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21 Marzo 2023
16:02

Un’ondata di caldo ha ucciso milioni di pesci nel fiume Darling-Baaka in Australia

Milioni tra orate ossee, carpe e merluzzi bianchi hanno ricoperto il fiume Darling, nel Nuovo Galles del Sud: a ucciderli l'ipossia, ovvero la scarsa ossigenazione del rivo causata da un'ondata di caldo.

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Milioni di pesci morti che affiorano dalle acque sempre più basse del Darling-Baaka, un fiume e che scorre vicino a Menindee, cittadina del Nuovo Galles del Sud, in Australia. La terribile scena si è presentata agli occhi dei residenti nei giorni scorsi, ennesimo episodio che si è verificato nella zona negli ultimi decenni. Questa volta però la portata è senza precedenti, perché i pesci senza vita hanno ricoperto decine di chilometri di alveo.

«Si stima che siano stati colpiti milioni di pesci, prevalentemente orate ossee, insieme con un numero minore di altre specie tra cui il merluzzo bianco, il pesce persico dorato, il pesce persico argentato e la carpa – hanno spiegato da Dipartimento delle Industrie Primarie – Questo evento si è verificato in concomitanza con un'ondata di caldo che si è abbattuta in tutto il Nuovo Galles del Sud occidentale, e che continua a mettere ulteriormente sotto stress un ecosistema che ha sperimentato condizioni estreme a causa di inondazioni su vasta scala»

Il Dipartimento ha quindi fornito una possibile spiegazione della morìa di pesci, chiamando in causa la fluttuazione dei livelli di acqua nei fiumi e la conseguente ossigenazione insufficiente a garantire la sopravvivenza degli esemplari: «La popolazione di orate ossee in genere esplode e crolla nel tempo – hanno spiegato i funzionari in una nota – Aumenta, durante i periodi di alluvione e può quindi subire significative mortalità quando i flussi tornano a livelli più normali. Possono anche essere più suscettibili a stress ambientali come bassi livelli di ossigeno, specialmente in condizioni estreme come l'aumento delle temperature attualmente sperimentato nell'area».

«Queste morti di pesci sono correlate a bassi livelli di ossigeno nell'acqua quando le acque alluvionali si ritirano – proseguono dal Dipartimento – Volumi significativi di pesci tra cui carpe e orate ossee, sostanze nutritive e materia organica provenienti dalla pianura alluvionale si concentrano nuovamente nell’alveo del fiume. L'attuale clima caldo nella regione sta esacerbando l'ipossia, poiché l'acqua più calda contiene meno ossigeno dell'acqua fredda e i pesci hanno un fabbisogno di ossigeno più elevato a temperature più calde».

Per i residenti della zona, la strage di pesci è preoccupante da diversi punti di vista: oltre ai disagi legati all’odore di milioni di orate e carpe in decomposizione, esacerbati dal caldo torrido (le temperature in questi giorni hanno toccato i 40 gradi), il Darling Baaka è fondamentale per l'approvvigionamento idrico, visto che l’acqua del fiume viene usata per bisogni primari come lavarsi e fare la doccia, e non potrà più essere utilizzata perché contaminata. A questo si aggiunge il fatto che altri pesci sono destinati a morire via via che quelli morti, nel processo di decomposizione, assorbono ancora più ossigeno dall’acqua. Le agenzie governative hanno quindi assicurato che nei prossimi giorni continueranno i monitoraggi.

Non è la prima volta che si verifica un evento di questo genere in zona: nel 2019 circa un milione di pesci erano morti durante un periodo di prolungata siccità, dopo che un rapido calo della temperatura aveva provocato una fioritura di alghe che ha aveva deeossigenato il fiume.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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