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22 Marzo 2021
8:23

Olio di cocco vergine per gatti

L'olio di cocco viene comunemente usato in cucina ma di recente è stato rivalutato anche come integratore per l'alimentazione dei nostri gatti. Può avere numerosi effetti benefici, soprattutto per il pelo, i denti e le cellule dell'intestino. Scopriamo di cosa si tratta, come scegliere e in che modo somministrare l'olio di cocco al gatto.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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L’olio di cocco, utilizzato comunemente in cucina in paesi tropicali come Brasile, India e Sri Lanka, è stato recentemente riscoperto anche per l’alimentazione del gatto. Utile per il pelo, sbianca i denti e aiuta a rimuovere il tartaro, ma soprattutto è un nutriente fantastico delle cellule dell’intestino. I suoi benefici per la salute sono davvero impressionanti!

Cos’è l’olio di cocco vergine

L’olio di cocco viene estratto dai frutti della pianta del cocco (Cocos nucifera), un albero che cresce tipicamente nelle zone tropicali del nostro pianeta. I semi delle piante di cocco vengono aperti e puliti, privati dell’involucro duro e fibroso esterno, per estrarne la polpa, bianca e saporita.

Partendo dalla polpa essiccata, che contiene alte quantità di grassi, si estrae per pressatura a freddo la parte liquida, ovvero quello che conosciamo come olio di cocco. Gli oli migliori non vengono sottoposti ad altri procedimenti tecnologici, come raffinazione, decolorazione o deodorizzazione e per questo vengono definiti olio di cocco vergini. L’olio di cocco è in realtà solido per la maggior parte dell’anno nelle nostre case: sopra i 24-26°C infatti tende a rassodarsi, trasformandosi in un burro.

Quale olio di cocco scegliere?

Per la lettura di questo articolo è importante specificare l’ovvio: tutte le proprietà elencate sono collegate a prodotti puri, di alta qualità! Saper scegliere un buon prodotto per il proprio gatto è quindi fondamentale.

Abbiamo detto che l’olio di cocco è solido per la maggior parte dell’anno. Se anche nel freddo dell’inverno doveste vedere in vendita un olio di cocco liquido non lo comprate per il vostro gatto, in quanto si tratta sicuramente di un prodotto eccessivamente trattato.

Diffidate anche di prodotti che riportano la dicitura olio di cocco raffinato, sbiancato e deodorizzato. In questo caso il processo estrattivo è più efficiente della pressatura a freddo, ma il prodotto non è adatto per essere dato per bocca i nostri gatti, in quanto potrebbe contenere contaminanti. Da evitare infine anche l’olio di cocco idrogenato, ricco di grassi trans, lipidi da effetti negativi per l’organismo del gatto.

I benefici dell'olio di cocco per i gatti

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Dimenticato per molto tempo, in quanto ricco di grassi saturi, verso i quali la medicina sembrava scagliarsi, l’olio di cocco vergine è stato assolutamente riabilitato dalle ricerche scientifiche moderne. L’olio di cocco è ricco di acido laurico, acido caprico e acido caprilico, tutti grassi saturi a media catena. Questo genere di grassi, raggruppati nella sigla inglese MCT (Medium-Chain Triglycerides) sono ampiamente studiati in medicina per le loro proprietà.

L’olio di cocco vergine e suoi i trigliceridi a media catena sono infatti una fonte di energia pronto uso per l’organismo del gatto, non necessitando di bile per essere digeriti. Non vengono però bruciati in fretta, a differenza dei carboidrati e sono quindi rapidi, ma anche di lunga durata.

Alcune ricerche sembrano inoltre confermare un uso tradizionale dell’olio di cocco: spalmato giornalmente sui denti aiuterebbe a mantenerli bianchi e puliti, evitando la formazione di carie e tartaro. Per utilizzarlo in questo modo sui vostri gatti ci vorrà forse un po’ di pazienza e abitudine, ma i benefici saranno evidenti. Anche il pelo del gatto ha grandi benefici con l’olio di cocco. Dandolo con il cibo migliora molto la qualità del mantello, donando luminosità e brillantezza. L’olio di cocco si può usare anche direttamente sul pelo del gatto, dato che non irrita e può aiutare a guarire dai piccoli eczemi, ma in questo caso il consiglio di un medico veterinario è d’obbligo.

L’olio di cocco vergine inoltre ha una proprietà davvero interessante: fornisce nutrimento immediato alle cellule del piccolo intestino del gatto, rappresentando per loro cibo pronto uso. Questo è interessante perché sono ormai incalcolabili gli studi che dimostrano come migliorare la salute dell’intestino aiuti a diminuire l’infiammazione dell’organismo. Per quanto appena detto, l’olio di cocco è una delle integrazioni fondamentali di una dieta per un gatto con patologia cronica infiammatoria intestinale (IBD). Assieme ad eventuali terapie farmacologiche infatti, l’olio di cocco può aiutare moltissimo il ristabilimento di un equilibrio in questi distretti.

Probabilmente correlati agli effetti benefici sull’intestino, dobbiamo citare anche gli studi che dimostrano come l’olio di cocco vergine possa aiutare anche il cervello e il sistema nervoso del gatto. L’olio di cocco sembra infatti migliorare anche le performance cognitive e persino aiutare in alcune patologie come l’epilessia. Anti-fungino, antibatterico e antivirale, l’olio di cocco vergine può essere fornito anche per rinforzare il gatto durante diverse patologie infettive.

Come somministrare l'olio di cocco al gatto

Come sappiamo, ogni gatto ha i suoi specifici gusti. Alcuni gatti vanno pazzi dell’olio di cocco, di cui evidentemente ne apprezzano i grassi. In questo caso, potremo fornire una quantità pari a 2 nocciole al giorno (mezzo cucchiaino) per periodi di 4 settimane almeno, per verificarne i benefici nel nostro gatto.

Se però il nostro gatto non ne vuole sapere del sapore dell’olio di cocco vergine, potremo pensare di utilizzare l’olio di MCT puro, in vendita in farmacia. Questo tipo di olio, estratto sempre dal cocco, è totalmente insapore e viene in genere accettato anche dai gatti più difficili. Le dosi sono le stesse dell’olio di cocco vergine.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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