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22 Settembre 2022
12:45

Una nuova specie di uccello scoperta tra le remote isole all’estremo sud del Cile

Sulle isole remote di un arcipelago all'estremo sud del Cile, un gruppo di ricercatori ha appena descritto una nuova specie di uccello: si chiama rayadito subantartico.

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Dopo ben sei anni di studio e duro lavoro sul campo, un team di scienziati ha appena descritto una nuova specie di rayadito endemica delle remote isole al largo del Cile meridionale, le Diego Ramírez. Si chiama rayadito subantartico (Aphrastura subantarctica) e la sua descrizione è stata recentemente pubblicata tra le pagine della rivista Scientific Reports.

I rayaditos sono piccoli passeriformi dalla coda lunga appartenenti alla famiglia degli uccelli fornai, chiamati così per la singolare abitudine di alcune specie di costruire nidi di fango simili a piccoli forni. Fino ad oggi se ne conoscevano solamente due specie, il rayadito di Mas Afuera (Aphrastura masafuerae), di cui sopravvivo appena un centinaio di esemplari sulla sola isola di Alejandro Selkirk, e il rayadito codaspinosa (Aphrastura spinicauda), diffuso ampiamente in Cile e Argentina.

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A sinistra un individuo con relativo habitat di Aphrastura spinicauda. A destra la nuova specie Aphrastura subantarctica. Rozzi et al., 2022

Di solito prediligono aree boschive e forestali, per cui quelli che vivono tra le isole estreme e spoglie dell'arcipelago Diego Ramírez, a circa 110 km a sud di Capo Horn, hanno sempre destato una certa curiosità tra gli ornitologi. Questa popolazione isolata di rayaditos, infatti, è sempre stata considerata piuttosto insolita, tuttavia fino ad ora era stata comunque descritta come appartenente alla specie A. spinicauda per via delle somiglianze morfologiche.

Ora però, grazie a questo nuovo studio, Ricardo Rozzi e colleghi hanno presentato prove sufficienti che suggeriscono che questi uccelli meritano lo status di specie a parte. Grazie a tre spedizioni in sei anni effettuate tra le remote isole cilene, i ricercatori hanno catturato – attraverso la tecnica dell'inanellamento che vi abbiamo mostrato in un episodio di Kodami Trails13 esemplari, che hanno quindi potuto studiare e misurare nel dettaglio prima di rilasciarli incolumi di nuovo in natura.

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Il rayadito codaspinosa è più piccolo e possiede una più lunga rispetto a quello subantartico appena descritto

Hanno così scoperto che erano significativamente più pesanti e più grandi delle loro controparti della terraferma, con un becco più lungo e più largo e tarsi più lunghi, oltre che a una coda notevolmente più corta. Per di più, hanno anche notato significative differenze nel comportamento e nell'ecologia, visto che a differenza dei cugini che vivono tra le foreste sulla terraferma, gli uccelli di Diego Ramírez frequentavano habitat con vegetazione bassa, tra i ciuffi d'erba e le praterie di Poa flabellata.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che i rayaditos delle Diego Ramírez erano geneticamente differenti dalle altre due specie attualmente riconosciute, per cui considerate le differenze significative nella genetica, nella morfologia e nell'ecologia, il team ha proposto che la nuova specie venisse così battezzata Aphrastura subantarctica.

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Un rayadito subantartico catturato grazie all’inanellamento. Foto di Omar Barroso

Nello gioire per questa nuova specie appena scoperta, i ricercatori che l'hanno descritta lanciano però un appello importante: proteggere questa nuova specie endemica dall'estinzione è fondamentale, perché l'arrivo di predatori invasivi come ratti, gatti domestici e visoni americani sulle altre isole della Riserva della Biosfera di Capo Horn rappresenta una serie minaccia.

Considerando la ristrettezza dell'areale e le abitudini praticole dei rayditos delle Diego Ramírez, sarà fondamentale mantenere l'arcipelago libero da questi predatori, altrimenti si rischia che la nuova specie appena scoperta possa sparire nel giro di pochissimo tempo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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