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24 Febbraio 2021
14:25

Animali con le corna: esempi e caratteristiche

Molti animali sono provvisti di corna, ma queste spesso vengono confuse con altre strutture chiamate palchi. I palchi sono strutture ossee non cheratinizzate che ogni anno cadono per poi riformarsi e ricrescere la stagione successiva, al contrario delle vere e proprie corna che sono perenni. Ma quali animali hanno le corna e quali i palchi? E quali sono le loro funzioni?

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Avete presente quelle strutture ramificate poste sulla testa di daini, cervi e caprioli che comunemente chiamiamo corna? Ecco, in realtà quelle non sono vere e proprie corna, ma sono ornamenti che portano il nome di palchi. I palchi sono caratteristici di quasi tutte le specie appartenenti alla famiglia dei cervidi e si differenziano dalle corna per alcuni motivi: sono una struttura ossea unica, solo i maschi ne sono dotati, ad eccezione delle renne, e cadono ogni anno per poi ricrescere la stagione successiva.
Le corna al contrario sono tipiche dei bovidi, come stambecchi e camosci, e sono strutture perenni, a crescita continua e cheratinizzate, presenti generalmente in entrambi i sessi.
Se siete mai andati a fare una passeggiata in una riserva o in un territorio densamente abitato da daini, vi sarà molto probabilmente capitato di trovare un palco per terra, in tal caso niente paura: è assolutamente normale e il daino sta bene, aspetterà l'anno prossimo per avere dei palchi nuovi di zecca.

Funzioni di palchi e corna

Sono state fatte varie ipotesi per spiegare la funzione dei palchi e sul perché essi siano presenti solo nel sesso maschile. Bisogna considerare che strutture come i palchi, così come anche le corna, sono elementi grossi e ingombranti da portarsi dietro e devono quindi avere evoluto un qualche vantaggio tale da superare il costo dell'essere portate. Ad oggi non vi è ancora una risposta definitiva, ma probabilmente sono tanti i fattori che hanno contribuito alla loro evoluzione:

  • Combattimento tra maschi – Probabilmente i palchi servono ai maschi come armi per combattere tra loro e guadagnarsi così il territorio e l'accesso alle femmine, come a volte fanno i cervi per difendere il proprio harem tutto al femminile. E' indubbio però se questa sia la funzione principale perché i combattimenti tra maschi non sono molto frequenti per poter considerare questo il motivo principale per cui si sono evoluti. Inoltre, se servissero solo per conquistare le femmine, dovrebbero cadere subito dopo la stagione degli amori, cosa che spesso non accade.
  • Difesa dai predatori – I palchi ramificati e dotati di punte potrebbero servire proprio per difendersi e scacciare i predatori, in tal caso però dovrebbero essere importanti anche per le femmine e non solo per i maschi.
  • Segnale di dominanza – Palchi di dimensioni maggiori potrebbero servire al maschio che li possiede a comunicare ad altri maschi con palchi più piccoli che sono più forti di loro e convincerli quindi a lasciar perdere uno scontro faccia a faccia in cui probabilmente non l'avrebbero vinta. Questa ipotesi potrebbe essere vantaggiosa da una parte perché risparmierebbe ad alcuni maschi non molto in forma di risparmiare energie altrimenti spese in un vero combattimento. Non è però ancora del tutto certo che avere palchi più grandi vuol dire necessariamente essere più forte nei combattimenti.
  • Buona qualità genetica del maschio – I palchi sembrano essere un segnale onesto rivolto alle femmine, che servono ai maschi per comunicare loro quanto siano forti e, soprattutto, in salute. Infatti i palchi hanno bisogno di un forte apporto nutrizionale per crescere e avere un palco di dimensioni molto grandi significa essere davvero in forma, come se dicessero alla femmina "se mi scegli ti garantirò dei geni perfetti per i nostri figli".
  • Dissipazione del calore – Sembra che i palchi possano avere un ruolo nel dissipare il calore corporeo durante la crescita data l'alta vascolarizzazione.

Le corna potrebbero avere funzioni simili a quelle descritte per i palchi e fungere da strutture importanti nel combattimento intraspecifico, nella difesa dai predatori, nel corteggiamento o anche per scavare nel terreno e staccare la corteccia presente sugli alberi, comportamento a volte utilizzato per mostrare forza e esibirsi davanti alle femmine, come avviene per lo gnu striato africano (Connochaetes taurinus).

Esempi di animali con i palchi tipo cervo

Il palco non è a crescita continua e ogni volta che si riforma è inizialmente ricoperto da uno strato di "velluto", importante soprattutto per il passaggio dell'ossigeno e delle sostanze nutritive al tessuto osseo in formazione. In molte specie il palco è ogni anno un po' più grande dell'anno precedente, motivo per cui è spesso anche un buon indicatore che permette di riconoscere i giovani dagli adulti. Tutte le specie dotate di palco fanno parte della famiglia dei cervi e vivono in varie parti del mondo, dalle foreste tropicali al circolo polare artico. Vediamo qualche esempio:

Alce (Alces alces)

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L'alce è la specie di cervide più grande che esista. I suoi palchi sono strutture palmate che assumono una funzione molto particolare: fungono da antenne per amplificare il suono. E' stato infatti visto che alci con palchi hanno un udito molto più sensibile rispetto a quando ne sono sprovvisti.

Renna (Rangifer tarandus)

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La renna è l'unica specie tra i cervidi che presenta i palchi in entrambi i sessi. Inoltre i palchi della renna sono i più grandi tra tutte le specie di cervi esistenti rispetto alla dimensione corporea. Il motivo per cui i palchi sono presenti in entrambi i sessi è legato alla sua funzione: serve infatti anche per spalare e scavare nella neve alla ricerca di cibo e questa necessità, ovviamente, non è legata solo al genere maschile.

Daino (Dama dama)

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Il daino è una specie ampiamente diffusa in europa e si può incontrare facilmente anche nel nostro Paese. I palchi in questa specie hanno la forma di una pala e cominciano a crescere in forma di abbozzi intorno al nono mese d'età dell'individuo, con una formazione completa intorno al secondo anno. Le ramificazioni e le dimensioni dei palchi variano al crescere dell'individuo, motivo per cui da questi è possibile avere informazioni sull'età e sulle abitudini dell'animale.

Cervo (Cervus elaphus)

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Il cervo è la quarta specie più grande tra i cervidi. I palchi, esclusivi dei maschi, sono maestosi e di grandi dimensioni e mediamente arrivano a misurare 71 centimetri, ma possono raggiungere anche i 115. Il loro tasso di crescita può essere molto veloce e raggiungere fino ai 2,5 centimetri al giorno. Alcuni cervi maschi sono sprovvisti di palchi e vengono definiti hummer, ma nonostante ciò sembra che il loro successo riproduttivo non ne risenta molto. Generalmente i palchi cominciano a crescere verso la primavera e cadono verso la fine dell'inverno e la loro crescita è guidata dai livelli di testosterone.

Capriolo (Capreolus capreolus)

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E' una specie molto diffusa con un range geografico che si espande dall'Europa sino all'Iran. I palchi non sono di dimensioni molto grandi e raggiungono circa i 20-25 centimetri. Spesso, come anche altre specie, i maschi grattano i loro palchi vicino agli alberi per liberarsi dello strato di velluto che si crea all'inizio della crescita in modo tale da avere dei palchi perfetti per la stagione degli amori.

Esempi di animali con le corna

Le corna sono caratteristiche delle specie appartenenti alla famiglia dei bovidi come pecore, capre e bisonti e nell'antilocapra (Antilocapra americana). In genere entrambi i sessi ne sono dotati, anche se quelle delle femmine sono quasi sempre di dimensioni ridotte. Possono avere diverse forme: spiralate, più o meno dritte, con delle incisioni e curvate secondo diverse angolature, e sono generalmente sprovviste di ramificazioni. In realtà il termine corno può essere utilizzato per un'ampia varietà di famiglie animali come anche per rinoceronti, giraffe e camaleonti. Ecco qualche esempio:

Gnu striato (Connochaetes taurinus)

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Lo gnu striato presenta delle corna caratteristiche non molto grandi ma piegate lateralmente, quasi a rappresentare una parentesi che si apre e si chiude. Anche la femmina ne è provvista, ma le dimensioni sono molto più ridotte. Lo gnu striato è conosciuto per la spettacolare migrazione che compie ogni anno nel Serengeti, che coinvolge circa 1,7 milioni di individui, e che dona immagini spettacolari.

Muflone europeo (Ovis musimon)

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Il muflone europeo presenta delle corna davvero molto caratteristiche: sono a forma di spirale e rivolte all'indietro, talmente belle da essere molto ambite tra i cacciatori. Le femmine ne sono generalmente sprovviste o presentano solo un abbozzo.

Antilocapra (Antilocapra americana)

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L'antilocapra vive in Nord America ed è l'ultima specie rimasta appartenente alla famiglia Antilocapridae. Nonostante non sia un bovide, entrambi i sessi presentano un paio di corna, di dimensioni ridotte e a volte quasi invisibili nelle femmine. A differenza dei bovidi il corno dell'antilocapra presenta la parte cheratinizzata, definita guaina, non perenne ma che al contrario cade ogni anno per poi riformarsi. Inoltre il corno è caratteristico: la guaina è biforcuta e presenta quindi una protuberanza in più rispetto ai bovidi.

Stambecco (Capra ibex)

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Lo stambecco, o stambecco alpino, è una specie che vive sulle alpi ed è conosciuta per la sua capacità di arrampicarsi su strutture rocciose molto impervie o superfici profondamente scoscese. Entrambi i sessi sono dotati di corna rivolte all'indietro e vi è una netta differenza in dimensioni tra quelle maschili e femminili, con queste ultime notevolmente ridotte. Le corna dei maschi infatti possono misurare in lunghezza anche più di 90 centimetri, mentre quelle delle femmine arrivano al massimo a circa 35 centimetri.

Bufalo africano (Syncerus caffer)

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È una specie di notevoli dimensioni diffusa nell'Africa sub-sahariana. Le corna sono presenti in entrambi i sessi, ma ridotte nelle femmine. Le corna dei maschi hanno delle particolarità: le attaccature alla base della testa sono molto vicine e si riuniscono in una struttura a forma di scudo. Anche la forma è caratteristica: le corna prima si rivolgono verso il basso per poi rialzarsi alla fine e si formano completamente solo verso i cinque – sei anni dell'animale.

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