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4 Ottobre 2021
16:34

Operazione Pantelleria Leishamnia Free: vaccinati 350 cani

Con la serata di beneficenza che si è tenuta venerdì sera a Milano, si è conclusa, per ora, l’operazione Leishmania Free a Pantelleria organizzata a luglio dall’associazione Amo gli animali, che ha portato sull’isola 400 vaccini per immunizzare tutti cani presenti e altrettanti collarini che tengono lontani i moscerini vettori, rendendola finalmente libera da questa malattia grave, cronica e molto pericolosa per gli animali.

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Con la serata di beneficenza che si è tenuta venerdì sera a Milano, si è conclusa, per ora, l’operazione Leishmania Free a Pantelleria organizzata dall’associazione Amo gli animali e, che a luglio, ha portato sull’isola 400 vaccini per immunizzare tutti cani presenti e altrettanti collarini che tengono lontani i flebotomi, vettori della malattia. Una patologia grave, cronica e molto pericolosa per gli animali.

«È stato un successo, abbiamo vaccinato quasi tutti i cani, sia quelli del canile presente sull’isola, sia quelli randagi che quelli domestici: circa 350», spiega Mauro Cervia veterinario e presidente dell’Associazione. «Le persone erano scettiche all'inizio ma piano piano sono arrivate all’hub predisposto sulla piazza principale e molte si sono convinte della ragionevolezza di vaccinare il proprio animale. Sui test effettuati, i positivi fortunatamente non erano molti, circa una cinquantina e a loro abbiamo messo il collarino che impedisce al pappatacio, il cosiddetto flebotomo, di pungere il cane e di diffondere poi la malattia su altri. L’anno prossimo naturalmente torneremo ma sono certo che saranno molti di più coloro che vorranno vaccinare il proprio cane, ormai la voce si è diffusa».

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Infatti, la trasmissione della malattia avviene appunto attraverso la puntura di questo moscerino vettore che trova nel cane un ospite perfetto. Purtroppo le conseguenze per l’animale sono molto gravi e vanno dalle lesioni oculari e della cute a piaghe sanguinanti, gravi disturbi motori, deperimento e insufficienza renale fino ad arrivare alla morte. La malattia non guarisce: si può solo alleviare con un costante controllo dello stato di salute dell’animale.

«La prevenzione è fondamentale» continua Cervia. «Il pericolo è in agguato perché ormai la malattia si sta diffondendo ampiamente anche al Nord a causa del cambiamento climatico che allarga le zone con temperature favorevoli all’habitat del flebotomo. La vaccinazione è l’unico scampo che abbiamo».

E in questo senso la collaborazione con Msd Animal Health Italia è stata importante, visto che l’azienda farmaceutica produttrice dell'unico vaccino in commercio per prevenire la leishmania ha regalato per l’operazione 400 fiale. «Per noi è stato fondamentale partecipare e siamo orgogliosi di averlo fatto. Proseguiremo con altri progetti come questi perché la salute dei nostri animali non va slegata dalla salute di tutto ciò che ci circonda, compreso ovviamente l'essere umano», sottolinea Simona Viola, Business Unit Director Companion Animals di MSD Animal Health Italia.

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«Il ruolo di Msd è stato determinante, il loro è stato un grande regalo – continua Cervia – Le serate di beneficenza poi come questa servono ad aiutarci per le spese per realizzare tutti i nostri progetti e noi queste operazioni le faremo sempre: è l'associazione che solitamente si accolla tutti i costi e non solo quelli delle cure. In questo caso, c'erano i test per verificare la positività o meno alla malattia, i volontari, l’aereo predisposto per far viaggiare dei vaccini… Noi continuiamo ad aver bisogno di tutto l'aiuto possibile».

Il costo del vaccino, infatti, non è esattamente economico: «Solo al veterinario costa 50 euro e non è scaricabile per il pet mate. Perché purtroppo c’è sì il produttore ma il rivenditore è unico e si trova in Spagna e i prezzi appunto sono molto alti».

L'operazione ha ottenuto una medaglia dalla Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Ministero della Salute: «Questi due riconoscimenti dimostrano quanto la diffusione della leishmania sia ritenuto davvero un grosso problema, proprio per il suo essere una zoonosi. Le persone devono essere sempre più consapevoli che questa è una malattia da prevenire perché una volta presa non si guarisce mai. Ma c’è anche un altro messaggio che ci tengo a lanciare: noi dobbiamo iniziare a parlare di One Health, dobbiamo cominciare a vedere la medicina con un atteggiamento olistico. L’ambiente dove viviamo deve essere sano, dobbiamo curare l’ambiente e gli animali, perché dalla salute loro dipende la nostra. È tutto collegato. L’approccio ambientalista attuale è completamente sbagliato».

Amo gli animali non si ferma certo. Finita un’operazione ne segue subito un’altra. «Intanto, chiaramente riproporremo l’operazione Leishmania Free a Pantelleria l’anno prossimo. Poi ci piacerebbe portarla anche all’Isola dell’Elba, dove la malattia è molto diffusa, ma lì i cani sono un migliaio e il lavoro deve essere molto più ampio. Ora però siamo all’opera per aiutare un canile fuori Milano, il Pet Rescue, che è stato sfrattato, al quale vogliamo trovare un altro terreno in affitto. Con loro già collaboriamo attivamente per sostenerli, fornendo cibo e coperte, ma soprattuto, essendo veterinari, con interventi e cure per i cani che ne hanno bisogno. Questo ora è il nostro obiettivo principale».

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Simona Sirianni
Giornalista
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