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28 Agosto 2022
12:00

Le cicadidi (Cicadidae)

Gli insetti appartenenti alla famiglia delle Cicadidi sono famosi per il loro frinire estivo. Hanno cicli vitali molto complessi e sono fortemente condizionati dalla temperatura e dall'umidità dell'ambiente.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Le cicadidi (Cicadidae) sono una famiglia di insetti appartenente all'ordine dei Rhynchota, di cui fanno parte quasi tutte le specie chiamate comunemente "cicale". Questi insetti sono riconoscibili sopratutto per il suono che producono nelle calde giornate estive, indicato dal verbo "frinire", il quale è emesso dai maschi attraverso la vibrazione di un apposito organo.

Come sono fatte

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Sono insetti grandi e robusti, hanno occhi rotondi e sporgenti posti sugli angoli della testa. Le antenne sono corte e ispide e hanno un apparato boccale che si attacca alla base della testa. Gli individui adulti hanno dimensioni che raggiungono quasi i 6 centimetri. Sono dotati di quattro ali che tengono piegate sul dorso e i maschi hanno uno speciale organo stridulatore posto nella parte inferiore dell'addome. Per produrre il suono, le cicale fanno vibrare le lamine, dette timballi, che sono collegate ai muscoli e ai tendini. Il caratteristico frinire di questi insetti è dato proprio dal rumore della vibrazione, amplificato come in una cassa di risonanza.

Anche le femmine producono un suono riconoscibile, il quale è più raro riuscire a sentire ed è simile a quello di uno schiocco di dita.

In Australia sono state riconosciute anche due specie di cicale ricoperte di pelo, le quali non appartengono propriamente alla famiglia delle Cicadidi, ma sono considerate comunque cicale. Queste specie, chiamate in inglese hairy cicadas, formano la piccola famiglia degli insetti Tettigarctidi.

Il ciclo vitale

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Le cicale depongono le uova nelle fessure dei rami degli alberi o nelle scanalature riparate tra le radici. Quando le uova si schiudono, hanno un aspetto che potrebbe ricordare quello di una formica di colore bianco.

La cicala si insinua poi in un buco sotto terra per un periodo variabile (in base alla specie) che può durare anche 17 anni. Una volta riemerse, le ninfe salgono sull'albero più vicino e danno inizio all'espulsione del loro esoscheletro. Terminato questo processo, la pelle si indurisce e possono dare inizio alla vita adulta, che dura mediamente 5 settimane.

Per quanto riguarda alcune specie, le covate completano questa metamorfosi contemporaneamente e danno vita a enormi gruppi di cicale composti da miliardi di individui, come accade ogni anno negli Stati Uniti, quando sbucano dal terreno le cicale delle specie Magicicada septendecim, Magicicada cassinii e Magicicada septendecula.

Il suono di questi insetti ha per loro un'enorme importanza comunicativa e riguarda in particolar modo il periodo degli accoppiamenti, quando maschi e femmine segnalano la propria presenza agli altri soggetti. Questo è il motivo per cui il loro canto aumenta proprio in concomitanza con le calde temperature estive.

Durante la fase adulta, le cicale si nutrono prevalentemente della linfa delle piante e, dopo aver deposto le uova, con la fine dell'estate, muoiono.

Possono venire infettate dal fungo Massospora cicadina, noto per essere in grado di modificare il comportamento delle cicale. Uno studio condotto dal Dipartimento di Ecologia e Biologia Evolutiva dell'Università del Connecticut e pubblicato nel 2018, infatti, riporta le diverse fasi che attraversano questi animali prima di finire per assumere un aspetto spettrale, ormai svuotate degli organi interni. L'infezione è in grado di dirottare il comportamento dei soggetti interessati, trasformandoli in veicoli per la trasmissione del fungo a spese della propria sopravvivenza. Le conseguenze della Massospora cicadina vengono talvolta definite come "esplosione".

Habitat e distribuzione

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Questi insetti vivono in tutto il mondo, con una particolare preferenza per le regioni calde, in particolare l'area del Mediterraneo. Si adattano facilmente a molte specie di alberi, ma prediligono ulivi e pini.  Vengono avvistate facilmente anche nei pressi delle zone abitate dagli esseri umani.

Alcune specie si sono adattate anche agli ambienti alpini situati ad altitudini leggermente più elevate. Uno studio condotto dallo Swiss Federal Institute for Forest, Snow and Landscape Research, infatti, ha analizzato la presenza di quattro specie di cicale in Canton Ticino, nella Svizzera meridionale.

Cicadidi per l'ecosistema e per l'uomo

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Per parlare della relazione tra le cicale e gli esseri umani, è prima di tutto bene sottolineare che non fanno parte di questa famiglia le cosiddette cicaline (Cicadellidae), alcune delle quali rivestono particolare rilevanza per il settore agrario, perché dannose per i raccolti o vettori di virus vegetali.

Un esempio delle conseguenze derivate dalla presenza di una specie di cicalina è legata alla Graphocephala coccinea americana, che può trasmettere il famoso batterio Xylella fastidiosa, responsabile gravissimi problemi al settore agricolo in alcune zone della Puglia.

Le Cicadidi, invece, generalmente non rappresentano un grave danno per l'agricoltura, se non in alcune situazioni in cui la deposizione delle uova causa la morte dei rami più giovani all'interno dei vivai e dei frutteti. Rappresentano inoltre un'importante fonte di nutrimento per molte specie selvatiche, come uccelli, moffette e altri animali dei boschi.

Si tratta di animali fortemente condizionati dalla temperatura e dall'umidità dell'ambiente circostante. Questi due fattori svolgono indubbiamente un ruolo chiave nei loro comportamenti, perché molte specie non escono dalla terra in caso di pioggia. L'aumento delle temperature, legato alla crisi climatica, potrebbe quindi avere enormi effetti sul loro ciclo vitale.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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