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5 Aprile 2021
9:34

Le vitamine del complesso B per i gatti

Quali sono le vitamine del complesso B e cosa servono nell’organismo di un gatto? In questo articolo approfondiamo una per una le vitamine del complesso B, le loro funzioni nell’organismo del gatto e i sintomi di una loro carenza.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Le vitamine del complesso B sono otto vitamine idrosolubili fondamentali per la salute del gatto. Queste vitamine svolgono numerose funzioni in tutti gli esseri viventi e il loro apporto con la dieta deve essere sempre garantito al gatto, per mantenerlo in salute. Poiché molte sono particolarmente labili e possono essere inattivate dalla luce o dal calore, bisogna essere certi di fornirne quantità adeguate al nostro gatto durante tutta la vita.

Quali sono le vitamine del complesso B

Il termine vitamina è stato coniato al principio del 1900 per indicare una classe di composti organici, indispensabili alla vita, richieste da un organismo in quantità limitate. In particolare, le vitamine non possono essere sintetizzate dall’animale e, se prendiamo in considerazione il gatto, questo dovrà recuperarle quasi interamente dalla dieta.

Fra le vitamine, quelle del gruppo B sono particolarmente importanti nella nutrizione del gatto. Si tratta infatti di una classe di vitamine idrosolubili, che vengono trasformate dall’organismo in coenzimi, coinvolti in svariati processi metabolici.

Per le vitamine del complesso B quindi può essere particolarmente grave la carenza (ipo-vitaminosi). In caso non vengano assunte in quantità sufficienti, questo può sfociare in una mancata funzionalità di diversi complessi enzimatici, causando mancata funzionalità di diversi distretti corporei.

Al contrario, per le vitamine del complesso B non è possibile una ipervitaminosi, in quanto non tendono ad accumularsi nell’organismo ed hanno per questo un ampio margine di sicurezza, a differenza della vitamina A e D (liposolubili).

Una particolarità importante delle vitamine del complesso B è che sono, in generale, sensibili al calore e alla luce. Per questo, le temperature di cottura di una dieta casalinga, quelle di preparazione delle crocchette o delle scatolette per gatti, o persino la semplice esposizione alla luce solare possono ridurre molto il contenuto di vitamine del complesso B di un alimento.

Tutte le vitamine del complesso B e a cosa servono per il gatto

Le vitamine del complesso B sono 8 in totale e si trovano in generale in tutti gli alimenti di origine animale. Vediamo quali sono esattamente e a cosa servono per la salute del gatto.

Vitamina B1 o Tiamina: questa vitamina è un componente fondamentale del metabolismo energetico di tutte le cellule del nostro gatto ed una sua carenza può portare a sintomi soprattutto a carico del sistema nervoso e cardicaco.  La vitamina B1 o Tiamina è particolarmente sensibile al calore e viene degradata durante i processi tecnologici cui viene sottoposto il petfood. Per questo le ditte produttrici sono solite addizionare gli alimenti di alte quantità di vitamina B1, in modo da garantirne la presenza nel prodotto finale.

Vitamina B2 o Ribofalvina: anche questa vitamina si trova in quasi tutti i tessuti di origine animale, ma ne sono particolarmente ricchi latte, uova, fegato e pesce. All’interno dell’organismo, viene trasformato in un coenzima che entra nel metabolismo energetico della cellula. La sua presenza è particolarmente importante per mantenere sana soprattutto le mucose del gatto. Una sua carenza causa perdita di peso, debolezza, dermatiti e lesioni oculari nel gatto.

Vitamina B3 o Vitamina PP o Niacina: questa vitamina dai tanti nomi, si trova in buone quantità nelle carni, nel latte e può essere parzialmente prodotta dall’organismo del gatto a partire da triptofano. Come le altre vitamine del complesso B viste fino ad ora, entra a far parte del metabolismo energetico delle cellule del gatto. In particolare è fondamentale per il metabolismo dei carboidrati, degli aminoacidi e dei lipidi. La carenza di Vitamina PP provoca la comparsa di sintomi cutanei, del tratto gastroenterico e del sistema nervoso centrale. Sintomi aspecifici come stanchezza, inappetenza, debolezza e disturbi gastroenterici possono accompagnare il quadro di carenza di Niacina nel gatto.

Vitamina B5 o Acido Pantotenico: nei tessuti questa vitamina viene trasformata in un coenzima fondamentale per il metabolismo di tutti i macronutrienti, oltre che per la sintesi di colesterolo e ormoni steroidei (coenzima A o CoA). Anche se in sintomi di una sua carenza non sono ben individuati, nel gatto si sa che si possono osservare sintomi gastroenterici e ingrigimento del pelo. Anche per questa vitamina del complesso B, fonti principali sono uova, fegato e lievito.

Vitamina B6 o Pirossidina: anche in questo caso la vitamina B6 entra nel metabolismo cellulare, soprattutto degli aminoacidi. La deficienza di Vitamina B6 comporta la comparsa di sintomi dermatologici, anemia, infiammazione dei nervi con sintomi neurologici associati e persino convulsioni epilettiformi. Un altro effetto di un deficit di Pirossidina può favorire anche la formazione di calcoli renali e uroliti nel gatto ed è per questo importante tenerla in conto in caso di cistiti ricorrenti.

Vitamina H o vitamina B8: la vitamina H o biotina, si trova principalmente nel tuorlo dell’uovo, nel rene e in generale nella carne. Interessante come nell’uovo, questa volta però nell’albume, sia presente anche un fattore anti-nutrizionale, chiamato avidina, capace di inattivare la vitamina H e provocarne carenza. Per evitare carenze di biotina è fondamentale quindi non dare quantità (eccessive) di albume crudo al gatto.

Vitamina B9 o Acido Folico: l’acido folico, contenuto nel tuorlo dell’uovo, fegato, rene e in generale nella carne, è una vitamina antianemica. Costituisce infatti un elemento essenziale per la formazione dei globuli rossi. Una sua carenza è particolarmente frequente nei gatti con problemi intestinali cronici, dove è anche indicatore di malassorbimento intestinale. Fondamentale la sua integrazione, come nella donna, anche nella gatta prima della gravidanza, per evitare malformazioni al feto.

Vitamina B12 o Cobalamina: fondamentale per tante e diverse funzioni nell’organismo, la vitamina B12 è coinvolta come coenzima nella formazione degli acidi nucleici, dei globuli rossi e del corretto funzionamento del sistema nervoso. Anche questa vitamina, come la precedente, può essere carente per la presenza di problemi infiammatori cronici intestinali nel gatto e in questo caso sarà fondamentale integrarla per evitare i tipici sintomi di anemia. Nel gatto, il fattore intrinseco, una proteina che si lega a questa vitamina ed è necessaria perché sia correttamente assorbita a livello intestinale, viene prodotto principalmente dal pancreas, al contrario del cane dove proviene dallo stomaco.

Quando integrare le vitamine del complesso B nella dieta del gatto

I mangimi completi presenti in commercio, sia nella forma di crocchette che cibo umido, sono in genere già addizionati di vitamine del complesso B. Nel caso della dieta BARF le vitamine del complesso B sono in genere già fornite dall’alimento, essendo quasi tutte presenti nella carne e nelle frattaglie. Per la dieta casalinga cotta, a seconda del metodo di cottura e dello stato del soggetto, il Medico Veterinario potrebbe decidere se integrare o meno questo complesso vitaminico nella dieta del gatto.

Ci sono però alcune patologie del gatto dove un apporto extra di vitamine del complesso B potrebbe risultare fondamentale. Ad esempio, in caso di malassorbimento intestinale, potrebbero mancare di essere assorbite. Anche le malattie croniche del pancreas e del rene del gatto possono beneficiare di una integrazione apposita. Il Medico Veterinario può inoltre utilizzarle come complemento alla terapia di diverse condizioni croniche, dato le loro molteplici funzioni nel metabolismo energetico dell’organismo.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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