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11 Maggio 2022
17:35

Ondata di caldo estremo in India: gli uccelli cadono a terra disidratati

Un caldo estremo sta rendendo difficile la sopravvivenza di persone e animali, causando la morte di migliaia di uccelli. L'associazione indiana Wildlife SOS soltanto nell'ultimo mese è riuscita a salvarne oltre 250.

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Giornalista
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Precipitano a terra sopraffatti dal caldo. Sono disidratati e senza forze e, per molti di loro, la morte arriverebbe in poco tempo, se qualcuno non arrivasse a soccorrerli. Tra marzo ed aprile sono centinaia, probabilmente migliaia, gli uccelli che, a causa del caldo insostenibile, sono precipitati a terra dai cieli dell’India in preda alla febbre e ai colpi di calore.

Una situazione che, ovviamente, mette in pericolo anche un miliardo di persone che vivono tra India e Pakistan e che sono esposte a una ondata di caldo estrema e mortale già da diverse settimane. Uomini e animali patiscono insieme il caldo e l’elevata umidità e insieme ne subiscono le conseguenze, a volte mortali.

La “cupola di calore” che sta attanagliando l’Asia

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L’Asia centrale da marzo ha registrato infatti temperature ben al di sopra del normale per la stagione: la scorsa settimana le temperature hanno superato i 40°C nell'India settentrionale e nel Pakistan orientale, con punte frequenti di 45°C. Secondo gli esperti le alte temperature sono comuni in questa regione del mondo, ma sono ulteriormente aumentate negli ultimi giorni in connessione con il rafforzamento delle alte pressioni, formando una "cupola di calore”.

In questa situazione di estremo disagio anche gli animali stanno sopportando a fatica le durissime condizioni climatiche e molte associazioni sono in affanno nel tentativo di soccorrerli. Wildlife SOS, organizzazione indiana che lavora per proteggere la fauna selvatica del paese, preservare l’habitat e studiarne la biodiversità, è riuscita a salvare almeno 250 volatili precipitati a terra a causa del forte calore.

Gli uccelli crollano a terra, disidratati, per il troppo caldo

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«Le segnalazioni arrivano in continuazione alla nostra hotline di salvataggio aperta 24 ore al giorno 7 giorni su 7 che opera nella regione di Delhi (la National Capital Region) – spiega a Kodami la portavoce dell’organizzazione Arinita Sandilya – Da marzo sono stati oltre 250 gli uccelli che abbiamo curato perché sofferenti per il calore». Quello che si è abbattuto sull’India, ancora lontano dai picchi estivi, è un caldo assolutamente straordinario con temperature che hanno toccato i 46 gradi l'India ha infatti registrato il marzo più caldo in 122 anni e la sua capitale, Delhi, ha avuto il suo secondo aprile più caldo in 72 anni con una temperatura massima media di 40,2 gradi. «E certamente le cose non miglioreranno – continua Sandilya – I mesi estivi possono diventare piuttosto brutali in India e con varie parti del paese che stanno attualmente soffrendo sotto l'ondata di calore questi casi tra gli animali, e in particolare gli uccelli, sono destinati ad aumentare nei mesi a venire».

In salvo nibbi neri, corvi, barbagianni e anche avvoltoi egiziani

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Con l’emergenza in atto i volontari dell’associazione indiana si sono ritrovati ad aiutare specie anche molto delicate, a volte considerate in pericolo di estinzione. «Le nostre squadre a Delhi hanno salvato diversi nibbi bruni, colombi, Koel, corvi, barbagianni, maine e occasionalmente anche shikra e avvoltoi – spiega – in passato ci era capitato di salvare anche capovaccai, una specie classificata come in pericolo a livello globale sulla Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN)».

Tra i sintomi più diffusi disidratazione e colpi di calore

Caldo e umidità insieme possono rivelarsi un mix insostenibile per gli uccelli. Lo conferma la portavoce dell’associazione che spiega: «i sintomi più comuni che abbiamo osservato in questi uccelli sono la disidratazione e l'esaurimento da calore, e alcuni soffrono anche di un colpo di calore, che può portare alla morte, se non vengono prese in tempo le contromisure appropriate». Fondamentale l’aiuto che può arrivare dai volontari delle associazioni ma soprattutto dalle persone comuni. «Wildlife SOS sta cercando di spingere tutti a fare la loro parte mettendo ciotole di terra e cibo nei nostri balconi, davanzali, fuori dai complessi residenziali e dai negozi. Cercare di creare una copertura verde piantando più alberi e tenendo piante in vaso che possano fornire anche un riparo a questi uccelli. Consigliamo anche di chiamare le organizzazioni locali di salvataggio della fauna selvatica o il dipartimento forestale nel caso in cui si imbattano in qualche uccello o animale in difficoltà».

Il cambiamento climatico alla base di questi fenomeni anomali

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Deforestazione, produzioni agricole e allevamenti intensivi stanno cambiando il mondo e il suo clima. Ormai Il cambiamento climatico è considerato praticamente da tutti gli scienziati alla base dei fenomeni anomali che stanno sconvolgendo gli antichi equilibri climatici e conseguentemente la vita delle creature viventi e senzienti che abitano il pianeta.  «Il cambiamento climatico ha certamente causato un aumento delle temperature medie in tutto il mondo – concorda Arinita Sandilya. – Mentre le temperature estive sono sempre state alte in molti stati del paese, l’estate di quest'anno è stato registrata come una delle più calde dall'India Meteorological Department (IMD)». Che il cambiamento climatico sia il responsabile di questa situazione è quanto pensa anche Anindita Bhadra, biologa e  membro della facoltà dell'Indian Institute of Science Education and Research Kolkata nel Dipartimento di Scienze Biologiche. «L'ondata di calore nel Nord dell'India sta colpendo molti uccelli. Il minimo che possiamo fare è distribuire acqua per gli uccelli. È ora di svegliarsi sulla realtà del cambiamento climatico e di prendere provvedimenti positivi per salvare il mondo».

Tutte le foto del servizio sono per gentile concessione di Wildlife SOS

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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