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7 Giugno 2022
14:46

Leishmaniosi sempre più diffusa: si ripete il progetto “Pantelleria Leishmania FREE”

Secondo l’OMS, l’area geografica in cui la leishmaniosi è endemica si è espansa notevolmente e sono aumentati casi di malattia nell'uomo. Anche quest’anno i volontari dell’associazione Amoglianimali Onlus partiranno per curare o vaccinare i cani di Pantelleria.

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La leishmaniosi è una tra le malattie infettive più gravi e diffuse in numerose parti del mondo. Secondo l’Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l’area geografica in cui è diventata endemica si è ampliata notevolmente, compreso nel territorio italiano, così come sono aumentati in modo esponenziale i casi di malattia nell'uomo. La pessima notizia, però, è che a causa del generale aumento delle temperature, il tasso di crescita e la patologia si sta espandendo anche in aree precedentemente non endemiche.

La leishmaniosi viene trasmessa agli animali dalla puntura di un insetto vettore, il flebotomo, più comunemente conosciuto come pappatacio, e provoca gravi sofferenze: da lesioni oculari a gravi disturbi motori, al deperimento, fino ad arrivare alla morte.

L'unica vera arma vincente per combatterla è la prevenzione. E tra le campagne realizzate con successo in questi anni, c’è senz'altro l’“Operazione Pantelleria Leishmania FREE” organizzata dall’Associazione Amoglianimali per eradicare la malattia dall’isola sicula, zona dove ci sono cani che vivono in libertà.

L'Operazione Pantelleria Leishmania FREE

«Per il secondo anno torniamo a Pantelleria. La campagna Leishmania FREE – spiega Mauro Cervia, Presidente dell’associazione e Medico Veterinario – ha lo scopo di eradicare la malattia dal territorio italiano. Pantelleria è una piccola isola e ha una popolazione canina (circa 400 cani) limitata, quindi più facilmente controllabile. Ma l’obiettivo è più ambizioso e, per raggiungerlo, saranno necessari tempo e tanti importanti passi concreti».

Come l’anno scorso, anche quest’anno i volontari dell’organizzazione effettueranno uno screening con prelievo e test ematico sulla popolazione canina dell’isola. I cani già infetti verranno trattati con antiparassitari in modo da non essere più fonte di contagio. E quelli non affetti verranno anche vaccinati. «Lo scopo di quest’anno» continua Cervia «è di dare continuità alla campagna vaccinale riducendo, se non addirittura azzerando, il numero di contagiati per poi, col tempo, eliminare la malattia dall’isola».

L’appuntamento, che vede l'importante contributo di MSD Animal Health, da sempre impegnata nel sensibilizzare e nel fornire soluzioni per la prevenzione e controllo della Leishmaniosi, è in programma per le giornate del 24, 25, 26 giugno al canile comunale (che ospita circa 100 cani) e HUB vaccinale in Piazza Castello Barbacane a Pantelleria.

Come dicevamo, la puntura del pappatacio provoca la malattia. I problemi maggiori, com'è immaginabile, non sussistono per quanto riguarda gli animali domestici, per la maggior parte controllati e vaccinati, ma interessa particolarmente le zone in cui il fenomeno del randagismo è più esteso. È qui che è molto importante agire con la prevenzione.

Infatti, vista la complessità e la gravità della malattia, ma soprattutto, non essendoci attualmente farmaci in grado di eliminare completamente dall’organismo i microrganismi responsabili della leishmaniosi, la prevenzione diviene l’arma fondamentale per cercare di anticipare l’infestazione.

Anche perché la cura è sintomatica, ovvero mira solo a gestire i sintomi e tenere sotto controllo la malattia. Pertanto, può limitare gli effetti collaterali, stimolare il ripristino del sistema immunitario e limitare il tasso di infettività di altri flebotomi, non di più.

E, infatti, il pericolo per l'animale una volta contagiato resta, perché, purtroppo, le recidive sono frequenti e quando la malattia si ripresenta, risulta sempre più refrattaria alle terapie. Per questo, in seguito alla remissione dei sintomi, il cane dovrà essere sempre e comunque monitorato a intervalli regolari, ogni sei mesi circa, per valutare lo stato immunitario.

Piani per eradicare la Lehismaniosi e le azioni di controllo

Le Organizzazioni sanitarie di molti Paesi hanno messo a punto una serie di azioni per controllare la malattia, e cercare di ridurne l’impatto, basate tutte sul raggiungimento di determinati obbiettivi. Le principali sono il monitoraggio del territorio mediante Piani di Sorveglianza. Quindi le campagne di informazione e sensibilizzazione della popolazione. Non meno importanti, la diagnosi precoce e l’adeguato trattamento tempestivo, lo sviluppo della ricerca, nonché il continuo miglioramento nella lotta al fenomeno del randagismo.

Per quanto riguarda l’attività di sorveglianza in Italia, questa è incentrata sul principale serbatoio della malattia: il cane e si sviluppa a livello regionale sulla base di alcune considerazioni.

Quali il controllo dell’aumento del serbatoio canino in aree non endemiche e il controllo della rapida diffusione dell’habitat dei flebotomi vettori. Ma anche il monitoraggio della movimentazione interregionale dei cani e il miglioramento del flusso informativo sanità umana e animale.

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Simona Sirianni
Giornalista
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