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6 Dicembre 2022
10:57

La storia di Bianchina, il cane libero del centro storico di Mazara del Vallo

Bianchina era la cagnolina del centro storico di Mazara del Vallo, città che l’ha accolta, amata e accudita per dieci anni, rispettando la sua scelta di vivere in libertà. La sua storia testimonia che la convivenza tra uomo e animale non è più un'utopia in Sicilia.

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Bianchina aveva circa dieci anni ed era la cagnolina del centro storico di Mazara del Vallo, città che l’ha accolta, amata e accudita sin dal giorno in cui, in qualità di cane di quartiere, è stata sterilizzata e reimmessa sul territorio, nel rispetto della sua identità e scelta di vivere in libertà.

L’assessore alle Politiche giovanili, Partecipazione e Coesione sociale e Benessere degli animali, Gianfranco Casale, ha raccontato a Kodami che: «Bianchina è cresciuta sotto la tutela di alcuni volontari che hanno delle attività commerciali nel centro storico, libera di vagare per le strade di tutta la città. Quando faceva tanto freddo aveva sempre un riparo o un giaciglio dentro il garage o l’androne condominiale di qualche mazarese. Non le mancava di certo il cibo e neppure le coccole».

Un cane di quartiere, adottato dall’intera comunità, che andava a messa la domenica mattina in Cattedrale, presenziava alle sedute del consiglio comunale e non mancava mai di partecipare alle processioni notturne dedicate a San Vito durante “lu fistinu”: insomma un cane perfettamente integrato nella società, rispettato e ben voluto da tutti fino alla fine dei suoi giorni.

«Bianchina era una cagnolina pittoresca, intelligente ed educata: è il simbolo dell’amore e del rispetto verso gli animali da parte di tutta la città di Mazara del Vallo e non solo, perché anche i turisti continuavano a tenere i contatti con noi durante gli anni al solo scopo di ricevere qualche foto per ricordare quel cane che li accompagnava durante le visite turistiche – continua l’assessore – quando è venuta a mancare, a causa prima di un incidente stradale e poi di una malattia di cui si è scoperto soffrisse, un’intera città ha pianto la sua morte».

Non un solo umano di riferimento ma un’intera collettività, non un solo veterinario pronto ad occuparsi della sua salute ma tutti i medici del paese, non solo i volontari animalisti ma tutti i cittadini, adulti e bambini: così ha vissuto Bianchina per circa dieci anni, trovando una comunità disposta ad amarla per quel che era e cioè un cane vissuto in piena libertà nella sua casa che era l’agorà della città.

Un esempio sicuramente da seguire dato che, ancora oggi purtroppo, assistiamo a realtà siciliane e non solo in cui una convivenza del genere tra uomo e animale non è così facile da instaurare, anzi il più delle volte viene ostacolata dalla gente che in mancanza di esatte informazioni, allarmata dalla presenza di un cane vagante per le strade, ne dà comunicazione alle autorità innescando tutta una serie di procedimenti che non fanno altro che privare l’animale di una sua identità e libertà, condannandolo spesso ad adozioni forzate o, peggio, a lunghe degenze in canile.

In Sicilia la gestione del randagismo è sempre emergenziale e Kodami ha spesso raccontato le tante situazioni legate al fenomeno divenuto per molti comuni siciliani difficile da monitorare, ma se si cominciasse con una sensibilizzazione dei cittadini, prendendo ad esempio le storie di Bianchina di Mazara del Vallo, di Luna dell’Università di Palermo, di Caterina del cimitero di Bagheria, forse potrebbe cambiare la mentalità e l’approccio nella relazione uomo animale, che deve basarsi su rispetto, fiducia e sostegno tra la comunità e le istituzioni al fine di tutelare al meglio gli animali liberi del territorio.

«In Sicilia non serve solo gestire in modo migliore il fenomeno con la predisposizione di strumenti che devono essere previsti dalla legge, piuttosto bisognerebbe indirizzare la cittadinanza verso un cambiamento di prospettiva di pensiero, educando ad un rapporto sereno tra uomo e animale – continua l’assessore Casale – sensibilizzare la comunità deve essere la nuova chiave di lettura: solo così si vedranno i primi risultati a cascata sul benessere degli animali».

E’ intenzione di tutta la città dedicare il rifugio sanitario mazarese alla cagnolina Bianchina, che degli animali liberi ne è la rappresentazione, definita “la regina dei randagi” dagli abitanti della comunità, simbolo di una città sempre più pet-friendly e attenta alla tutela e al benessere degli amici a quattro zampe.

«Da qualche giorno a Mazara del Vallo si legge negli occhi dei commercianti un po’ di tristezza per l’assenza di Bianchina – conclude l’assessore – la cagnolina, che ha reso in questi anni il nostro centro storico gioioso e vivace, sarà per noi una continua ispirazione per tutti i progetti che abbiamo intenzione di avviare per il benessere degli animali, cani e gatti compresi».

Un segnale forte di cambiamento che arriva da un comune della Sicilia, regione che, attraverso la voce dei sindaci, degli assessori e dei cittadini, ha spesso raccontato a Kodami le difficoltà della gestione del fenomeno randagismo sempre più dilagante e le soluzioni che ognuno, nel proprio piccolo, ha cercato di attuare per poter porre fine alle sofferenze degli animali.

Sterilizzazioni di massa, iscrizioni regolari all’anagrafe canina, rispetto delle ordinanze comunali e regionali, ma non solo: una soluzione concreta ed efficiente, di cui ne sono testimoni Mazara del Vallo e altre comunità locali, potrebbe essere quella di educare le persone alla convivenza con gli animali, abitanti insieme a noi di questa grande casa che è la nostra Terra.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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