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19 Gennaio 2024
17:49

La Vespa velutina uccide le api in Europa. L’europarlamentare Bonfrisco a Kodami: «L’Ue si impegni per una maggior tutela»

Undici Eurodeputati di Forza Italia hanno chiesto alla Commissione Europea che vengono adottate misure efficaci per ridurre la diffusione della Vespa Velutina, che sta mettendo a rischio la popolazione delle api europee.

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Stop alla Vespa velutina, meglio conosciuta come il calabrone asiatico, in Europa. Questa la richiesta degli Europarlamentari italiani alla Commissione europea, per preservare la popolazione di api presente nei paesi dell'Unione. Nello specifico, undici deputati di Forza Italia hanno chiesto misure specifiche per contrastare la diffusione dell'insetto finanziando sistemi di controllo con risorse europee.

«Dal 2004 la Vespa velutina ha causato un calo significativo della popolazione di api in alcuni paesi dell’Unione. In Italia gli insetti sono stati identificati per la prima volta in Liguria per poi diffondersi in Piemonte, Toscana e, più recentemente, Emilia-Romagna e Veneto. Non è chiaro quanto la Vespa abbia influito finora sulla produzione di miele a livello nazionale, ma in Liguria le perdite sono stimate al 50%», ha dichiarato l'Europarlamentare Salvatore De Meo.

Cinzia Bonfrisco, Europarlamentare della Lega spiega a Kodami: «La questione è abbastanza seria e non riguarda soltanto l'Italia, ma tutta l'Europa, pertanto ritengo opportuno che vi sia un interesse comunitario. Le politiche da mettere in campo devono andare di pari passo col l'evoluzione scientifica. La ricerca deve essere maggiormente finanziata così da poter creare sempre nuovi sistemi che preservino tanto la popolazione delle api, e di tutti gli insetti impollinatori, quanto la popolazione delle vespe. Ad oggi sembra che la Commissione europea sia molto attenta a fare dei progressi per la tutela ambientale ma di fatto le azioni messe in campo sono ancora poche o comunque c'è un ritardo nell'effettiva realizzazione di progetti a lungo termine. In questo caso si mette a rischio non solo la vita delle api ma anche di un intero sistema agroalimentare, per cui, ribadisco, è una questione a cui si devono trovare soluzioni come comunità e non come singolo paese».

Fabrizio Zagni è un apicoltore di Imperia che, insieme ad altri colleghi, fa parte dell'associazione apicoltori delle quattro province liguri (La Spezia, Genova e Savona). Alleva api dai primi anni del duemila, quindi ha vissuto il periodo più critico per questa specie. Racconta a Kodami: «Dall'arrivo in Italia della velutina sono impegnato in prima fila, le mie api sono state le prima a subirne i danni. Da allora sono passati 9 anni. Abbiamo appena finito un progetto di ricerca con il CREA-AA di Bologna e l'Istituto Zooprofilattico basato su un metodo di lotta integrata che ho messo a punto e che ha dato ottimi risultati. Ora siamo in una fase delicata in cui non si vede nessun interesse concreto da parte delle istituzioni, qualche articolo, alcune azioni di contrasto non efficaci e dall'altro lato migliaia di famiglie di api e milioni di insetti che muoiono ogni anno senza contare gli incidenti a persone o animali che non fanno nemmeno più notizia. La situazione è veramente disastrosa. Una seria azione politica potrebbe sbloccare appunto questa situazione anche alla luce dei risultati raggiunti con questo progetto di ricerca appena concluso».

Le api svolgono un ruolo importante per il funzionamento degli ecosistemi e della conservazione degli habitat. Senza di loro molte piante non sarebbero in grado di riprodursi: causando una riduzione della diversità della vegetazione, privando molti animali di una fonte primaria di cibo e scatenando effetti a catena nell’alimentazione.  Nel rapporto Ispra “Piante e insetti impollinatori: un’alleanza per la biodiversità”, pubblicato nel 2021 e disponibile online sul sito dell’Istituto, si dice che l’attuale declino degli impollinatori dipende da una serie di fattori: inquinamento ambientale, eccesso di pratiche agricole intensive – per cui si ricorre sempre più spesso all'utilizzo di  pesticidi – cambiamenti climatici, l’arrivo e la diffusione di specie invasive, come appunto la Vespa velutina,  ma anche l’Ape resinosa gigante, la Formica faraone e la Formica argentina.

Quando questo insetto tiene sotto assedio gli alveari, le api smettono di uscire per raccogliere il cibo necessario per nutrire la famiglia: di conseguenza la colonia si indebolisce e la produzione di nettare diminuisce. Questo esemplare di vespa ha un riproduzione veloce e quindi un'enorme potenziale di invasività. Ma allo stesso tempo, gli esemplari presenti in Europa discendono da un singolo calabrone che si è riprodotto in Francia nel 2004, per cui la scarsa variabilità genetica potrebbe essere contrastata con una "lotta biologica": trovando un altro parassita.

Nel nostro paese, la maggior parte delle segnalazioni sulla presenza di quest'esemplare sono state registrate dal 2012 in Liguria. Da allora questa specie si è diffusa in altre regioni italiane come Toscana e Lombardia. Tuttavia, negli ultimi anni, le segnalazioni hanno interessato un numero maggiore di regioni, con avvistamenti documentati anche in Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Molise.  Sono ancora piuttosto sporadiche e localizzate, ma trattandosi di una specie  invasiva, la diffusione è costantemente mappata e monitorata con l'obiettivo di contenerne la diffusione con progetti come Stop Vespa Velutina.

Tuttavia non dobbiamo demonizzare la vespe velutine: hanno anche un ruolo nel processo naturale di decomposizione della materia organica grazie alle sostanze presenti nel loro apparato digerente. Ad esempio accelerano il processo di trasformazione di frutta e verdura troppo matura o di carcasse in decomposizione.

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Specifichiamo che vi è una differenza tra la Vespa velutina, o il calabrone asiatico, e la Vespa mandarinia, o calabrone asiatico gigante, visto che molto spesso vengono confuse. La prima, originaria del sud-est asiatico, potrebbe essere confusa con il calabrone europeo ma è di dimensioni inferiori ed è più scura, presenta una banda giallo-arancione verso il pungiglione e una stretta linea gialla più chiara vicino al vitino di vespa, le estremità delle zampe sono gialle. È "emigrata" in Europa agli inizi degli anni 2000, preoccupando naturalisti e apicoltori perché si tratta di una specie altamente invasiva e molto pericolosa per le api e gli altri insetti impollinatori.

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La Vespa mandarinia (Vespa mandarinia) è un insetto appartenente alla famiglia dei Vespidi, originaria dei climi temperati e tropicali dell'Asia orientale, ma negli ultimi anni è stata avvistata anche oltre l'Oceano Pacifico, sulle coste occidentali di Canada e Stati Uniti. Le regine possono raggiungere i 5 centimetri di lunghezza e i 7,5 di apertura alare, conquistando il primato dei più grandi calabroni del mondo, sono prevalentemente arancio/marrone e hanno  grandi mandibole che permettono di sopraffare le prede.

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