della socializzazione, oppure il tipo di rapporto con la madre e con la gestione più o meno equilibrata, del distacco. Tutto ciò può disporre una femmina ad essere più o meno litigiosa e conflittuale su base caratteriale. A questo punto le ragioni che possano indurre conflitto possono anche passare in secondo piano, saranno per lo più pretesti – validi o meno – per dar sfogo ad una propensione squilibrata che si è strutturata nei primi mesi di vita di quella femmina. Naturalmente questo vale anche per cani maschi.

Cosa fare?

Gestire i litigi tra due cani femmine richiede pazienza, coerenza e, talvolta, l’intervento di un professionista, anche perché potrebbero essere particolarmente violenti e causare danni rilevanti agli individui coinvolti. Ecco alcuni consigli:

  • Prevenzione: fornire risorse separate (come ciotole per il cibo, acqua e giocattoli) per minimizzare la competizione. Ricordiamoci che anche noi siamo “risorse” e lo sono anche le attività condivise, quindi, in taluni casi, è meglio creare dei momenti in cui interagiamo e facciamo attività con un cane in assenza dell’altro per evitare di scatenare gelosia, la quale può avere una “lunga coda” e creare dissapori a lungo termine tra le femmine del nostro gruppo famigliare.
  • Educazione: rinforzare i comportamenti positivi con tecniche di training basate sul rinforzo positivo, promuovendo un ambiente sereno e cooperativo, cercando di minimizzare le attività competitive soprattutto in quei soggetti che mostrano spiccata questa tendenza alla conflittualità. Favoriamo, per esempio, lo sviluppo della motivazione sillegica (cha ha a che fare con il portare qualcosa a qualcuno), e incentiviamo attività olfattive piuttosto che predatorie (che non significa di non fare giochi che contemplino la motivazione predatoria) incentivando l’uso dell’olfatto che rende un individuo tendenzialmente più riflessivo che reattivo.
  • Supervisione: monitorare le interazioni tra i cani, soprattutto in situazioni potenzialmente stressanti, per intervenire tempestivamente in caso di segnali di tensione. Questo vale soprattutto quando gli individui sono adolescenti o di femmine in calore, come detto sopra. In entrambi i casi siamo in presenza di individui coinvolti in vere e proprie “tempeste ormonali” che ne possono alterare le risposte comportamentali e la disposizione all’irritabilità.
  • Socializzazione: incoraggiare incontri sociali positivi con altri cani e persone fin dalla giovinezza, per sviluppare abilità sociali solide. Questo, soprattutto nel caso in cui noi si decida di acquistare un cucciolo, per quanto concerne i primi due mesi di vita del cane è qualcosa che dovrebbe essere a carico dell’allevatore. Molto importante è come il cucciolo sia stato accudito dalla madre, che insegnamenti questa abbia impartito alla propria cucciolata, ma soprattutto se era nelle condizioni di poter trasmettere qualcosa ai propri piccoli. Non dobbiamo infatti dar per scontato che un allevatore presti attenzione a questi elementi fornendo sufficiente spazio alla madre e la possibilità ai cuccioli di esprimere i primi tentativi d’esplorazione e socializzazione con l’ambiente e altri cani.
  • Consultazione di un esperto: in caso di litigi frequenti o gravi, è consigliabile consultare un veterinario comportamentalista o un educatore cinofilo esperto, per valutare interventi mirati e personalizzati, che possa fare delle considerazioni ad hoc. Ricordiamo infatti che ogni cane, e ogni situazione o contesto, hanno delle peculiarità tra le quali si possono celare le ragioni più salienti dei conflitti tra cani.
  • Comprendere gli elementi basilari del perché due femmine di cane, soprattutto se conviventi, possano litigare è il passo fondamentale per prevenire situazioni spiacevoli e per evitare che nel gruppo famigliare si instauri un clima di tensione e nervosismo costante. Con l’approccio giusto e l’attenzione adeguata, è possibile gestire e risolvere le dinamiche di conflitto tra due cani femmine, garantendo loro una vita serena e felice insieme. Ma non dimentichiamo che non si tratta di un’attenzione momentanea, che risolve in via definitiva i possibili conflitti, perché uno degli elementi importanti da considerare è l’età dei nostri cani.

Ciò che nella prima infanzia non è motivo di scontro tra due cani femmine potrebbe esserlo in adolescenza o in età adulta. Ricordiamoci sempre che i cani, proprio come noi, sono esseri in divenire e che le relazioni tra individui cambiano con il tempo.

Ecco che allora anche noi dobbiamo essere flessibili e adattabili, soprattutto alle soglie di possibili cambiamenti, per esempio quando introduciamo un nuovo elemento nella nostra famiglia, come un altro cane, maschio o femmina che sia, oppure nel caso in cui cambiamo abitazione, o quando una delle nostre femmine si approssima al periodo del calore, come detto sopra, e così via.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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