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14 Febbraio 2024
11:52

Ma è vero che i moscerini sono degli insetti impollinatori?

I moscerini che comunemente troviamo in casa non sono insetti impollinatori, ma esistono diverse altre specie di ditteri imparentati con loro che svolgono questa importante funzione insieme ad altri insetti come imenotteri, lepidotteri e coleotteri.

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Diversi moscerini sono degli insetti pronubi, ovvero impollinatori, tuttavia le specie che più comunemente troviamo in casa non appartengono a questa categoria: non lo sono i moscerini della frutta (Drosophila melanogaster) che abitano le nostre cucine, né i moscerini delle piante (famiglia degli Sciaridi) che infestano il terreno nei vasi, né i moscerini dei bagni (Clogmia albipunctata), noti anche come mosche-falene.

Diversi altri ditteri, l’ordine di insetti che comprende mosche, zanzare e – appunto – moscerini, sono, però, impollinatori formidabili come anche numerosi altri insetti e anche alcuni vertebrati.

Che cos’è l’impollinazione

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L'impollinazione è il processo che prevede il trasporto dei gameti maschili, contenuti nei granuli di polline, fino ad un ovulo femminile, consentendo la fecondazione e quindi la riproduzione della pianta. Questo però non è l’unico metodo di riproduzione delle piante ed è tipico delle Spermatofite, ovvero le piante che producono semi, come conifere e piante a fiori.

A seconda della pianta l’impollinazione può avvenire in maniera diversa: alcune piante sono in grado di autoimpollinarsi, ovvero quando uno stesso fiore può fecondarsi da solo, altre possono impollinarsi da sole ma su fiori diversi e altre ancora sono dioiche, ovvero a sessi separati e quindi una pianta maschio deve necessariamente impollinarne un’altra femmina.

L’impollinazione può avvenire poi attraverso diversi mezzi: nelle gimnosperme, come cycas, ginkgo e conifere, solitamente questa avviene tramite il vento, altre volte per effetto dell’acqua o ancora tramite animali, come insetti, uccelli, rettili, pipistrelli e altri piccoli mammiferi, metodo più comune nelle angiosperme, o piante a fiore.

Questo processo non è importante solo per le piante, ma anche per tutti gli animali che dipendono direttamente o indirettamente da queste, esseri umani compresi. Circa il 90% delle piante a fiore necessita di animali impollinatori, ma questi hanno bisogno a loro volta delle piante per sopravvivere.

Anche noi esseri umani dipendiamo da una grande varietà di piante ad uso commerciale che a loro volta necessitano di impollinatori, specialmente insetti, ed è per questo che è importante tutelarli: senza api, farfalle, falene e mosche non potremmo più avere le piante di cui ci cibiamo.

I moscerini e gli altri insetti impollinatori

Molti insetti sono importanti impollinatori: non solo api e farfalle ma anche mosche, zanzare, falene e coleotteri. Vediamo nel dettaglio i principali gruppi.

Ditteri

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L’ordine dei ditteri (Diptera) comprende mosche, zanzare, moscerini e tafani. La loro caratteristica principale, da cui prendono il nome (di + ptera), è quella di avere solo due ali e non quattro come la maggior parte degli altri insetti. Le due ali posteriori, con l’evoluzione, si sono ridotte a bilancieri, utili, però, a stabilizzare il volo e consentendo un’agilità aerea senza paragoni.

Tra questi esistono molte specie di impollinatori che vengono spesso sottovalutate e che visitano i fiori per ottenere risorse sotto forma come nettare e polline, fondamentali per ricavare energia o sostanze nutritive utili alla deposizione delle uova. Numerose specie di ditteri sono, invece, attratti da specifici fiori tramite altri meccanismi, contribuendo indirettamente all’impollinazione. Ad esempio alcuni fiori emettono un odore simile alla carne in putrefazione che attira alcune specie di mosche.

Tra i vari ditteri impollinatori vi sono sorprendentemente un gran numero di specie di zanzare, ma quelli che sicuramente spiccano di più fra tutti sono i sirfidi: questi sono un gruppo di mosche che copia la livrea aposematica a bande gialle e nere di api e vespe per confondere eventuali predatori o nemici naturali in un tipico esempio di mimetismo batesiano. Oltre alla livrea, i sirfidi hanno in comune con le api il fatto di essere tra i più diffusi e importanti impollinatori e, inoltre, alcune larve di questi insetti si nutrono di parassiti delle piante.

Imenotteri

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Gli imenotteri sono sicuramente tra gli impollinatori più famosi e conosciuti dal grande pubblico: quest’ordine di insetti comprende api, formiche e una grande varietà di vespe. Non sono solo le api, infatti, a contribuire alla fecondazione delle piante, ma anche tante specie di vespe. Esistono api sociali come la classica ape europea (Apis mellifera) o i bombi (Bombus terrestris) e api solitari come i megachili. Le api sono ben note perché impollinano la maggior parte delle piante che usiamo a scopo alimentare e senza di loro non potremmo più ottenere tantissimi prodotti vegetali.

Oltre alle api, anche le vespe sono impollinatori molto importanti: queste hanno un fabbisogno energetico molto elevato e necessitano di risorse come il polline ricco di proteine e il nettare ricco di zuccheri per la loro sopravvivenza. Tuttavia, non essendo ricoperte di peli come le api, in alcuni casi non sono altrettanto efficienti perché il polline resta attaccato al loro corpo più difficilmente. Per quanto riguarda le formiche, invece, vengono considerate ladre di nettare e solo in rari casi contribuiscono all’impollinazione.

Lepidotteri

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L'ordine dei lepidotteri comprende farfalle, generalmente diurne, e falene, per la maggior parte notturne. Entrambe sono importanti insetti impollinatori e grazie al loro apparato boccale simile ad una proboscide, chiamato spiritromba, si sono adattate a posarsi sui fiori dalla forma più allungata, riuscendo a succhiarne il nettare e trasportando così il polline da un fiore all’altro.

Generalmente le farfalle preferiscono fiori a disco, raggruppati in infiorescenza su cui possono appoggiarsi, mentre le falene sono attratte da fiori notturni dai colori pallidi e molto profumati. In alcuni casi questi insetti hanno sviluppato una vera e propria forma di coevoluzione fiore-impollinatore, come nel caso della falena Xanthopan studiata da Darwin, la cui spiritromba è l'unica in grado di succhiare il nettare dell’orchidea Angraecum sesquipedale del Madagascar.

Coleotteri

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I coleotteri non sono solo un gruppo di impollinatori molto antico, ma anche l’ordine più numeroso e diversificato dell’intero regno animale, che conta circa 350.000 specie, ovvero il 40% degli insetti conosciuti. Quando comparvero le prime piante a fiori oltre 100 milioni di anni fa, durante il Mesozoico, l’era dei dinosauri, non c’erano ancora né api né farfalle e i coleotteri furono i primi a stabilire una relazione di impollinazione tra piante e insetti.

Ancora oggi questi piccoli animali sono importanti per piante come le magnolie, che infatti appartengono ad un gruppo molto antico, e sono attratti da fiori diurni a forma di coppa molto profumati e con petali coriacei. Poiché i coleotteri visitano i fiori principalmente per cibarsi di polline, queste piante devono produrne una quantità sufficiente affinché ne avanzzi un po’ per l’impollinazione.

Animali impollinatori: non solo insetti

Per quanto gli insetti siano gli animali che maggiormente contribuiscono all'impollinazione delle piante a fiore non sono gli unici: anche alcuni uccelli, rettili, pipistrelli e altri piccoli mammiferi sono infatti implicati in questo processo, in particolare i colibrì e alcuni piccoli chirotteri tropicali.

Colibrì

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Grazie alla loro straordinaria abilità nel volo stazionario, caratteristica unica tra tutti i vertebrati, e al becco specializzato per una dieta nettarivora, i colibrì sono tra gli uccelli che maggiormente contribuiscono all’impollinazione delle piante nelle Americhe. Si nutrono, infatti, di nettare perché ricco di sostanze energetiche utili per sostenere il volo, in maniera simile a molti insetti. Un solo esemplare di colibrì può visitare migliaia di fiori al giorno in cerca di cibo, sporcandosi la testa di polline e trasportandolo di fiore in fiore.

Pipistrelli

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Anche diverse specie di pipistrelli sono importanti impollinatori, soprattutto nelle regioni tropicali, dove questi piccoli mammiferi volanti impollinano più di 500 piante diverse. I pipistrelli che si nutrono di nettare, infatti, visitano i fiori di alcune piante che si aprono solo durante la notte, catturando con i loro peli i grani di polline e trasportandoli da una pianta all’altra.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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