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3 Settembre 2021
14:50

L’orso polare arriva al Cinema di Venezia: il corto del Wwf firmato Muccino

Uno short film proiettato sul red carpet per tutta la durate del Festival di Venezia portato dal Wwf e firmato Gabriele Muccino per sensibilizzare ancora una volta il pubblico e il mondo a non continuare a ignorare questo immenso disastro ambientale che abbiamo creato che porterà le generazioni future a vedere gli orsi polari solo in 3D.

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L’orso polare? Se non si fa qualcosa e subito per il cambiamento climatico, se non si agisce ora, le future generazioni lo vedranno solo in una ricostruzione in 3D. Esattamente come quella dello short film portato al Festival di Venezia dal Wwf per sensibilizzare ancora una volta il pubblico e il mondo a non continuare a ignorare questo immenso disastro ambientale che abbiamo creato.

«Non lasciare che sia l’unica soluzione», dice con un accorato appello la voce di Stefano Accorsi, utilizzata in questo corto dal titolo "Che ne sarà degli Orsi polari?" realizzato da Gabriele Muccino e che sarà proiettato sul maxischermo del red carpet per tutta la durata del Festival di Venezia (1-11 settembre 2021).

Il messaggio è chiaro: l’urgenza di agire per combattere il cambiamento climatico per evitare nel prossimo futuro l’estinzione di intere specie di animali. Di cui l’Orso Polare è tra le prime a rischio per la continua e inesorabile distruzione del suo habitat naturale che gli impedisce di poter trovare nuove fonti di cibo e lo obbliga ad avvicinarsi sempre di più ai centri abitati dall’uomo, provocando infiniti conflitti che mettono a rischio la sua incolumità e quella della comunità. Un fenomeno che se procederà con tale rapidità porterà a perdere nei prossimi 35 anni il 30 per cento della popolazione attuale.

Non c’è da sorprendersi tanto, visto che sappiamo perfettamente cosa sarà capace di provocare la crisi ambientale per la quale non mostriamo la preoccupazione che meriterebbe. Report su report confermano che l’allarme è reale che «siamo all’ultima chiamata per cercare di limitare l’incremento della temperatura globale, come stabilito dagli Accordi di Parigi e che ogni frazione di grado in più o in meno conta sul nostro futuro» come ripete anche il rapporto Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (Ipcc) di agosto 2021. E il Wwf, con questa iniziativa, torna a rilanciare, questa volta attraverso i grandi schermi della kermesse di Venezia, il richiamo ai leader mondiali tutti per un’azione urgente e finalmente incisiva.

Quanti sono gli Orsi Polari e dove vivono

Oggi vivono in natura tra i 22.000 e i 31.000 esemplari di orsi polari suddivisi in 19 popolazioni nelle regione artiche di Europa, Asia e America, dal Polo Nord alle aree settentrionali di Alaska, Russia, Isole Svalbard, Groenlandia e Canada. Quest’ultimo è il paese dove la concentrazione di orsi è maggiore: il 60% della popolazione.

Il Wwf è attivissimo nei confronti della salvaguardia dell’orso polare e nelle regioni artiche porta avanti numerosi progetti per difendere l’habitat naturale della specie sempre più a rischio non solo per il riscaldamento globale, ma anche per il continuo aumento delle industrie che estraggono gas e petrolio. Inoltre promuove quanto può la creazione di aree protette e sostiene la ricerca scientifica. Ma salvare l’ecosistema dell’Artico è una delle sfide più difficili e impegnative da affrontare. Ed è il mondo tutto che deve muoversi rapidamente.

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Simona Sirianni
Giornalista
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