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15 Novembre 2021
9:30

Perché ai cani piace salire sul divano?

Quante volte le persone lamentano il fatto che debbano contendersi il comodo posto sul divano con il proprio cane? Per alcuni questa situazione è un fatto quotidiano, per altri si tratta di un problema che non dovrebbe nemmeno esistere. Vediamo quali possono essere i motivi per cui un cane desidera salire sul divano.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quante volte le persone lamentano il fatto che debbano contendersi il comodo posto sul divano con il proprio cane? Per alcuni questa situazione è un fatto quotidiano, per altri si tratta di un problema che non dovrebbe nemmeno esistere: "un cane sul divano è un'eresia!"… A dire il vero anche il cane che dorme in casa lo è per alcuni. Ma questo comportamento nasconde forse delle segrete trame dei nostri "falsi" amici a quattro zampe che complottano contro di noi per rovesciare il "governo" e prendere il potere con un colpo di stato? Oppure c'è altro? Insomma, quali possono essere i motivi per cui un cane desidera salire sul divano?

Allelomimesi

Quando parliamo di cani (Canis familiaris) parliamo di una specie animale che ha delle caratteristiche etologiche ben definite, tra queste il fatto che si tratta di un animale sociale "costretto", ossia che vive e si sviluppa all'interno di un gruppo di individui con i quali intreccia legami affettivi profondi. Tra le varie caratteristiche degli animali sociali (e sono moltissime) c'è anche la vocazione a prestare attenzione al comportamento degli altri, dove per "prestare attenzione" si intende soprattutto "essere interessati".

L'osservazione e l'imitazione del comportamento dell'altro (allélo- = altro; mimèsi = imitazione) sono elementi fondamentali alla base dell'apprendimento e della comprensione tra individui appartenenti allo stretto gruppo di affiliati. Si imita per apprendere, si imita per comprendere e si imita anche senza una ragione specifica, per emulare l'altro. Quante volte lo facciamo anche noi, quante volte ci atteggiamo simulando il nostro idolo musicale? Perché lo facciamo? Immedesimarsi in qualcuno che ci affascina ci dà un senso di appagamento, e tanto basta. Ecco che il nostro cane ha noi come referenti sociali, e alle volte noi soltanto, per la maggior parte dei casi, e tende ad imitarci in moltissime circostanze.

Più la nostra vita insieme è ricca e più possiamo accorgerci di questa propensione, naturalmente se la nostra relazione si limita solo alla sera davanti alla tv ecco che quello che noteremo di tutte queste facoltà imitative sarà quella di voler stare dove ci vedono stare. Quindi il movente di un tale comportamento è l'osservazione del fatto che noi ci andiamo a mettere sul divano, tutte le sere, e così vuole fare anche lui.

Ma questo significa forse che i cani copiano tutto quello che facciamo noi? In linea di massima sì, ma poi effettivamente fanno quello che appaga anche loro, scegliendo tra le miriadi di azioni che – con molta precisione – ci osservano compiere quotidianamente. Ovviamente per quanto la loro anatomia gli consenta di fare. E ci mettono anche molta creatività, soprattutto quando il comportamento osservato ricade tra quelli che gli interessano molto. Ci sono cani che imparano ad aprire le porte, anche quelle dei frigoriferi, semplicemente osservandoci, senza che noi ci si impegni minimamente ad insegnarglielo, e cani che imitano le persone che suonano il pianoforte – potete trovare molti video in internet a tal proposito. Perché mai non  dovrebbero andarsi ad accomodare laddove noi ci accomodiamo? Quantomeno dal punto di vista del cane non c'è nulla di così stravagante in questo.

Condivisione e contatto

Sempre seguendo il principio della socialità è facile comprendere che il contatto fisico, la vicinanza, siano ingredienti importanti in una relazione affettiva, spesso il nostro cane ama stare nella stessa stanza in cui siamo noi, e alcuni amano particolarmente il contatto fisico. Nei lunghi mesi del lockdown molte persone se ne sono rese conto. Chi si è trovato per la prima volta a dover lavorare da casa, davanti al PC, ha potuto notare che il cane era una presenza costante, più o meno discreta. Facile che mentre digitava alla tastiera era accompagnato dal sottofondo del tranquillo russare del cane (come per me in questo momento, ad esempio).

Lo starci vicino è uno dei pochi modi che i nostri cani hanno per condividere con noi la vita, fatta eccezione per quando li portiamo a fare i bisogni al parco o intorno al quartiere. Ecco che quindi il salire sul divano in mezzo agli altri membri della famiglia proprio per sentire il tepore del contatto fisico, soprattutto nei mesi invernali, li porta immancabilmente a volersi accomodare lì dove siamo noi. Naturalmente ciò avviene soprattutto con individui che apprezzano molto il contatto fisico, che lo ricercano, a tal punto da accettare di stare anche un po' scomodi.

Bisogna ammettere però che i cani sono "cinture nere" nel riuscire ad intrufolarsi dove fisicamente sarebbe impensabile, soprattutto quelli di taglia grande, o gigante. Infatti questo appagamento legato al contatto, alla vicinanza, è particolarmente evidente nei molossoidi, come Boxer, Alani e Rottweiler, che non sono proprio pesi piuma, né poco ingombranti. Ma dopo qualche attenta manovra, alla fine, riescono sempre a sistemarsi, come quei contorsionisti al circo che si chiudono dentro piccolissime scatole, con uno sbuffo liberatorio di appagamento.

Comodità

Non sempre i cani possono godere di una valida alternativa al divano, almeno dal loro punto di vista. Indubbiamente i nostri divani sono fatti ad arte per essere comodi, la maggior parte quantomeno. E lo sono più di alcuni giacigli destinati ai cani, tanto da risultare irresistibili con quegli ampi cuscinoni soffici e caldi, sollevati dal pavimento (che magari è un po' freddino d'inverno). Perché mai non dovrebbero approfittarne? In certi casi potrebbero valutare di mettersi da un'altra parte se l'alternativa fosse altrettanto valida.

E la gerarchia?

La gerarchia non c'entra proprio un fico secco. Troppo spesso si sono scambiati problemi relazionali con il cane con problemi legati allo status. Quando un cane si mette sul divano, si accomoda e si prepara a dormire e la relazione con gli altri membri della famiglia è problematica, allora potrebbe mostrare chiaramente il suo disappunto quando qualcuno voglia rimuoverlo da lì. Ma come anche in mille altre situazioni della vita quotidiana.

Qui mi soffermerò solo nel dire che l'andare a dormire sul divano non è una dimostrazione di status gerarchico. Semmai quella situazione può essere problematica aggiungendosi ad un contesto che già è problematico. Naturalmente ci possono essere mille situazioni particolari, ma non è qui il luogo dove poterle prendere tutte quante in considerazione. Sta di fatto che se avete un problema relazionale con il vostro cane non lo risolverete solo facendolo scendere dal divano.

Come evitare che il cane salga sul divano?

Ma attenzione: con ciò non significa che tutti vogliano che il loro cane gli si sdrai accanto e gli stia vicino salendo sul divano. È lecito che non si voglia che il cane ci salga. In tal caso fornire alternative valide e comprendere quali siano i suoi bisogni per mostrargli come comportarsi a tal proposito è la strada migliore. Tutto parte comunque dalla relazione che c'è tra gli individui appartenenti al medesimo gruppo famigliare. Quando c'è una buona relazione gli individui sono anche disposti a mediare, a dei compromessi, ad accettare di buon grado che l'altro possa non gradire certi comportamenti. Il problema è quando c'è una pessima relazione fatta di incomprensioni, rabbia, paura, aggressività e continui scontri, ecco che allora ci si rende molto meno disponibili a comprendere le esigenze altrui, e meno tolleranti. E questo vale per entrambi le parti in relazione, non solo per noi. Ed ecco che in tali contesti anche il semplice riposare su un divano può divenire una tragedia, in coda a tutto il resto.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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