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10 Aprile 2022
11:41

Ligre esce dalla gabbia del circo a Ragusa e uccide un pony della compagnia: «Controlli in tutta la struttura»

L'episodio a Pozzallo, che in questi giorni ospita il circo Sandra Orfei. Il ligre è stato catturato dagli operatori del circo stesso, non prima che aggredisse e uccidesse un pony della compagnia. E si riaccende il dibattito sullo sfruttamento di animali selvatici negli spettacoli.

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Un ligre – un ibrido tra leone maschio e tigre femmina – del circo Sandra Orfei è fuggito dalla gabbia e ha aggredito e ucciso un pony prima di essere catturato e riportato nel suo recinto. È successo a Pozzallo, Comune più piccolo del consorzio di Ragusa, che in questi giorni sta ospitando il tendone dello spettacolo circense che ancora utilizza animali sul palco.

L’allarme è scattato all’alba di sabato: il felino ibrido è riuscito a eludere la sorveglianza e a uscire dal recinto dove era custodito, uccidendo un pony del circo stesso che ha incrociato sul sul cammino. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia di Stato e polizia locale, ma a rintracciare e recuperare il ligre sono stati gli operatori del circo, che lo hanno riportato alla gabbia.

«Nella considerazione della gravità dell’accaduto, la Polizia locale e l’Asp stanno svolgendo indagini per verificare la regolarità delle autorizzazioni e l’efficacia dei sistemi di custodia adottati dal circo», ha fatto sapere il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammattuna, commentando un episodio che riaccende il dibattito su un tema di cui si parla ormai da tempo: ha ancora senso consentire gli spettacoli circensi con animali?

Circo senza animali, in Italia una prospettiva ancora lontana

Si tratta di una domanda per nulla retorica, perché se in diversi Paesi europei l’impiego di animali nei circhi è stato vietato, in Italia questa pratica è del tutto consentita, e i sindaci (in aumento) che decidono di prendere autonoma posizione contraria con apposite ordinanze vengono quasi sempre “sconfitti” da ricorsi puntualmente depositati dalle compagnie circensi e accolti dai vari Tar. In Italia d’altronde i circhi sono disciplinati dalla legge numero 337 del 1968, che sancisce che «lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore».

A oggi l’iter per vietare lo sfruttamento di animali nei circhi è fermo a una risoluzione approvata dalla Commissione Cultura del Senato, che il 15 gennaio del 2020 si è impegnato a far valutare al governo la possibilità di vietare l’uso di animali nei circhi.  Eppure l’episodio di Pozzallo deve necessariamente far riflettere sul numero di episodi simili che si sono verificati negli ultimi tempi e soprattutto sulla crescente e sempre più potente richiesta di smettere di usare gli animali nei circhi, e di iniziare a pensare a spettacoli in cui a stupire non sono elefanti, tigri o leoni addestrati a saltare, alzarsi in piedi e fare piroette a comando, ma abilità umane, magari mescolate a effetti speciali e tecnologia, come già accade per esempio con il Cirque du Soleil o il Roncalli Circus, che usa ologrammi.

E a chi sostiene che «il circo non è lo stesso senza gli animali», e che gli animali nei circhi vengono trattati «benissimo», vanno comunque ricordate le modalità di addestramento spesso brutali usate per imporre agli animali di esibirsi davanti al pubblico e obbedire agli ordini, e soprattutto il fatto che quasi sempre nascono, vivono e muoiono guardando il mondo dalle sbarre di una gabbia, l0ntanissimi dal loro habitat naturale e costretti a mettere a sedare quell’istinto di libertà che a volte li spinge a correre attraverso un cancello lasciato sbadatamente aperto, scavalcare un recinto o forzare una gabbia e provare a scappare.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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